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Perchè Sanremo (non) è (più) Sanremo

Chi mi segue su Twitter sa che ieri sera ho salutato cercando un motivo per guardare un pò di Festival ieri che non c’era Benigni.
Uno sguardo gliel’ho dato comunque e sono rimasto sorpreso in positivo.

Credo sia arrivato il momento di smetterla di fare gli snob a tutti i costi e dire le cose come stanno.

L’inizio della seconda serata sanremese è stata una delle cose più belle viste quest’anno in televisione. L’operazione di mixaggio delle immagini del film Amadeus di Milos Forman con gli interventi dell’orchestra in teatro è riuscita alla perfezione e mi ha lasciato incollato allo schermo a godermi la performance.
Vedere Mozart inventare il Requiem e contemporaneamente sentire un’ottima orchestra dare vita al suo pensiero è stata una bella emozione.

Così come ha funzionato il passaggio immediatamente successivo dal Requiem a Another brick in the wall, da Mozart ai Pink Floyd.

Non ho seguito la serata intera... ma sono ricapitato su RAI 1 per godermi la PFM con Accorsi (imbarazzante) e Santamaria (ottimo) cantare Bocca di Rosa e Il pescatore.

De Andrè
ha in un attimo distrutto il velo di solennità che ancora rimaneva a proteggere il vecchiume di Sanremo trasformando l’Ariston in una piazza o addirittura in uno stadio.



La musica popolare (nel senso alto di appartenente al popolo) è finalmente entrata nel Festival e lo ha fatto con la dirompenza della poesia di Faber.

Due momenti che hanno reso la seconda serata di Bonolis degna di essere vissuta, che hanno dato nuova linfa al Festival dimostrando che uno spettacolo degno, incentrato sulla musica può trovare ancora spazio.

A questo aggiungiamo la coppia comica Bonolis-Laurenti, sempre uguale a se stessa ma ormai comparabile con le migliori coppie comiche contemporanee ed il risultato è servito.

Certo, ci sono anche le canzoni... ma quelle sono in gara e questo comporta che alcune piacciano di più, altre di meno, che alcune siano subito assimilabili e comprensibili, altre meno. Il loro destino è questo e non può essere variato.

In conclusione un suggerimento: dimentichiamo lo snobismo e facciamo i complimenti a Bonolis per aver messo insieme uno spettacolo degno e godibile.
E i 14 milioni della prima serata, sommati ai 12 della seconda sembrano dirci che anche il pubblico ha apprezzato.

Qui la casa originale di questo articolo.

(credits immagine: sito sanremo.rai.it)

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