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Perché "Happy Family" è un bel film, ma non un capolavoro

Perché "Happy Family" è un bel film, ma non un capolavoro

Stavolta non parlo di politica, di economia o di religione. Stavolta provo a fare, nel mio piccolo, il critico cinematografico. Il film che tento di recensire è “Happy Family” di Gabriele Salvatores.

Si tratta di un’interessante commedia che parte dall’insano desiderio di sposarsi di due sedicenni milanesi. Questo precoce desiderio di matrimonio fa da pretesto narrativo all’incontro tra due famiglie, all’interno delle quali è possibile rinvenire quasi tutte le tipologie d’individui che costituiscono la fauna umana milanese.

Diverse sono state le fonti d’ispirazione per gli sceneggiatori del film. “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello, “Manhattan” di Woody Allen e “I soliti sospetti” sono le opere teatrali e cinematografiche che sembrano aver ispirato maggiormente gli autori.

Il buon ritmo narrativo del film, l’impossibilità di prevederne il finale, la spiritosaggine delle battute e la bravura degli attori incuriosiscono lo spettatore e tengono a debita distanza la noia durante tutta la proiezione. Il riuscito assemblaggio di questi elementi fa molto apprezzare l’abilità dell’esperto cineasta che ha concepito e diretto il film.

Lo spettatore milanese, poi, è ulteriormente attratto dall’ambientazione scelta: le vie, le strade, le piazze e i palazzi della sua città, infatti, gli regalano una piacevole sensazione di vicinanza ai personaggi rappresentati.

Sono proprio l’ambientazione milanese e la descrizione dell’odierna milanesità a rendere il film assai simile al celeberrimo “Manhattan” di Woody Allen. Se “Manhattan” è una dichiarazione d’amore verso New York, “Happy Family” gli assomiglia tantissimo per l’affetto con cui sono descritti Milano e i suoi abitanti.

Questo affetto, però, non è capace di dare ad “Happy Family” la poeticità di Manhattan, perché, sottintesa all’intera trama, non c’è l’adesione incondizionata ad una certa idea della newyorkesità, ma il benevolo ed amichevole consiglio, rivolto ai milanesi (e non solo a loro), di dominare le paure che li assillano e di guardare alla vita con più fiducia ed ottimismo.

Anche se non è un capolavoro d’arte cinematografica, “Happy Family” è un film bello e godibile, che diverte e fa riflettere lo spettatore, senza fare uso di sesso e violenza a buon mercato e senza ricorrere a costosi e mirabolanti effetti speciali.

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