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 Home page > Tribuna Libera > Per Nicoletta Dosio

Per Nicoletta Dosio

Se avessi vissuto badando a te stessa, se di fronte alla violenza del potere avessi scrollato la testa, disapprovando, ma nello stesso tempo, messa l’anima in pace, avessi considerato che questa è la vita e così purtroppo va il mondo, nessuno ti avrebbe trascinato in Tribunale e non saresti mai giunta al punto di dovere scegliere tra carcere, coerenza e dignità. 

Tu hai vissuto lottando. Non ti consiglierò perciò di scegliere il male minore e non ti dirò di non andare in carcere, Nicoletta; se lo facessi, ti dimostrerei affetto, sarei apparentemente solidale, ma probabilmente ti mancherei di rispetto. «Umano sei, non giusto», tu potresti dirmi e sarebbe una risposta meritata.
Tu sei una donna minuta e apparentemente fragile, ma l’apparenza inganna e la tua storia fa venire in mente l’esempio di giganti. Quello che ti accade e il modo in cui lo vivi a me ricordano una grande lezione di coerenza, passione politica e dignità: la vicenda di Maria Muzio, la madre addolorata di Sandro Pertini, malato e prigioniero della galera fascista, per il quale domandò grazia al duce dei fascisti. Se ti spingessi verso un compromesso che giudichi indegno della tua scelta di vita militante, meriterei che tu mi rispondessi con le parole di Pertini:
«Perché? […] Mi sento umiliato al pensiero che tu, sia pure per un solo istante, abbia potuto supporre che io potessi abiurare la mia fede politica pur di riacquistare la libertà. Tu […] hai potuto pensare questo? Ma, dunque, ti sei improvvisamente così allontanata da me, da non intendere più l’amore, che io sento per la mia idea?».
Credo che questa tua scelta vada rispettata fino in fondo e anzi accettata per quello che è, un atto politico, non solo perché è l’unica che ci si poteva attendere da una compagna con la tua storia, ma perché contiene un forte insegnamento per tutti noi e indica una via irrinunciabile. Non ti dirò perciò di fare in altro modo, benché mi spiaccia moltissimo che tu vada in prigione. Ti dedicherò invece poche e ormai antiche parole, che in qualche modo rendono omaggio alla tua scelta e al suo esemplare valore di regola di vita di cui tutti dovremmo far tesoro:

Amico, se ti compri,


pagati quanto vali.
Non un quattrino in più.
Credimi, non sentirti prezioso,
tanto nemmeno serve e poi si muore.
Ma se ti vendono un giorno per caso,
e magari all’incanto,
tu non avere prezzo.
Stattene duro e il banditore invano
attenda di picchiare il martelletto.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.155) 8 novembre 2019 11:50
    Doriana Goracci

    Io penso che dire e scrivere anche con 2 parole chi è e chi è stata e chi sarà Nicoletta Dosio, non si sbaglia. Non si può dare per scontato che chi legga sappia, abbia letto la cronaca...aggiungo, perchè io ad esempio ho dovuto cercare chi fosse: Nicoletta Dosio è una professoressa di greco e latino in pensione, fondatrice del Liceo scientifico «Norberto Rosa» di Bussoleno negli anni Ottanta. Fin dal principio della trentennale lotta contro la Torino – Lione ha militato nel movimento Notav, nel quale viene riconosciuta come figura di riferimento della sinistra...sconterà la condanna per aver partecipato a una manifestazione nel 2012, «Il dovere che io sento è di non genuflettermi, per dignità e libertà» altre notiziecon la sua intervista qui https://ilmanifesto.it/nicoletta-dosio-andro-in-carcere-senza-chiedere-sconti/ Grazie Giuseppe Aragno,se non avessi scritto per lei, non l’avrei conosciuta...

    • Di Giuseppe Aragno (---.---.---.216) 8 novembre 2019 13:06
      Giuseppe Aragno

      E’ vero, sì, avrei potuto e probabilmente dovuto scrivere qualcosa per dire chi è Nicoletta Dosio. Non è stato un male, però. Ora che l’hai fatto tu e te ne sono grato  diventa più evidente e sconcertante il silenzio di una informazione tristemente legata al potere.

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