• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Per Berlusconi le tangenti sono una spesa da mettere in conto

Per Berlusconi le tangenti sono una spesa da mettere in conto

 

E così, con un'esternazione delle sue, Berlusconi cerca di riprendersi la scena mediatica, dopo che l'abbandono del papato da parte di Benedetto XVI aveva oscurato questa campagna elettorale. E lo fa con una delle sue solite “battute”, durante l'ennesima ospitata in tv, ospite del programma di Rai Tre “Agorà”.

Quando il discorso cade sulle vicissitudini di Finmeccanica, il cui l'ad Giuseppe Orsi è sotto inchiesta per corruzione, l'ex Premier si scatena e spiega: ''La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va a trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime''.

Non contento rincara la dose dicendo che: "Ho fotografato la realtà globale esistente: nel mondo quando Eni, Enel e Finmeccanica trattano con altri Paesi per vendere i loro prodotti devono adeguarsi alle condizioni di quel Paese. In Paesi che non sono complete democrazie ci sono altre condizioni che bisogna accettare se si vuole vendere quel prodotto. Noi mettiamo in conto quello che dobbiamo spendere, tot per l'appalto, tot per esempio per costruire un ospedale o una scuola richiesta dal presidente della Repubblica con cui stiamo trattando" e sull'India: "È un Paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi: così non si fa l'imprenditore''.

Non è passata nenache una settimana dal famoso “Lei quante volte viene?” rivolto a un'impiegata della Green Power che ha scatenato un caso nazionale, che le parole di Berlusconi riaprono un dibattito.

Immediate le repliche politiche. “Basta con le tangenti e basta con Berlusconi” ha detto Bersani mentre la sua collega Finocchiaro spiega meglio la situazione: “Siamo senza parole. Di fronte alla situazione gravissima di un colosso della nostra industria come Finmeccanica, Berlusconi che fa? L'apologia della tangente, che non sarebbe un reato ma una commissione estera. E' assurdo, e gravissimo insieme, che una personalità politica leader di uno schieramento, più volte presidente del Consiglio di questo paese, possa anche solo pensare una cosa del genere. Gli italiani valutino il rischio che corriamo per l'ennesima volta”.

Interviene anche l'alleato Maroni che spiega che per lui ''Il sistema delle tangenti va combattuto ovunque, è una sfida universale. Questa è la mia posizione intransigenza totale nei confronti di questo sistema''

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.48) 14 febbraio 2013 18:17

    PaoloM.
    Berlusconi confonde la corruzione con le cosiddette commissioni, che si devono (dice lui) dare in certi paesi.
    Infatti, riferendo quanto dice la stampa più qualificata, l’affare degli elicotteri è stato assegnato, dopo che la gara era stata modificata per far vincere la Agusta. Non si tratta quindi di una "commissione", ma di una manipolazione per escludere tutti gli altri concorrenti, cosa che io chiamerei imbroglio, ovvero grave corruzione.
    Comunque anche le "commissioni" sono una forma di corruzione e quindi mi fa pensare che il cavaliere le consideri solo "costi", da calcolare per certe forniture.

  • Di (---.---.---.200) 14 febbraio 2013 20:01

    Tycoon >

    Berlusconi sostiene che gli italiani si fidano perché è “il miglior imprenditore del dopoguerra”.
    Ecco gli effetti di 5 anni di suo governo (2001-2006).
    Il nostro Pil è cresciuto del 5% contro un 10% della Francia e del Regno Unito.
    Dopo aver investito oltre 1500 miliardi nella riunificazione la Germania ha segnato un +6%. Non solo.
    Con tassi d’interesse dimezzati (ingresso nell’Euro) il nostro Debito è cresciuto di altri 240 miliardi lasciando invariato il rapporto con il Pil.

    Veniamo ai prossimi 5 anni.
    Berlusconi “promette” una serie di tagli al prelievo fiscale che valgono almeno 100 miliardi.
    Basta volerci credere.
    Intanto lo spread è rimbalzato di 30 punti con un aggravio di circa 6 miliardi del monte di interessi da pagare.
    La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore o limiti fino a …

  • Di (---.---.---.26) 15 febbraio 2013 10:23

    Certo quando vai a trattare con paesi del terzo mondo, o con dei regimi, è normale pagare tangenti. In Italia invece queste cose non succedono proprio mai.

    L’Agusta e l’ENI si adattano al malcostume orientale solo, ed esclusivamente, per il bene dell’azienda e della Nazione. 
    La magistratura che indaga dovrebbe capirle queste cose, e lasciare perdere, altrimenti c’è il rischio che gli operai e degli impiegati che lavorano in queste aziende perdano il posto, tra l’altro in un momento di crisi economica. Non vorrai mica che questo accada? Vi consiglio di non andare avanti. Vi farò un’offerta che non potete rifiutare.

    "Parla più piano e nessuno sentirà
    Il nostro amore lo viviamo io e te
    Nessuno sa la verità"

     

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares