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Pd: a quando il ritorno alla base?

 Per non tornare indietro (video ), di Dario Franceschini


Idee per il pd e per l’Italia
 di Pierluigi bersani

Allego il video e il link dove i due leader candidati alla direzone del PD nelle primarie del 25 Ottobre esprimono la loro disponibilità a dirigere il partito. 

Ritengo che, scegliere periodicamente il segretario, faccia parte del bagaglio culturale di ogni istituzione politica e se ciò avviene per via plebiscitaria tanto meglio. Per ciò non vedo nulla di male se più persone si candidano con programmi che non coincidono, anzi, se dovessero coincidere, allora sarebbe una presa in giro.

Ciò che conta in un leader è che abbia ben chiari gli obiettivi che il partito deve raggiungere che a mio avviso sono: programma e struttura del partito, e che tali obiettivi vengano portati a conoscenza con ogni mezzo alla popolazione tutta e non solo agli iscritti attraverso i canali del partito.
 
Per fare ciò, è necessario che venga riattivato l’apparato propagandistico, sia a livello nazionale, sia a livello locale - attraverso i circoli -, con iniziative capaci di reperire dalla popolazione i reali problemi che ogni individuo deve affrontare nel quotidiano. Ciò serve a elaborare proposte basate su tematiche legate appunto alle esigenze della popolazione.
 
Dico questo perché ritengo che, a mio avviso, è proprio la sua mancanza di appoggio reale di base a rendere difficile la sua collocazione a livelli popolari più ampi.

 
Si parla di partito popolare, ma cosa si intende veramente? Un partito con "molti voti" o un partito in grado di coinvolgere i suoi elettori, ma anche i non elettori, sulle tematiche reali in modi concreti?

In passato, partiti come il PCI, PSI e DC, oltre ad avere una struttura partitica, erano anche legati alla base in forza della loro presenza reale, sia nei posti di lavoro che nella società tutta; l’impressione che si ricava oggi è che siano, e il PD non fa eccezione, staccati dalla gente comune, come fossero delle roccaforti dedite a chissà quale gioco esoterico.

Mi dispiace dire questo, a maggior ragione dato che sono un tesserato PD, ma non vedo niente che mi faccia pensare il contrario.

Porto l’esempio della sede dove sono iscritto; a gennaio di quest’anno si sono svolte le assemblee per la creazione del circolo, subito dopo le primarie per l’elezione del segretario, poi.... buio totale, a parte una riunione per le europee.

Niente che potesse coinvolgere la popolazione, tipo riunioni dei sostenitori per discutere sulla politica locale o dibattiti pubblici sui problemi del comune.

Se non si ritorna verso la popolazione, non credo che riusciremo mai a diventare un partito di governo.

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