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Pasqua 2019

Era una bella domenica di inizio primavera. L'aria era tersa per la pioggia notturna e il sole, ancora ai primi passi della giornata, dispensava i suoi raggi intiepidendo l’aria. Alcuni bambini erano sparsi nei prati: cercavano insetti da far essiccare per ottenere la farina con la quale la mamma avrebbe preparato la torta pasqualina. L’entomofagia era divenuta pratica diffusa in Italia dalla fine del 2018, quando iniziò la grande crisi.

Il governo M5S e Lega aveva visto la luce un anno prima, quando Matteo Salvini diede l'OK definitivo della coalizione di destra all'accordo. Una grossa mano al via libera l'avevano data i medici di Silvio Berlusconi, vietandogli ogni incontro politico per alcuni mesi. Le prime azioni governative non furono semplici. L'approvazione della prima legge licenziata dalle camere, l'abolizione dei diritti civili promossa dal neoministro del nuovo dicastero della famiglia Giorgia Meloni, venne frenata dalla richiesta di un parere della Commissione Europea per i diritti civili. L'abolizione della riforma pensionistica denominata “legge Fornero” fu stoppata dalla Corte dei Conti che ritenne incostituzionale la norma che reperiva i fondi necessari dalla vendita obbligata ad ogni italiano di sesso maschile di 50 completi intimi composti da canottiera, mutande (slip o boxer) e calzini corti di colore verde. Dopo miriadi di consultazioni sulla piattaforma Rosseau (ci vollero più di 40 giorni), venne stabilito di rimandare il referendum per l'abolizione dell’Euro, introducendo in alternativa una nuova moneta ad esclusivo uso interno, il “Casale” (l'unico nome che trovò d'accordo entrambe le parti della coalizione). La nuova moneta servì aIl'introduzione del reddito di cittadinanza. Il primo mese fece sognare gli italiani: benessere diffuso, balzo dell'economia interna, gioia di imprenditori e consumatori. I problemi sorsero quando il governo si trovò a dover convertire in Euro le nuove banconote versate allo Stato da cittadini e aziende. La legge prevedeva che l'eventuale differenza sarebbe stata coperta dalle casse statali. Per il primo acquisto di materie prime vennero impiegati 72 tir con rimorchio pieni zeppi di casali di ogni taglio. Divenne subito chiaro che un nuovo acquisto sarebbe stato impossibile. L'improvvisa ondata di benessere venne rapidamente sostituita dalla “decrescita felice”, che impose agli italiani nuovi stili di vita.


Oltre all’entomofagia, altre mode si erano rese necessarie, come ad esempio una certa deriva di stile orientale: tutti seduti a terra e un fouton al posto del letto. Questo anche perché il mobilio era stato usato come combustibile domestico per stufe improvvisate nei forni. C’era un po’ di fumo in casa, ma serviva anche quello a scaldare.
La coalizione cercò di frenare l'emorragia attaccando la corruzione: introduzione delle punizioni corporali pubbliche per i colpevoli ed uno speciale tribunale basato sulla delazione anonima. Quest'ultima novità portò in fretta al collasso il già fragile sistema giudiziario italiano: ogni cittadino, visto l’anonimato, denunciava il vicino di casa, il preside, il postino. Venne poi introdotta una legge tesa a favorire l’introduzione dei giovani nel mondo del lavoro, depenalizzando il reato di omicidio colposo per investimenti stradali (anche sulle strisce pedonali) di cittadini “over 50”. Inutile segnalare che questa legge non fu ben vista dalla popolazione anziana.
La fuga di capitali all'estero divenne pratica quotidiana ed il governo, a corto di risorse economiche, passò alla vendita sistematica di beni dello Stato. In primis tutte le caserme poste nelle città: l'acquirente fu un pool di rinomate catene alberghiere estere. Ma il passo non fu sufficiente. Si passò allora alla vendita dei monumenti, ed iniziarono le trattative per la vendita del Colosseo alla Cina (smontato, trasportato e rimontato nei pressi della grande Muraglia), Il Duomo di Milano allo stato Pontificio, Venezia ai turchi. Memorabile la battaglia di un oscuro funzionario fiorentino per il Palazzo Ducale: riuscì praticamente da solo a far raddoppiare l’offerta dell’Ucraina, inserendo nella trattativa anche il David. Una commissione parlamentare appositamente costituita iniziò gli studi per vendere parti dell’Italia stessa: la Valle d’Aosta alla Francia, il Trentino Alto Adige alla Germania e la Sicilia ad una multinazionale americana, “What Our”.

Il futuro era incerto ed ormai all'estero bastava dire “un italiano” perché tutti si mettessero a ridere: meglio di qualsiasi barzelletta.
Ma cosa importa, l’inverno è ormai alle spalle e tra breve sarà estate. Questo stanno aspettando milioni di italiani. Una feroce ed antica vendetta: quest'anno saremo noi finalmente a mangiare le zanzare.

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