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Pareggio di bilancio: deliberata la modifica degli artt. 81, 97, 117 e 119

Via libera al pareggio di bilancio in Costituzione. Da quanto ho letto nel testo, mi pare di capire che per ora non siano state approvate anche le terribili regole di rientro di cui parlavo qui.
La maggioranza ABC che sostiene il governo tecnico ha dimostrato di avere i numeri per cambiare la Carta: PdL, PD e quell'amalgama indefinita che è il Terzo Polo, hanno deliberato definitivamente la modifica degli articoli 81, 97, 117 e 119.

A prescindere dal contenuto del provvedimento, interessante la giravolta del segretario democratico, che l'estate scorsa dichiarava: "(...) non si parli di cose che non esistono in nessun posto al mondo, come il pareggio di bilancio per Costituzione. Non vogliamo castrarci nei secoli di qualsiasi politica economica. Troviamo un ragionamento con le sue flessibilità".

Facciamo un confronto con la patria dell'economia e del capitalismo mondiale, gli USA. Il pareggio di bilancio in Costituzione era stato proposto dal Partito Repubblicano ma respinto da quello Democratico (a cui tra l'altro dice di volersi ispirare il nostro PD, ndr).

Non uno, ma ben cinque premi Nobel per l’economia si erano espressi contro l’idea; in una lettera, elencavano tutti i dubbi e le criticità circa questo nuovo emendamento che si voleva aggiungere alla Carta (nella Costituzione Americana gli articoli si chiamano emendamenti, ndr). Non la riporto nella sua interezza, anche perché abbastanza tecnica; sono due i punti economico-politici da sottolineare:


- "(in periodo di crisi) per mantenere il bilancio in pareggio ogni anno si aggraverebbero le recessioni", cioè in un momento di stagnazione dell'economia non sarebbero possibili nuovi investimenti per tentare di rilanciare crescita e sviluppo, ma anzi le politiche depressive si autoalimenterebbero.
- "Tali disposizioni sono ricette per la paralisi", e qui si parla di stabilità politica e delle eccezioni che le Camere possono richiedere in deroga al pareggio di bilancio (con maggiornaze superiori): credete che, facciamo un esempio facile facile, uno come Berlusconi, vendicativo e spregiudicato, non si opporrebbe ad una deroga proposta da uno come Prodi, anche nel caso questo comporterebbe l'affondamento totale del paese? Certo che sì, anzi ci riderebbe su cavalcando il "guardate come ci hanno ridotto".

Quanto successo dimostra che questa nuova coalizione parlamentare è ben più pericolosa della precedente, perché sotto la bandiera della "non-politica" e della "fase tecnica" può, avendo i numeri, fare ben di peggio. Come scrive Roberta Covelli su Nuova Società, "Bisognerebbe guardare a questa maggioranza bulgara, legittimata numericamente a cambiare la Carta costituzionale, con una certa preoccupazione".

Nei prossimi anni, ogni qualvolta si dovrà intervenire ed amputare pezzi di civiltà, sanità, istruzione, difesa e diritti, lo si farà sotto l'egida dei nobili Padri Costituenti, Giorgio Amendola, Alcide de Gasperi, Giuseppe Di Vittorio, Luigi Einaudi, Amintore Fanfani, Giuseppe Saragat, Umberto Terracini. Che si rivolteranno nella tomba.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Francesco Scolamiero (---.---.---.4) 20 aprile 2012 13:23
    Francesco Scolamiero


    Articolo 81 4 comma
    Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.

    Non serviva modificarlo, serviva applicarlo come lo avevano inteso i nostri padri costituenti.
    Spese correnti con entrate correnti, nuove spese solo con nuove entrate. Il disavazo finanziato con i titoli di Stato solo per gli investimenti, che generano crescita e nuove entrate per ritornare in futuro al pareggio.
    Con lo stipendio ci mangi, con il mutuo ci compri casa, se compri cibo e vestiti con il mutuo c’è qualcosa che non va.

    Attualmente no ma concordo che ingessarsi a vita senza possibilità di usare il deficit per stimolare l’economia mi sembra assurdo.

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