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Papi santi: il business profano della canonizzazione

Si è tanto parlato negli ultimi giorni del grande evento della canonizzazione dei due papi, una celebrazione che ha portato nella città romana milioni di cittadini provenienti da tutto il mondo. Fatto sta che dietro la bellezza e la sacralità di questo evento si cela una sorta di “business profano” che vede coinvolti un po' tutti, dai singoli cittadini e piccoli imprenditori della capitale, fino alle grandi multinazionali che hanno sponsorizzato la canonizzazione.

Iniziamo col fare due conti. Il sindaco Ignazio Marino ha dichiarato che la celebrazione ha risucchiato dalle casse del Campidoglio tra i 7 e gli 8 milioni di euro, che finiranno direttamente nel dossier degli “extra-costi” che la capitale presenterà a Palazzo Chigi; mentre le casse vaticane avrebbero sborsato solo 500 mila euro. D'altronde però, come riportato da Il fatto quotidiano: “Tra sacro e profano la settimana dal 21 al 27 aprile porterà un’indotto per la Città eterna di circa 230 milioni di euro”.

E davvero tutti si sono dati da fare: 4.400 agenti delle forze dell’ordine, 2.630 volontari della Protezione civile, e poi servizio di pulizie e manutenzione cittadina, vigilanza e chi più ne ha più ne metta. Gli affari d'oro si registrano un po' per tutti, tanto per i servizi di trasporto tra charter, autobus, e treni (Ntv e Trenitalia hanno registrato un aumento delle prenotazioni nella settimana della canonizzazione), quanto per i piccoli imprenditori romani proprietari di ristoranti e bed&breakfast.

E se i ristorantori propongono pietanze a misura di fedele, come “il menù del pellegrino” o “la pizza quattro papi”, sono soprattutto gli albergatori a registrare enormi picchi di guadagno. Infatti, i costi delle stanze per la notte precedente la canonizzazione sono lievitati in modo incredibile, tanto che qualcuno si è detto ben felice di pagare 350 euro per la sola notte del 26 aprile. E anche i proprietari di piccoli appartamenti in affitto ai pellegrini si sono dati alla pazza gioia portando i prezzi dei locali ad aumenti vertigionosi, fra il 137 e il 173 per cento, tanto che in alcune zone della città sono comparse offerte fino a 1800 euro per l'affitto di bilocali. 

Insomma, da una parte c'è chi spende e spande mentre dall'altra si registrano introiti da record. Ma vuoi vedere che anche il Vaticano si becca la sua particina di guadagni dalla canonizzazione dei due papi? Ebbene sì, e la prova deriva proprio da monsignor Liberio Andreatta che elenca i partner che hanno partecipato e contribuito economicamente alla cerimonia: “Eni, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e UniCredit, la società di assicurazioni Generali, il gruppo Benetton, la Società Autostrade e quella degli Aeroporti”.

Dalla Cnbc apprendiamo che accanto alla lista di sponsor italiani appaiono anche i nomi di banche svizzere e grandi multinazionali quali la Nestlé. Una scelta di partner piuttosto inaspettata da parte di un Papa che solo qualche mese fa ha inneggiato contro “l'idolatria del denaro, radice di tutti i mali”, lanciando un duro attacco a sistema economico globale.

 

Foto:Jeffrey Bruno/Flickr

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