• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Religione > Papa vincente, Chiesa sconfitta

Papa vincente, Chiesa sconfitta

C’era il precedente di Malta: un paese in cui il cattolicesimo gode di un consenso bulgaro, e in cui le unioni civili e l’adozione da parte degli omosessuali sono tuttavia state approvate dal parlamento. C’era anche il precedente della Slovacchia, dove a febbraio è stato respinto — per mancato raggiungimento del quorum— un referendum contro i matrimoni gay. La consultazione tenutasi in Irlanda era però molto più significativa.

La scelta era tra sì e no, in un paese considerato cattolico per definizione. E la scelta è stata sì per quasi due terzi degli irlandesi. Che possono ora vantare il primato di essere stati i primi al mondo ad approvare i matrimoni gay attraverso il voto popolare.

irlanda-matrim-gay

Il voto irlandese ha messo a nudo l’italica arretratezza, come hanno rilevato Oltremanica l’Independent e il Telegraph. Siamo l’unico paese occidentale a non riconoscere alcun diritto alle coppie omosessuali. Pare che Matteo Renzi si sia reso conto che non ci si può presentare come modernizzatori dimenticando, nello stesso tempo, di fare passi avanti concreti nei diritti civili. Una situazione in qualche modo inevitabile, se si decide di convivere con un uomo come Angelino Alfano. Il disegno di legge sulle unioni civili è tornato alla ribalta soltanto grazie a spinte esterne: vediamo se, ancora una volta, finirà nel dimenticatoio delle promesse non mantenute. È ispirato al modello tedesco, ed è tanto minimale che in Germania sono numerose le richieste di superarlo, anche all’interno della coalizione di governo. Un giudizio che, secondo un sondaggio, sembra condiviso dalla stessa popolazione italiana, la cui maggioranza si dice ora favorevole anche alle nozze gay.

L’esito del referendum ha rappresentato una scossa anche per la Chiesa cattolica. Il capo della diplomazia vaticana, il “progressista” Parolin, l’ha addirittura definito “una sconfitta per l’umanità”. Molto diplomatico e molto progressista. A mio parere, le sue parole rappresentano solo l’ennesima sconfitta dell’umanità delle gerarchie ecclesiastiche. Che sembrano rincapaci di capire che, dietro ogni richiesta di riconoscimento di diritti da parte di una coppia, ci sono sentimenti che meriterebbero una tutela, e non un rifiuto dogmatico.Va anche detto che l’Osservatore Romano ha preso atto della “realtà dei fatti nonché la distanza, in certe materie, fra la società e la Chiesa”, e che di necessità di accettare la realtà ha parlato anche l’arcivescovo di Dublino. Fa piacere sentire questi riferimenti alla realtà: chissà se li sentiremo ancora. Dopo i referendum su divorzio e aborto degli anni Settanta non accadde, e si aprì invece la stagione wojtylian-ruiniana della riconquista di ogni spazio istituzionale. Una strategia che, continuata anche da Ratzinger, si è rivelata fallimentare: fedeli sempre meno numerosi, società sempre più laiche e secolarizzate.

Con l’elezione di Jorge Mario Bergoglio la dottrina non è cambiata, tanto che — giusto per restare in argomento — le manifestazioni integraliste anti-gay non sono mai state così numerose come durante il suo pontificato. Papa Francesco si differenzia però dai suoi immediati predecessori, ricollegandosi idealmente a Giovanni XXIII, perché non sembra voler contrapporsi alla società in cui si trova a vivere. Vuole mostrare come essere cattolici sia cool anche e soprattutto nel terzo millennio. Non neghiamolo: ci sta riuscendo abbastanza bene.

Con qualche (per lui) sgradevole effetto collaterale. Se vuoi accreditarti come più benevolo nei confronti di chi ama persone del loro stesso sesso, se vuoi evitare di dare l’impressione che li vuoi giudicare, e se riesci a convincere i media della tua sincerità, finisce che la gente poi ci crede veramente. E vota quindi secondo l’immagine che si è fatta di te, anziché della dottrina che professi.

La popolarità del papa è sempre più inversamente proporzionale a quella dei contenuti del Catechismo. Stante la mia scala di valori, va benissimo così. Per la laicità si possono aprire autentiche praterie.

Raffaele Carcano

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità