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Oxfam: “Nuova tregua in Yemen o ci sarà la carestia”

Senza una proroga della tregua raggiunta negli ultimi 2 mesi dalle parti in conflitto, lo Yemen rischia di raggiungere “livelli catastrofici di fame”. 

È l’allarme lanciato da Oxfam alla vigilia della scadenza del cessate il fuoco in vigore da due mesi, il prossimo 2 giugno. Secondo le stime delle Nazioni Unite, il numero di persone senza cibo potrebbe arrivare a 19 milioni, con 7,5 milioni di yemeniti sull’orlo della carestia.

“Il conflitto in Ucraina ha ridotto drasticamente le forniture alimentari a livello globale facendo schizzare i prezzi alle stelle, con l’effetto di aver esasperato una delle più gravi emergenze umanitarie al mondo. – afferma Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Ad oggi in Yemen 17,5 milioni di persone soffrono la fame, mentre 3,5 milioni sono colpite da malnutrizione acuta. Numeri che potrebbero salire ancora e di molto”.

 

Attualmente lo Yemen importa il 90% del cibo, tra cui il 42% del grano direttamente dall’Ucraina. La tregua, in scadenza il 2 giugno, ha permesso alle organizzazioni umanitarie come Oxfam di portare aiuti nelle aree del Paese rimaste tagliate fuori a causa del conflitto che si trascina da 7 anni e che vede contrapposti il governo yemenita, sostenuto dai sauditi, ai ribelli Huthi allineati all’Iran.
L’appello di Oxfam è stato lanciano anche da altre decine di agenzie umanitarie, tra cui Save The Children e il Norwegian Refugee Council (NRC).
All’inizio di questo mese, il Consiglio ha affermato che il numero di vittime civili in Yemen è diminuito di oltre la metà da quando è entrata in vigore la tregua.

“Vi esortiamo a prolungare l’accordo per la tregua e a lavorare per la pace per il popolo dello Yemen», hanno chiesto le ong.

Gli Huthi hanno preso il controllo della capitale Sana nel 2014, provocando un intervento militare a guida saudita per sostenere il governo e innescando una guerra che ha causato quella che l’Onu ha definito la peggiore crisi umanitaria del mondo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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