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Opposizione, questa sconosciuta

 Il governo è libero di dire e fare quel che vuole. La sua controparte sonnecchia, o meglio è alla ricerca del fantomatico "dialogo" da quando Berlusconi ha messo piede in Parlamento.

 La nostra lungimirante ministra dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, si è detta contraria al pacchetto Ue che contiene le norme necessarie al taglio delle emissioni Co2 nei prossimi anni, additando come pretesto l’alto costo delle misure da intraprendere. E Berlusconi, per rinforzare quest’assurda decisione, cercava nelle vecchie glorie sovietiche un qualche appoggio che non facesse fare all’Italia la figura della cenerentola davanti a tutti i Paesi Europei. Ma l’opposizione?Come ha reagito? Tramite Francesco Rutelli:<<Il governo fa bene a negoziare, a difendere gli interssi delle aziende italiane e, in particolare, l’automobile. Fa bene a difendere anche le piccole imprese italiane e a intervenire perche’ anche i grandi comparti energivori abbiano un trattamento razionale, ma il governo non ha detto quali sono i vantaggi>>. Questo è lo spirito giusto per affrontare un governo che non esita a mandare i militari contro inermi cittadini per difendere gli interessi delle lobby!

Scioperi, cortei, manifestazioni. Trecentomila persone a Roma contro il decreto Gelmini. Occupazioni, assemblee, autogestioni in tutta Italia. Migliaia di precari a rischio, tagli della Finanziaria ai fondi scolastici e classi a parte per i bambini stranieri. A Milano si è arrivati addirittura allo scontro fisico, con tafferugli fra polizia e studenti. Dieci i contusi.
L’opposizione...ove? Dov’è quella sinistra che dovrebbe rappresentare il fronte antigovernativo in Parlamento? Dove sono quei rappresentanti eletti dalla controparte? Niente. Tutto tace. Si odono solo i dissidi fra Veltroni e Di Pietro, che proseguono in sterili diatribe sullo scegliere o meno la piazza. Intanto Berlusconi fa battute spiritose al congresso degli Industriali a Napoli e il decreto legge Gelmini sta per giungere all’approvazione.

Caso Alitalia. Anche qui tanti i cortei, tante le manifestazioni. Anche qui migliaia di dipendenti a rischio licenziamento. E infine la società è andata in mano ad una cordata di squali, che ha subito trovato il modo per scaricare sugli Italiani i debiti accumulati dalle gestioni passate.
E la sinistra? Anche qui, dov’è? Non è che qui c’entri il fatto che nella cordata vi è l’imprenditore Roberto Colaninno (condannato a 4 anni e 1 mese per bancarotta nel crac Italcase), padre di Matteo Colaninno, del Partito Democratico? Sarà...



In Campania poi si arriva alla macchietta. Il presidente della giunta Antonio Bassolino si rifiuta di firmare una petizione del Pd contro il governo. Dagli aspri moniti contro la destra dei primi anni ’90 agli inchini dinanzi al Cavaliere degli ultimi tempi la differenza è alquanto notevole. "’O Governatore" appoggia qualsiasi decisione del governo senza fare una piega. D’altronde qui in città da vent’anni avviene l’esatto contrario di ciò che succede in Italia. La destra non ha mai fatto alcuna opposizione contro Bassolino, trovando evidentemente vantaggioso che il governatore facesse fare soldi un po’ a tutti quanti. Ma questo potranno affermarlo solo i magistrati che indagano su di lui. A noi le supposizioni, a loro le verità. 

L’amara conclusione non può che essere una. Quando l’opposizione, di destra o di sinistra, stringe un patto con la maggioranza, la democrazia non può più esistere. Perchè termina qualunque dibattito e qualunque confronto. Lì vi è solo la dittatura. 



 

Commenti all'articolo

  • Di Enzo (---.---.---.75) 23 ottobre 2008 10:51

    Il dibattito, la discussione è l’essenza della democrazia, senza questo confronto non si cresce non si arriverà mai a capire quali sono le esigenze, le esperienze degli altri. Siamo cresciuti con questa disponibilità al dialogo, ma molti, specialmente certi politici pensano che sia tempo perso, lo dimostrano i tanti decreti, espressioni come, alla camera dei deputati si perde solo tempo. Lavoro nella scuola e momenti di crescita dei ragazzi vengono fuori proprio dal dialogo,da discussioni, talvolta anche accese. Taluni farebbero bene a vergognarsi delle loro affermazioni. Ben venga il dialogo, il confronto verbale, importante mezzo per esprimere sentimenti diversi e idee contrapposte.

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