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Nuove norme anti-pianisti

la lega si rifiuta di dare le impronte

 

ma le vuole però dagli stranieri!

Leggo sul blog del noto giornalista Claudio Sabelli Fioretti (moscalnaso.blogspot.com) una notizia davvero particolare, esempio di mancanza di coerenza come è ormai di moda negli ambienti politici italiani.

Il tema della questione è l’annoso caso dei parlamentari pianisti - che votano anche per i colleghi assenti rendendo di fatto falso il risultato del voto – e la decisione di arginare il problema avvalendosi di nuovi espedienti. Il presidente della Camera Fini ha deciso, infatti, di adottare un sistema elettronico che prevede il controllo delle impronte digitali in modo da rendere più unico e personale il voto, vista la difficoltà di renderli tali attraverso la semplice scheda nominativa (facilmente cedibile).



“Ma ecco che qualcuno si offende e rifiuta di collaborare dichiarando la propria indisponibilità a mettere a disposizione i propri polpastrelli! – scrive l’ex direttore della rivista Cuore, Sabelli Fioretti - Chi? Ovvio: i leghisti (primo fra tutti Matteo Brigandì), proprio quei leghisti che vorrebbero prendere le impronte digitali a tutti gli estracomunitari. E una volta volevano perfino le impronte dei piedi”.

Che ne dite: è un esempio di coerenza?

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