• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Nuova carta dei diritti per i testimoni di giustizia

Nuova carta dei diritti per i testimoni di giustizia

Introdotta nel marzo 1991, e modificata nel febbraio del 2001 la carta per i diritti dei testimoni e collaboratori di giustizia torna al centro del dibattito politico. Ad ottobre, a Roma, la commissione Antimafia che vede alla presidenza Rosy Bindi, sotto la supervisione del viceministro dell'interno Bubbico, ha presentato la nuova carta dei diritti e doveri per i Testimoni di Giustizia.

Introdotta nel marzo 1991, e modificata nel febbraio del 2001 "La carta per i diritti e doveri dei testimoni" torna al centro del dibattito politico.

Nonostante con il decreto legislativo del 2001 si sia fatto un passo in avanti nella differenziazione tra collaboratori di giustizia (pentiti) e i testimoni di giustizia (cittadini spesso vittime di Racket ed usura), la carta dei diritti dopo quasi 15 anni viene nuovamente messa in discussione.

Se secondo il viceministro dell'interno Filippo Bubbico, e altri membri della commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi non vi è necessità di modificare la carta dei diritti ma sono necessari: "Alcuni correttivi di carattere normativo per riadeguare gli interventi a favore dei protetti alle esigenze che si sono manifestate con maggiore frequenza".

Viene riconosciuta tuttavia la necessità di rendere tali misure più flessibili e su misura dei protetti, che tra Testimoni e collaboratori con le rispettive famiglie si aggirano intorno ai 6000 soggetti attualmente protetti dal viminate.

Ma se i collaboratori di giustizia stipulano un contratto con lo stato, dove in cambio di informazioni sulle organizzazioni criminali entrano nel programma protezione testimoni, lasciandosi dietro la famiglia e tanti morti sulla coscienza.

Completamente diverso è il caso dei Testimoni di Giustizia spesso commercianti e imprenditori che si ribellano al pizzo denunciando i loro aguzzini, hanno la possibilità di entrare o nel programma di protezione testimoni oppure di restare nella propria città, e lì continuare a lavorare.

I testimoni a differenza dei collaboratori devono fare i conti con le organizzazioni criminali da loro denunciate e spesso la scorta si rivela una misura inefficace, contro l'isolamento forzato che devono affrontare. Recentemente Avvenire, proprio alla vigilia della presentazione della carta, ha raccolto la storia di Gaetano Saffioti , che 13 anni fa denunciò le estorsioni della ’ndrangheta.

Molti testimoni lamentano l'abbandono dello stato, e nonostante la carta dei diritti preveda protezione, negli anni sopratutto per gli imprenditori e commercianti uscire dall'embargo in cui sono sottoposti a causa della loro posizione di testimoni scomodi, è diventato sempre più difficile, proprio in questa direzione si starebbe muovendo la commissione.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità