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 Home page > Tribuna Libera > Je suis Paris: riflessioni da una città di periferia

Je suis Paris: riflessioni da una città di periferia

 Quando fai un lavoro come il mio, e succedono cose come la tragedia che ha colpito la Francia alcuni giorni fa, puntualmente ti trovi davanti a un bivio. Scrivere o no?

Quando sei un web editor, conosci bene le regole del gioco. Succede un fatto è tuo dovere scriverne questione di indicizzazione, questione di seo, questione d'informazione, d'opinione questione di stare sul pezzo.

Ma ogni volta, confesso mi ritiro nel mio angolino, non sono un giornalista e queste sono cose da giornalisti. Passo dall'altra parte della barricata, da web editor, voglio provare a mettermi nei panni del moderatore di agoravox, leggo gli articoli prendo sul serio il mio ruolo non a caso sono più quelli che modero che quelli che scrivo. Penso sempre che chi propone un articolo meriti una risposta a prescindere dall'esito. Inizio a leggere che la jhad (si dice lo jhad) ha colpito Parigi, tutti diventano all'improvviso degli esperti sul medio-oriente.l'Isis ,i fratelli musulmani, i talebani, gli jhadisti, tutto un calderone di paroloni e indignazione che dopo due giorni lasceranno il tempo che trovano.

Visito altri blog ed è tutto un susseguirsi di copia e incolla. L'importante è scrivere, dire qualche cosa, perché nella generazione del web 3.0 l'importante non è quello che dici ma il fatto di dirlo.

Così capita che sulla bacheca facebook ti compaia l'avviso di qualche cretino che per sembrare più fico ha messo come luogo in cui vive Parigi solo per sentirsi più fico, e devi pure leggerti i commenti cretini suoi e dei suoi amici che scherzano. Gli stessi che poi mettono come immagine del profilo Je suis Paris, e poi se ne vanno in discoteca con gli amici. Ho messo l'immagine, ho fatto il mio, ora ci sono anche io.

Senso di appartenenza o voglia di mettersi in mostra? Sinceramente non lo so, ma propendo per la seconda. Spengo il PC e faccio zapping in TV, certe cose sono da giornalisti penso. Ma poi leggo di quell'articolo di Belpietro e penso è proprio vero che non c'è più religione.

Un titolo ad effetto per un articolo della peggiore mediocrità, come gli stessi che si leggono su altri quotidiani che fanno eco alla cassandra del nostro secolo:Oriana Fallaci aveva ragione leggi tra un articolo e l'altro.

E forse la Cassandra si rivolterebbe nella tomba se leggesse chi scrive quegli articoli, chi adesso li fa suoi e li appoggia. E sembra quasi ironia del destino, io che ho iniziato a studiare l'arabo perché avevo letto i suoi libri, oggi dico che no. Oriana fallaci non aveva ragione o meglio solo per la metà. Gli anni sono passati, gli equilibri sono cambiati e dire Isisi non è dire talebano. Anche se fa figo. Come fa fico condannare questo movimento nazista e poi sotto banco fare affari con gli emirati arabi. È un'altra cosa, quella è economia ma chi è che finanzia l'Isis? Chi lo ha creato ed appoggiato?

La risposta è semplice, l'America, l'occidente che tutto sa e tutto vede.Il governo Italiano è pronto al fianco della Francia. Lo stesso che oggi fa dichiarazioni di guerra e poi svende le aziende italiane, come la Codap a Marcianise. Ma quella è un altra cosa...

Dobbiamo combattere l'Isis, dobbiamo bombardare, peccato che lo abbiamo già fatto, in Iraq in Afghanistan, e cosa ne abbiamo guadagnato? Abbiamo fatto le nostre guerre di pace, possiamo andarcene tutti a casa... peccato che molti una casa non c'è l'hanno più. Abbiamo costruito scuole ed ospedali, peccato molte persone non possono accedere all'istruzione e non possano pagarsi le cure.

Abbiamo aiutato a creare governi, peccato che sono caduti tutti, perché tutti corrotti. Se l'occidente deve scegliere se trattare o meno con gli Emirati, i paesi del Medio Oriente devono avere il coraggio di scegliere da che parte stare.

Ma non sto nemmeno con chi giustifica, in nome di una colonizzazione tutta made in occidente che gli si è rivolta contro. Perchè ignora la storia, perché dice solo quello che gli fa comodo. Perchè non si può giustificare l'ingiusto, l'abominio, di questo nazismo medio-orientale che nega la vita in ogni sua forma, che ci vuole tutti schiavi.

Foto: Emmanuel Di Manno

 

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