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 Home page > Tribuna Libera > Nucleare: perché continuare a dire no?

Nucleare: perché continuare a dire no?

Come già fatto in precedenza, anche oggi mi diletto a fare un articolo-risposta sul tema nucleare. Intendo quindi "debunkerare" le affermazioni del Prof Vincenzo Balzani, in quanto erronee ed errate, e fondate su basi e fonti sbagliate.

1) Sulla convenienza del nucleare, possiamo ribaltare l'affermazione, "le energie rinnovabili sono veramente economiche?" Se prendiamo il fatto che le energie rinnovabili siano incentivate per legge, che il costo per MWh delle energie rinnovabili sia arrivato nel passato anche a 500€/MWh (quando il prezzo medio dell'energia alla fonte è attualmente di 50€/MWh), capiamo subito che le energie rinnovabili non sono convenienti. Il costo totale delle stesse si aggira sui 200 miliardi di € da pagare in 20 anni (da notare come la componente di assimilate sia irrisoria rispetto al totale). Tutto questo, comporta un ricarico sulla bolletta che raggiunge e forse supera il 20% del totale (si devono sommare la componente A3 delle rinnovabili, la Ae che scarica sulle famiglie la A3 delle imprese energivore, la componente di capacity payment inserita nei servizi di vendita). Ma tralasciamo ciò...torniamo sulla convenienza del nucleare, perchè potremmo anche parlare di come le nuove installazioni USA di pale eoliche siano crollate dalla cancellazione dei sussidi.

Il nucleare è conveniente e lo dimostra il fatto che da gennaio 2008 a gennaio 2014 si è passati da 34 centrali in costruzione a 71 (repurando quindi il dato dalle centrali entrate in funzione in questo periodo). Se non fosse conveniente, perchè le si costruirebbe? Negli USA l'anno scorso è partita la costruzione di 4 reattori (Vogtle 3 e 4, Summer 2 e 3), prime nuove costruzioni di reattori dalla fine degli anni '70. Nel contempo sta esplodendo la bolla dello shale gas, che ha portato il prezzo del gas statunitense ad essere un terzo di quello europeo, è solo questo fatto che ha portato alla cancellazione di molti progetti di centrali nucleari (e molte più centrali eoliche), non la "non convenienza" del nucleare. Se i finlandesi fossero così disperati per l'aumento dei costi di Olkiluoto 3, perchè starebbero pensando ad un quarto reattore (lasciando il famigerato EPR fra le proposte in lizza) e avrebbero deciso di costruire anche un impianto ex novo al nord? Oppure, possiamo chiederci come mai gli Emirati Arabi Uniti, paese con deserti ed esportatore di petrolio, stiano costruendo da un paio d'anni la prima centrale nucleare, e sulla stessa via sia anche l'Arabia Saudita o la Giordania.

Si può poi parlare dei rischi, ma ogni impianto industriale ha rischi connessi, direi che i disastri ambientali del Vajont, di Seveso e di Bhopal sono scolpiti nella memoria di tutti, e non sono nemmeno i singoli eventi che hanno causato più morti nella storia, nemmeno nella sottocategoria "rinnovabili" per quanto riguarda il Vajont. Potremmo anche parlare di rischi connessi alla salute per l'utilizzo del carbone (che, ricordiamolo, con la chiusura delle centrali nucleari tedesche, ha raggiunto il suo picco storico nazionale dalla riunificazione portando ad un nuovo aumento delle emissioni), ma non si è qui per parlare delle centinaia di migliaia di morti annuali del carbone. Il nucleare è l'ambiente di lavoro umano più sicuro che esiste, la IAEA ha creato una scala per gli eventi nucleari chiamata scala INES, dal livello 0 al livello 3 si parla di guasti, dal livello 4 al livello 7 di incidenti. La suddivisione è principalmente inerente alle conseguenze, se interne all'impianto sono guasti, se esterne sono incidenti, e nella storia del nucleare si elencano meno di 20 incidenti nucleari, quale altro comparto industriale umano può detenere un simile primato?

Proprio l'altro giorno sono state rimosse totalmente tutte le restrizioni nella località di Miyakoji, da ora la gente può vivere, dormire e lavorare tranquillamente in quelle zone. Già altre località sono in procinto di arrivare allo stesso status, mentre altre conservano vari gradi di restrizioni alla permanenza. Alla fin fine, si sono dovuti attendere 3 anni nel caso migliore, mentre le previsioni sono di un ritorno totale per il 2016.

Inerente il famoso decommissioning, porto solo un esempio a noi vicino: la centrale di Yankee Rowe era infatti il prototipo della nostra centrale di Trino, da questo sito si può evincere cosa rimane dell'impianto. Per il nostro, invece, il decommissioning è partito ufficialmente solo l'anno scorso, con l'arrivo delle autorizzazioni ministeriali, in precedenza si era in una situazione di "protezione passiva", e venivano smantellate solo le parti non nucleari dell'impianto.

Per quanto riguarda le scorie, mettersi d'accordo con la gente è, effettivamente, veramente difficile. In Svezia le cittadine di Oskarshamn ed Osthammar si sono fatte per anni guerra per avere sul proprio territorio il deposito di scorie definitivo svedese. Se poi parliamo di scorie USA, il deposito WIPP è già in funzione da alcuni anni.

2) Tutta la tecnologia è in mano a poche nazioni, tutte le tecnologie di tutti i tipi sono in mano a poche nazioni, questo vale soprattutto per le tecnologie nucleari, in quanto servono ingenti investimenti e decenni di studio (vedasi il programma indiano per le centrali al torio, che sta continuando da oltre 30 anni). Tralasciamo un momento il nucleare a fissione, parliamo di quello a fusione. Se la Francia, gli USA, il Giappone mollassero di colpo il progetto ITER e chiedessero allo Zimbabwe, al Malawi, al Bangladesh di entrare al loro posto finanziando il progetto allo stesso modo, potrebbero queste nazioni sostenere questo ingente sforzo economico? Solo per un fatto economico, tralasciamo le menti, perchè anche queste nazioni hanno eccelse menti in questi campi. Se parliamo di progettazione di pale eoliche, un industriale dell'Angola avrebbe abbastanza fondi per impiantare un centro ricerca sulle dinamiche del vento, e poi passare 5-10 anni dopo alla produzione della prima pala? L'Università di stato dell'Uganda avrebbe abbastanza fondi per finanziare ricerche per lo studio di materiali semiconduttori per i pannelli fotovoltaici? Non è bello dire che la tecnologia è in mano a pochi, ma sono solo quei pochi che possono progredire su quella strada al momento. È poi corretto dire che sole e vento sono ovunque, ma i materiali che servono per imbrigliare queste forze della natura sono distribuiti equamente uniformemente? No, il 50% del litio mondiale si trova in Bolivia, tanto per citare un esempio semplice.

Si parla poi di connessione fra nucleare civile e militare, questo però è sempre falso. Delle 9 nazioni con armamenti nucleari (metto qui anche Israele, benchè sia incerto), solo 2 hanno avuto prima la produzione elettrica e poi la bomba, queste sono India e Pakistan. Tutte le altre hanno fatto il contrario, con anche un gap di alcuni decenni fra la prima bomba e la prima centrale (parlo della Cina, primo ordigno del 1964, prima centrale operativa dal 1991), o non hanno mai avviato/completato il programma civile (Israele, Corea del Nord).

3) Le motivazioni di territorio fragile sono lecite, ma non tutta l'Italia è fragile, altrimenti tutto il Nord Africa sarebbe un deserto inospitale e spopolato, la Russia una landa desolata, l'India un luogo dove non ti puoi girare senza vedere qualcuno. Una nazione non è il suo stereotipo, altrimenti saremmo tutti mafiosi e le energie rinnovabili sarebbero tutte in mano alla malavita. Esistono in Italia sia paesaggi alpini rigogliosi, che macchia mediterranea, che zone desertiche, luoghi dove arrivi a -35° in inverno ed a +50° in estate. Parlare con gli stereotipi non è mai buono, perchè tolgono le particolarità locali.

Nel 2013 erano installati in Italia oltre 531.000 impianti fotovoltaici, per una potenza totale di 18.200 MW, cioè pari ad oltre 10 centrali EPR di ultima generazione. Queste centrali solari hanno però prodotto circa 22TWh di elettricità, cioè tanto quanto i 2.500 MW finlandesi, e ad un costo di 6.7 miliardi di euro, cifra da pagare ogni anno per 20 anni. Da ciò, è vero che abbiamo una potenza pari ad oltre 10 centrali nucleari installate, ma queste producono come una e mezza e ci costeranno alla fine come almeno 20 e durando la metà (una centrale EPR è studiata per durare almeno 60 anni, un pannello dopo 20-30 anni è da sostituire). 

4) Come ho già illustrato precedentemente, l'avere o meno una filiera non implica il non poter avere le centrali. La Svezia e la Finlandia non hanno impianti di arricchimento, ma si affidano al mercato, consci che possono stipare in piccoli volumi, tanto combustibile per alcuni anni di funzionamento dell'impianto (cosa altrimenti impossibile per il gas o il petrolio) e così avere una sicurezza energetica impossibile con altre fonti. L'Italia possedeva una filiera completa della produzione del combustibile, avendo l'impianto di fabbricazione del combustibile di Bosco Marengo (Fabbricazioni Nucleari) ed una quota dell'impianto di arricchimento di Eurodif. In base poi a quanti impianti vorremmo fare, potremmo decidere se fare una filiera completa (come la Francia) o appoggiarci totalmente agli altri (come la Finlandia). Inerente l'uranio, le alpi sono reputate essere piene di uranio, ma senza prospezioni geologiche, non potremmo mai sapere l'effettiva consistenza di queste miniere. Potremmo avere sotto i piedi dei giacimenti come quelli da poco scoperti in Svezia e non saperlo. Non posso quindi dire "non ho" se non si cerca neppure.

5) Lo 0.8% del territorio è una cifra falsa, ma anche se fosse vera, è in ogni caso enorme. Partiamo da un presupposto: consideriamo che sia possibile (ma così non è) sopperire a tutto il fabbisogno elettrico nazionale col fotovoltaico. Attualmente il fabbisogno nazionale è di 317 TWh, mentre il territorio italiano si estende per 301.000 kmq. Prendiamo ad esempio l'impianto di Montalto di Castro, è un impianto molto grande ed al centro dell'Italia (così è assunto anche come media dei valori del Trentino e della Sicilia). Su una superficie di 1.7 kmq riesce a produrre circa 140 GWh annui. Abbiamo quindi, conservativamente, un valore pari all'1.3%, cioè 3850 kmq. Da ricordare però che la Valle d'Aosta è grande 3200 kmq, dovremmo quindi impegnare un'area più grande della Valle d'Aosta per la sola produzione elettrica, oltretutto senza elettrificazione massiccia della società (fornelli elettrici, riscaldamento elettrico, auto elettrica), che comporterebbe un sicuro aumento della domanda.

 

 

Foto: Wikipedia

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.15) 5 aprile 2014 16:11

    L’articolo di Urso è mal fatto,mal impostato e dice dati sbagliati per ritagliarsi la sua tesi sul nucleare che non conosce a fondo.

    1.Il nucleare di IV generazione è ottimo e noi valutammo il costo di un LFR a 2 miliardi per cui l’energia costa sui 50 euro a MWh.Lo utilizzo poco per elettricità,lo utilizzo molto per desalinizzazione,idrogeno,syngas ,biofuels.Poi dato che è piccolo lo posso mettere su nave o nel razzo per Marte dove si usa la IV generazione.Il Governo con Saglia,Romani,Passera boccio la iV e la Guidi non si pronucia.
    2.Il nucleare di III generazione EPR è solo una bufala che costa 9 miliardi a centrale ed in Francia oggi il nucleare costo sui 110 euro a MWh.Cameron per 2 EPR paga 18,9 miliardi.Lo fa perchè è disperato in quanto la Scozia vuol fare l’energia sua ed a Cameron senza Scozia gli rimane lo shale gas ed il nucleare.Ma La UK ha poca industria.
    3.Dire che il nucleare costa poco al MWh è tipico di ignoranti italiani in calcoli e di Enel che vorrebbe comprare da EDF il nucleare a 42 euro a MWh per la legge NONE francese che è una trappola per fare vendere l’overcapacity nucleare francese a poco,ma si consentiva un solare di oltre 300 euro a MWh
    4.Non ci sono costi di rinnovabili sui 500 euro a MWh e dirlo è una panzana.Prodi per lasciare che il gas trionfasse nel termoelettrico,aveva concesso allora 314 euro al MWh del FT solare,poi ridimensionato
    5.Oggi io progetto un ottimo solare ft sui 50 euro MWh che so in Sicilia e 70 euro al Nord.Difatti ho chiesto al Governo di unificare tutti gli incentivi alle rinnovabili come fanno oggi i tedeschi prima a 120 euro e poi 90 euro a MWh
    6.Poi se conoscesse meglio gli stoccaggi acqua saprebbe che posso produrre a 20 euro a MWh e metterlo in bolletta in 1° fascia a 40 euro il MWh,ben distante dal nucleare che andrebbe in bolletta con 100% di ricarico a 220 euro il MWh.Oggi la bolletta media è 190 euro a MWh.Dire che le rinnovabili costano piu’ del nucleare è solo una balla perhè poi lei non conosce i conteggi sul nucleare dove conta molta il tasso finanziario che applichiamo se 8 o 10%
    7.Il problema dei rifiuti nucleari nasconde in italia una bella truffa perchè se Lei fa calcoli la Sogin ci è costata piu’ di 100 miliardi per 4 centraline vecchie quando la Francia prevede 330 miliardi per dismettere 60 centrali.Oggi intanto leva il 25% nucleare e lo sostituisce con step che è il mio hydro.Ma Lei non sa che Sogin tratta anche rifiuti che non sono da centrali e questi si levano in semplici centrali plasma
    8.Sogin che è un vero furto all’Italiana si deve chiudere.Costruire una centrale plasma per i rifiuti non nucleari ma da ospedali,ecc che costa 500 milioni.Poi si adotta il sistema USA di una centrale plasma adatta al nucleare e se non si costruisce ci accordiamo con gli Usa.I dipendenti Sogin eccetto il board lo assorbo in Ansaldo.
    Conclusione.Il nucleare costa molto sino alla III generazione,costa poco alla 4°generazione perchè si fa una unica ricarica per 25-30 anni.L’uranio poi è poco ed i francesi in niger ci fanno una guerra per la miniera.Questo costo come quello di dismissione deve conteggiarsi.Poi L’Enel deve restitiure al Governo 2,5 milioni di nuclare fatto passare rinnovabile(Report saglia)
    Nessuna rinnovabile costa 500 euro al MWh e si consulti la tabella USA del Senato che è la base per dare i fondi.Dire 500 euro al MWh significa essere bugiardi perchè l’acqua costa 20 euro ed il gas 100 euro il MWh.Forse l’articolista intendeva la fusione che costa 8000 volte l’acqua.
    • Di Enrico D’Urso (---.---.---.226) 5 aprile 2014 18:45

      bhè.......se si portano citazioni.....critica le citazioni, non l’articolista. ma....procediamo con calma:


      1) non capisco dove si voglia andare a parare. 

      2) parli di costo della centrale o di costo degli interessi sul capitale? in cina, dove la componentistica è uguale a quella francese, non ci sono ritardi e stanno finendo 2 impianti per 8 miliardi totali, senza incrementi perchè non ci sono ritardi e gli interessi non si stanno accumulando. stesso dicasi per il regno unito, quello è il costo comprensivo di interessi, per tanto così......se comperi un pannello fotovoltaico coi soldi della banca, il costo del pannello non è il costo materiale ma quello + interessi. 

      3) il NOME non è per questo. il NOME è per riequilibrare il mercato francese, EDF produce infatti tutta l’energia a basso costo, lasciando agli altri ben poco come utile. ora EDF deve vendere un quarto della propria produzione agli altri concorrenti ad un prezzo di 39€/MWh. 

      4) un solo link vale mille parole http://www.energymanager.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2333&Itemid=104&lang=it

      6) gli stoccaggi dell’acqua sono sempre meno utilizzati in italia, si è passati dai 7.6TWh nel 2008 ai 2.3 del 2013. l’efficienza del bacino è all’incirca dell’80-90%, il bacino poi è una batteria, non un produttore. quei 20€ citati (non so da dove) sono da sommare al costo dell’energia consumata per il ripompaggio, non sono il costo nudo e crudo dell’energia poi reimmessa.

      per la differenza di costo in base al tasso d’interesse posso citare:
      o lo studio del MIT
      che spiegano molto bene come la differenza nel tasso di sconto sia una parte fondamentale nel nucleare ed ininfluente nelle altre fonti. questo perchè il costo del kWh nucleare è dato in larghissima parte dal costo dell’impianto ed in parte trascurabile dal combustibile, diametralmente opposto per carbone e gas.

      7) la SOGIN, entità creata nel 1999, ha speso oltre 6.5 miliardi all’anno per il decommissioning? non poi delle 4 centrali, ma di una decina di siti, ridordiamolo.....
      eppure.....il prelievo sulla bolletta è sui 400 milioni, di cui 100 milioni ristornati allo stato per esigenze di bilancio (governo prodi) (non trovo al momento un link a riguardo), mentre la MTC è data ai comuni.....
      la francia poi prevede di spendere 80 miliardi per smantellamento + gestione scorie, non 330.
      la francia leva il nucleare e non lo sostituisce con l’idroelettrico, ma col gas. come la germania che ha sostituito il nucleare col carbone.

      8) non hai visto il red book citato? l’uranio non è per nulla poco!!! 
  • Di Il Gufo (---.---.---.115) 5 aprile 2014 19:55

    Scorie: quattro righe.
    Tipicamente su un problema irrisolto si soprassiede con una storiella edificante.
    Nell’Europa continentale ad oggi non esiste un deposito considerato "sicuro", noi italiani dove le metteremmo? In mare?

  • Di (---.---.---.221) 6 aprile 2014 01:35

    Riguardo al nucleare alcuni parlano del vantaggio economico del nucleare, che secondo le ricerce mie e di tanti altri non esiste, ma non pensano alle porzioni di terra che non sono piu utilizzabili per gli incidenti nucleari e per l’estrazione dell’uranio in quel poco tempo che esiste il nucleare civile? del costo di smantellamento, del costo che pagheranno le generazioni future per le emissioni radioattive legalizzate delle centrali (sia di produzione dell’energia, che di riprocessamento)?, il mantenimento in sicurezza delle scorie e le malattie genetiche causate dai radioisotopi liberati?
    dal 1987 quando è stato votato il referendum sul nucleare da oggi le centrali nucleari sono ancora li da smantellare, quale è stato il costo?
    Chi ci ha guadagnato con il nucleare sono solo chi ha costruito le centrali e chi le ha gestite, chi pagherà invece non è ancora nato.
    Quanti incoscienti che non guardano al futuro dei loro figli e nipoti, ma guardano a dei vantaggi fittizzi e materiali, ignorando il piu importante. Chissà, magari fanno parte di qualche lobby e si riempiono le tasche con la propaganda, tanto per loro l’importante sono loro stessi e basta ignorando il resto.
     Che mangino un cinghiale radioattivo padano ai funghi radioattivi di chernobyl con un po di spinaci di fukushima insieme ad un pesce del mar d’irlanda con salsa ai fanghi nucleari di sellafield e la hague, con un po di acqua del rubinetto di Limousin all’uranio non naturale, dopo avere fatto un bel bagno in un fiume stuprato da una centrale nucleare.

  • Di (---.---.---.221) 6 aprile 2014 01:41

    Ecco un articolo sull’aumento di costi della centrale EPR in finlandia:

    http://www.greenreport.it/news/ener...

  • Di (---.---.---.221) 6 aprile 2014 01:50

    Ecco un articolo sull’aumento dei costi della centrale EPR in costruzione in finlandia che sarebbe dovuta costare 3 miliadi di euro è arrivata a 11 miliardi, cioè costerebbe quanto le piramidi e il taj mahal, e tre volte la ricostruzione del world trade center.
    Chissà quanto costerà lo smantellamento.

    http://www.greenreport.it/news/ener...

  • Di paolo (---.---.---.121) 7 aprile 2014 19:24

    Solita situazione , ovvero nulla di nuovo sotto il sole .

    Un paio di anni fa mi sono speso (su questo blog ) con articoli e commenti che miravano non a sostenere il nucleare a prescindere (per inciso ho votato contro il nucleare nel referendum ma solo per motivi che esulavano dalla sua validità intrinseca ) .
    In molti casi fornii calcoli minuziosi che mettevano in evidenza come le energie rinnovabili ,(soprattuto il fotovoltaico ) a causa della loro intermittenza e dei bassi rendimenti (caratteristiche che si compendiano con il termine di "fattore di carico " ) , non potevano assolutamente competere con il nucleare . Per avere un rendimento teorico pari ad una centrale elettronucleare da 2 GW bisognerebbe pannellare centinaia di campi di calcio ,ergo problema legato all’abnorme impegno di territorio , senza contare i problemi legati alla elettrificazione secondaria . Ho pure affrontatato il problema delle scorie (stoccaggi e riciclaggi )e la possibilità a portata di mano di utilizzare cicli produttivi diversi dall’uranio (vedi torio moltopiù abbondante e con scorie ridotte di un fattore 10 ) . Ho pure confutato la tesi che le rinnovabili fossero esenti da fenomeni di inquinamento ,soprattutto nei casi di smaltimento ma anche ,come nel caso dell’eolico , per la produzione di campi elettromagnetici a bassa frequenza inquinanti ,in aggiunta all’evidente impatto ambientale .

    Ma il mio scopo non era convincere nessuno , cercavo soltanto di riportare la discussione su un piano di obiettività e di rigore scientifico ,soprattutto a fronte di articoli e commenti che descrivevano le catastrofi in Francia e Germania ,le leucemie infantili ( l’Italia denuclearizzata è al 1° posto in Europa) ,il rapporto KiKK , una bufala incredibile ,le rane e i vitelli a due teste e via dicendo ...... Sono stato letteralmente insultato .
    Poi il Giappone e apriti cielo . Gli ecoterroristi ( non sempre disinteressati ) che impervesavano (ed evidentemente ancora imperversano ) mi hanno aggredito ancora di più . La loro predizione era di milioni di morti ,oceani inquinati , cieli cupi ; mi sono permesso di dire che era una balla e allora mi hanno iscritto al club dei nuclearisti (ovviamente pagato da Enel ecc.. ) .

    Intanto l’Italia è l’unico paese d’Europa con un costo dell’energia che è il 30-40 % superiore alle economie concorrenti e l’occupazione precipita perché le industrie delocalizzano.

    Adesso è il turno di D’Urso che dovrà pupparsi l’ardore demagogico di chi parla di cose che assolutamente non conosce ma solo perché imbeccato dal santone di turno .
    A D’Urso voglio solo dire che il nucleare deve essere internazionalizzato e assolutamente tolto da mani private .Tepco insegna .
    saluti.

  • Di (---.---.---.254) 25 maggio 2014 18:30

    Il sig. D’Urso ha perfettamente ragione. E’ come pensare a chi usa mezzi di trasporto terrestre e coloro che vanno in aereo. Nei disastri aerei sono quasi sempre in molti a rimetterci la vita in poco tempo, a differenza di chi si sposta in auto. Ma è dimostrato che a morire o ferirsi in incidenti d’auto sono moltissimi in più. Il progresso ha sempre avuto le sue vittime, non ultime, per un certo verso, le guerre. Oggi una bolletta di energia elettrica quanto costa in Italia ed in Francia per fare un esempio?. Certo la vita umana non ha prezzo. Ma nessuno parte per sacrificare qualcun altro! Ed il progresso scientifico ci insegnerà, appunto, non senza dolore, a vivere meglio. 

  • Di Enrico D’Urso (---.---.---.69) 10 settembre 2014 10:52

    non riesco a fare la risposta diretta......quindi faccio la risposta generica:


    dall’articolo della corte dei conti, lei non è preoccupata per la spesa, è enorme, ma è spalmata su una produzione gigantesca (oltre 400TWh ogni anno). desta più preoccupazione che sia stata accantonata solo metà della cifra.....ma ad esempio 4 reattori hanno 10 anni di vita, i vecchissimi di fessenheim hanno 40, ma la media è sui 25 anni, c’è quindi tutto il tempo per raccogliere tutta la cifra necessaria. da ricordare poi che questi fondi già accantonati maturano interessi. 

    la borsa elettrica distorce il valore dell’energia. se immetti energia a 0€ (fotovoltaico), il prezzo si abbassa, ma il costo dell’energia non si abbassa, perchè lo stesso fotovoltaico lo paghi 350€. il raffronto sarebbe corretto senza effetti distorsivi. come paragonare il costo della benzina in italia e quello in iraq, qui siamo a 1.8€, lì a 0.03€, che non è nemmeno il costo di produzione, visto che il consumo è incentivato.

    in caso di incidenti nei complessi industriali, non ci sono assicurazioni che pagano, ma sono le stesse aziende che pagano di tasca propria. la casistica è troppo bassa per valutare il premio assicurativo. indi le assicurazioni coprono gli eventi normali, mentre quelli eccezionali sono coperti dalle casse dell’azienda (la TEPCO ha venduto molti asset per pagare i danni e le spese).

    inerente l’articolo sulle spese militari......è assurdo paragonare siria e mali. l’iraq ha insegnato poi che non ci si deve immischiare nella zona. o si è già lì (gli israeliani), o l’andarci è una follia assurda.

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