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Nonovvio: un ricercatore alla ricerca


Simone Brunozzi ha iniziato a scrivere Nonovvio nel 2002 e l’ha terminato solo nel 2006. Il romanzo parla di Riccardo Leone, ex ricercatore universitario, che da quattro anni, ormai, è in prigione. Una prigione particolare, chiamata "Redenzione". Leone, rassegnato al suo soggiorno in carcere, riceve la chiamata del Direttore, il quale lo mette in contatto con dei professori Islandesi. Si susseguono varie vicende, al termine delle quali Leone riesce a guadagnarsi l’amnistia, e trasferirsi a Solaria, la utopistica città-stato creata dal nulla solo pochi anni prima. Ma una minaccia incombe sul futuro di Riccardo Leone, una minaccia nascosta ma quasi inevitabile.

 

L’autore parte dall’ipotesi di una tremenda recessione economica che olpirà tutti tra 2009 ed il 2010 e sviluppa uno scenario che, pagina dopo pagina, diviene credibile e nello stesso tempo inquietante, problematico e a tratti corrosivo. Il ritmo del romazo guida il lettore verso un finale aspro svelato solamente nell’ultima pagina che costringe il protagonista (e noi che lo leggiamo) a constatare come la sua vita debba ricominciare da zero. Simone Brunozzi ha deciso di stampare Nonovvio a sue spese, e di devolvere gli utili economici (ovvero, il ricavato meno le spese di stampa) alla famiglia di Andrea Gili. Andrea, fin da bambino, ha avuto serissimi problemi di salute, che comportano ingenti spese in medicinali e visite mediche. E’ il suo piccolo contributo a lui.

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