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Non c’è più un solo motivo che legittimi la presenza dell’ambasciatore italiano al Cairo

L’ultima volta che nel sito istituzionale dell’ambasciata italiana al Cairo è stato citato Giulio è accaduto il 29/11/2018. Iniziava così il comunicato: 

Per il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, la ricerca della verità sulla barbara uccisione di Giulio Regeni resta prioritaria nel quadro dei rapporti dell’Italia con l’Egitto, nella consapevolezza della forte richiesta di giustizia che proviene dai familiari del giovane ricercatore, dalle Istituzioni e dai cittadini italiani.

Quando vai a cercare nello stesso sito i rapporti tra Italia ed Egitto,nella sezione rapporti politici si leggerà: Vicinanza geografica e storia millenaria di interscambi costituiscono il retroterra delle relazioni odierne tra Italia ed Egitto. Un rapporto che investe numerosi settori di collaborazione, dall’economia alla cooperazione allo sviluppo, dalla lotta al terrorismo alla collaborazione in materia migratoria, dalla cultura alla collaborazione scientifica.

Ed è quello che continua ad affermarsi, tolta la parentesi del richiamo dell’ambasciatore italiano dal Cairo, di cui si è persa ogni traccia nei siti istituzionali tanto italiani quanto egiziani, come se non fosse mai avvenuto quel fatto. La Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’omicidio di Stato di Giulio ha affermato che inequivocabilmente i responsabili dell’assassinio di Giulio Regeni sono al Cairo, all’interno degli apparati di sicurezza e probabilmente anche all’interno delle istituzioni. La via della verità e della giustizia può trovare un correlativo oggettivo solo in presenza di un’autentica collaborazione da parte egiziana. Come sappiamo ciò non avviene.

La collaborazione giudiziaria è inesistente. Mentre continua ad affermarsi quella politica, del business e diplomatica. Il nuovo ambasciatore si spera possa cambiare rotta rispetto al suo predecessore, ma ad oggi gli incontri istituzionali con l’Egitto continuano nel pieno della normalizzazione dei rapporti, quelli che non aiutano certamente la verità e giustizia per Giulio.

Non sembra esserci alcuna discontinuità con il precedente ambasciatore, certamente non rimpianto. Come dimostra ad esempio l’ultimo incontro avvenuto a fine novembre in materia di Cooperazione allo Sviluppo.Il comunicato del 2018, l’ultimo che si rintraccia nel motore di ricerca dell’ambasciata italiana al Cairo si concludeva così: La Farnesina farà i passi necessari per richiamare le Autorità egiziane a rinnovare con determinazione l’impegno, più volte espresso, anche al massimo livello, di raggiungere risultati concreti e significativi, che consentano di fare pienamente giustizia. Ad oggi, per dirla alla Greta Thunberg, siamo nel mondo dei bla,bla,bla o come direbbe la mamma di Giulio, fuffa e gli anni passano, siamo oramai nel sesto anno senza Giulio. Sei anni.

mb

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