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Noemigate

Invece di discutere del Lodo Alfano,della condanna di David Mills e delle soluzioni per uscire dalla crisi economica, tutti parlano del "caso Noemi". Quindi tanto vale provare a scriverci sopra un altro articolo.


Gli ingredienti della storia piccante ci sono tutti:un anziano seduttore, una giovane ragazza decisa a sfondare nel mondo dello spettacolo - o in alternativa in quello della politica,come se le due cose fossero limitrofe - dei genitori disposti a tutto, una moglie tradita. Tutto nasce dalla partecipazione dell’anziano seduttore,che in questa storia è anche Presidente del Consiglio - e anche Presidente del Milan e anche editore e anche l’uomo più ricco del paese - alla festa di compleanno per i diciott’anni della giovane Noemi Letizia. Niente di strano. Senonchè il suddetto seduttore non aveva mai partecipato alle feste per i diciott’anni dei suoi figli. La moglie, inferocita per questo ed altri motivi - tra cui il modo in cui considera le donne l’anziano seduttore - chiede il divorzio e pronuncia una frase, anzi la frase: "Mio marito va con le minorenni". Da lì in poi avviene un continuo giro di smentite, dichiarazioni, dichiarazioni di smentite e così via. La ragazza concede un’intervista in cui dice di chiamare l’anziano seduttore "papi" e di averlo visto svariate volte - in compagnia dei suoi genitori e non - e assicura che "papi" la aiuterà a far carriera nello show-business o nel politic-business. Poi in un’intervista, l’ex fidanzatino di questa ragazza dichiara che lei ha passato il capodanno, insieme ad altre cinquanta giovani e procaci ragazze in una delle tante ville dell’anziano seduttore e per provare ciò che dice, la giovane ragazza fa sentire la voce dell’anziano seduttore al suo fidanzatino.

La "relazione" tra la ragazza ed il seduttore diventa allora una questione politica, con risvolti ancora tutti da scoprire e che potrebbero portare a situazioni ancor più imbarazzanti. Molti invocano però la privacy dell’anziano seduttore e il fatto che la sua sia una relazione privata di amicizia e nulla di più, facendolo passare per la vittima della vicenda. Ma quanto possono essere private le relazioni con una ragazza minorenne - all’epoca dei fatti - di un uomo pubblico che rappresenta il popolo italiano in giro per il mondo? Quando una persona decide di avere un ruolo pubblico, la sua vita privata deve essere necessariamente di pubblico dominio, per poter sapere se tale persona ha rapporti scottanti con mafiosi, criminali, ladri oppure no. La vera vittima di tutto questo è la giovane ragazza. Vittima dei suoi genitori, che hanno visto in lei un modo per diventare "qualcuno" e vittima della sua giovane età, che le ha impedito di ragionare su quello che stava facendo e su cosa stava accadendo. Anche se in questo momento, stando in silenzio, si sta dimostrando migliore di quasi tutti gli altri protagonisti della vicenda.

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