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No Presidente, la vita non vale la forma

Oggi dissento totalmente con il Presidente Napolitano che ha deciso di non controfirmare il decreto legge con il quale il Governo intendeva fermare l’esecuzione di Eluana.

Una Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili della persona, primo fra tutti il diritto alla vita, indipendentemente dalle condizioni nelle quali si trova, non può essere piegata a vincoli procedurali, che riconosco essere importanti, ma che un uomo coraggioso avrebbe il dovere di superare, a costo di rimettere il mandato.

Caro Presidente, la Costituzione è già stata infanganta quando un tribunale ha permesso ad un cittadino ed alla sua squadra, di pianificare la morte di una cittadina disabile. Si trattava di ristabilire il dettato costituzionale di inviolabilità della vita umana. Un atto coraggioso, ma un atto d’urgenza di fronte alla imminente esecuzione.

No Presidente, prima della Costituzione c’è la persona. Capisco che la sua formazione la spinge a dissentire. Ma temo uno stato che sacrifica i cittadini. Lo temo perchè ho memoria deglio orrori che succedono quando il bene da difendere è lo Stato e non la vita delle persone.

No Presidente, non ci sono ragioni. Già altri ci hanno preceduto nel triste percorso della separazione della vita corporale dalla vita personale. No Presidente, a tanti sono stati negati i diritti umani fondamentali. No Presidente, non in mio nome una sentenza di morte. No, Presidente prima la vita, anche a costo della poltrona!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.28) 7 febbraio 2009 14:46

    PIù che un articolo, il commento di una persona che dimostra, attraverso le sue parole, di lasciarsi guidare dalle sensazioni, senza conoscere la realtà del caso Englaro e di non masticare poi troppo di diritto... caro autore, si ricordi: Servi omnes legis sumus, ut liberi esse possumus; siamo tutti schiavi della legge, affinchè possiamo essere liberi.
    Ad majora.

  • Di virginia (---.---.---.96) 7 febbraio 2009 16:56

    Do ragione indiscutibilmente a chi, in questo enorme guazzabuglio, per non dire scandalo, mantiene la lucidità di esporre la propria idea e cioè che la vita umana è al di sopra di tutto, la legge, la politica, la chiesa.
    Qui si tratta di vita a cui si vuole dare la morte. Mi chiedo: perché se siamo di fronte a una pianta che sembra soffrire, ad un fiore che sta appassendo,, a un gatto o a un cane che danno segni di sofferenza, ci si affretta a fare delle azioni, acqua, cibo, o che altro, per tentare di rianimarli? Per pietà, per amore, per dovere, non so. Sta di fatto che si fa di tutto.
    Allora perché non lasciare che una persona, che per di più a detta di chi l’ha accudita finora, non soffre, possa continuare a vivere, sia pure con delle limitazioni?

  • Di Giuseppe S. (---.---.---.91) 7 febbraio 2009 18:03

    Prima di tutto la Costituzione afferma il "diritto alla vita", non l’imposizione a "vivere a tutti i costi". Se viene meno anche la libertà di disporre liberamente della propria vita non so più che pensare di questo Paese martoriato dal Vaticano e da Berlusconi per la negazioni di diritti che definiamo "civili". Cosa provate a vedere una ragazza morta da 17 anni su un letto di ospedale tenuta in vita "biologicamente" attraverso le macchine? Cosa provate a rendere insopportabile la vita di suo padre, chiamandolo assassino e impedendogli in tutti i modi di dare un addio dignitoso a sua figlia? Penso che questo si possa chiamare sadismo, perchè godete a vederla lì con il dubbio che possa soffrire, e a vedere suo padre straziarsi per far valere i diritti di sua figlia. Vi ricordo che lei non voleva continuare a essere nutrita in coma, e anche se ciò non fosse vero lo Stato è già intervenuto in linea con il pensiero del padre. Ma qui non siamo in un paese civile, quindi ritenete giusto torturare le persone fino alla fine. D’altronde anche la Chiesa stessa a dato l’eutanasia a Giovanni Paolo II, il quale l’ha chiesta prima di entrare in coma. Ma in quel caso c’erano più problemi, perchè se lo mettevano in coma, non potevano eleggere il nuovo papa. Italia è troppo ipocrita. 

    • Di Giovanni Nocera (---.---.---.91) 8 febbraio 2009 11:55

      Non credo che dar da mangiare e bere ad una persona sia tenerla in vita attraverso le macchine. Respira da sola, il cuore pulsa, e se fosse morta 17 anni addietro certamente non ci sarebbero state tutte queste vicende e non sarebbe necessario sedarla come previsto dal protocollo di eliminazione.
      Eluana è viva! E certamente non ha scelto volontariamente di morire per fame e per sete.

      La storia di Giovanni Paolo II come raccontata nel commento è ridicola. Il Papa non chiese accanimento terapeutico, riconosciuto come ingiusto dall’ordinamento civile, dalla deontologia medica e dalla morale cattolica. In molti casi si è visto come sia possibile, nell’ordinamento attuale, non fare accanimento terapeutico. Diverso è chiedere di eliminare una persona perchè il suo stato è per noi troppo sconvolgente.

      Nel caso di Eluana l’unico accanimento è per farla morire. Chi tortura sono i medici che lasceranno morire di fame e di sete una cittadine disabile incapace di far conoscere il suo volere. Prevale la legge del più forte, viene contraddetto il principio stesso del diritto che tutela la parte più debole.

  • Di 3mendo (---.---.---.219) 7 febbraio 2009 19:26

    Il diritto alla vita è sacrosanto, ho il diritto di vivere, ma chiedetevi.. ho il dovere di vivere? Se qualcuno domani vi obbligasse a vivere con la cintura di castità? Se vi obbligasse, qualora aveste perso l’uso delle gambe, a non usare la carrozzella ma solo una stampella corta? Se qualcuno vi obbligasse ad indossare un burka donne, o vi obbligasse a non fare più di un figlio a coppia o ancora vi obbligasse a votare per un solo partito con una sola lista di candidati? Quello lo accettereste? Non credo, però accettate che una povera ragazza vegeti su un letto, straziando la vita dei genitori e dei parenti, perchè è facile battersi per dei diritti sulle spalle degli altri.. sono il primo a sostenere che Eluana ha il diritto di vivere.. ma NON il dovere!

    • Di Giovanni Nocera (---.---.---.91) 8 febbraio 2009 11:58

      Infatti... il vero problema di Eluana è che i genitori non sopportano quella condizione. Non sappiamo se Eluana vorrebbe continuare a vivere così, conosciamo solo la determinazioni del padre che può parlare e difendere le sue idee.
      Ammesso che Eluana non ha il dovere di vivere, chi ha il diritto di ucciderla?

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