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Musica Please. La Musica e l’informazione

All’interno del Festival internazionale del Giornalismo c’è spazio anche per la musica.
Il parallelo tra musica e informazione non è però così immediato...
Ne parliamo con Davide Dileo meglio conosciuto come Boosta dei Subsonica.

International Press Festival: qual è il ruolo della musica e quindi il tuo ruolo all’interno di questo festival?

E’ un ruolo, come quello dei giornalisti, di testimonianza e non solo.

 

Alla musica sono demandate tutte le emozioni ma non solo, c’è spazio per "sole, cuore, amore", ma anche spazio per raccontare quello che succede. Motivo per il quale non è così lontano il fatto che dei musicisti siano qui a parlare durante un festival del giornalismo.

 

Il titolo dell’incontro di stasera è “Musica leggera o impegnata?” La musica può davvero sensibilizzare la cosiddetta opinione pubblica? Non c’è il rischio di rendere troppo "leggeri" temi che leggeri non sono. Qual è il limite?

 

Sminuire più di come si sta facendo adesso qualunque tema importante mi sembra impossibile, tutto quello che può fare la musica è aggiungere qualcosa di sensato.

Credo che tutti portano una colonna sonora dentro, ci sono delle canzoni che fortunatamente rimangono e per quanto ti possano passare sopra. Ci sono dei passaggi delle parole che ti rimangano dentro e metabolizzi, così decidi di usarle e farle tue.

Ti ripeto, penso che non ci siano problemi ad utilizzare la musica a maggior ragione in quanto forma d’arte. Sminuire mi sembra completa dicotomia rispetto ai termini.

Infatti i Subsonica hanno incluso nell’ultimo album un brano su Roberto Saviano. Ma non è l’unico pezzo che può definire impegnato.

Non è l’unico, noi non siamo un gruppo sloganistico e propagandistico. Guardiamo alla realtà e quello che vediamo raccontiamo.

Cosa ne pensi del citizen journalism, ovvero giornalismo partecipativo?

Penso che con il grosso ampliamento dell’informazione, come si è visto per la musica, l’accesso libero sia assolutamente benvenuto, bisognerebbe capire rispetto a un accesso più ampio come focalizzare i propri interessi, proprio come è successo, con l’avvento del computer, con la musica: anche i non musicisti hanno cominciato a fare musica, così i non giornalisti fanno i giornali. Bisogna imparare un metro di giudizio per valutare la qualità delle informazioni o della musica. Ben venga quindi il libero accesso a qualunque fonte d’informazione, ma bisognerebbe avere gli strumenti per trovare l’informazione che più ci interessa.

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