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Movimento 5 stelle: è di sinistra o di destra?

Diversi interventi precedenti mi stimolano ad intervenire su temi quali l’esito delle rivoluzioni in Russia e Cina, la storicizzazione dei concetti di libertà ed eguaglianza ecc. Lo farò, ma intanto vorrei concludere il ragionamento sulla collocazione politica del M5s.

Di fronte alla nascita di un nuovo movimento politico ci sono due modi opposti di non capire nulla: c’è chi già “sa” come andrà a finire, perché tutto è già visto e tutto è già detto ("Nihil sub sole novi!") e il nuovo movimento è solo la reincarnazione di qualcosa che c’è già stato; poi c’è chi, al contrario, parla di qualcosa di totalmente nuovo, incomparabile con qualsiasi esperienza passata, che non si sa bene cosa farà, ma sicuramente non ripeterà gli errori del passato ed è qualcosa di totalmente diverso da qualsiasi altro soggetto politico ed al quale, pertanto, non può essere applicata nessuna regola conosciuta. La cosa si sta ripetendo puntualmente per il movimento 5 stelle che alcuni vedono come la solita truffa dell’ennesimo Masaniello di passaggio e che, come la Lega, il Pr, l’Uomo qualunque, descriverà la solita parabola, una volta normalizzatosi con un po’ di scranni a Montecitorio. Ed altri propongono come una mirabolante novità che “giudica per idee (singole) e non per ideologie” e che sarebbe vano cercare di collocare sinistra o a destra (categorie “arcaiche”, ça va sans dire).

Ed allora qualche precisazione preliminare non guasta: le tanto deprecate ideologie, non sono altro che sistemi di idee e anche l’”anti-ideologismo”, a suo modo, è una ideologia, cioè una serie di idee collegate fra loro che giungono al risultato di negare il valore delle “idee organizzate”. Ma di ideologie l’uomo non può fare a meno per comprendere la realtà e modificarla. E non ci riferiamo solo alle ideologie politiche. La filosofia è fatta di scuole di pensiero, cioè, in buona sostanza, dottrine che assumono forma di ideologie. Anche la fisica è attraversata da ideologie, perché costruisce il suo sapere progressivo sull’organizzazione delle conoscenze precedenti e dà luogo a scuole diverse e contrapposte: einsteiniani e quantisti continuano a non essere d’accordo sul principio di indeterminazione. E ci sono anche le ideologie politiche.

Ci sono ideologie “pure” ed “ideologie miste”. Esse possono dar luogo a “mediazioni fra diverse ideologie” nelle quali si contemperano aspetti di diverse correnti per dar luogo a costruzioni ideologiche complesse (ad esempio le costituzioni sono prodotti di ingegneria giuridico-politica nelle quali confluiscono diverse ideologie sia giuridiche che politiche). Ci sono ideologie “aperte” ed ideologie “chiuse” come ad esempio i fondamentalismi; le ideologie “aperte” di solito producono nuove sintesi ideologiche con caratteristiche proprie, ibridando elementi di precedenti: il keynesismo è stato una ideologia economica “aperta”, mutuando la critica marxista del capitalismo all’interno di una visione classica dell’economia, mentre il neo liberismo è una ideologia fondamentalista che non ammette deviazioni dal principio indefettibile della totale autoregolatività del mercato.

Ogni ideologia è per sua natura parziale, criticabile e destinata ad essere superata, ma non si può fare a meno dello strumento ideologia in quanto tale: gli stessi programmi, politici, quando non sono sommatorie eclettiche e casuali di idee, sono prodotti ideologici. E’ giusto evitare di trasformare una ideologia in un carcere mentale, che preclude ogni possibile dialogo ed ogni possibile evoluzione (difetto mortale di ogni fondamentalismo), ma pensare di risolvere il problema procedendo per “singole idee”, valutando, volta per volta, quale sia quella più giusta, senza porsi il problema della compatibilità reciproca di esse, come se si stesse facendo la spesa al supermercato, prendendo dagli scaffali il singolo prodotto che fa al caso proprio, è puerile e immeritevole di ogni altra risposta che una risata, come si fa di fronte ad ogni ingenuità infantile. Della serie: “come abbiamo fatto a non pensarci sinora!?!”.

Questo non significa che non si possano riconoscere per valide anche idee provenienti da campi ideologici diversi ed a volte contrapposti: la laicità è un potente correttivo dei furori ideologici, ma anche la laicità ha una sua dimensione ideologica ed esser laici non significa essere anti ideologici.

Questo porta anche all’eterno mantra “Non siamo né di destra né di sinistra… stiamo sulla Luna”.

Capiamoci anche qui: scendendo nell’agone politico si entra in un campo in cui ci sono amici (affini, alleati: chiamateli come volete) e nemici. E questo pone il problema di distinguere gli uni dagli altri scegliendo una posizione più vicina ad alcuni e più lontana da altri. Anche chi pensa di non avere nessun possibile alleato su quel campo di battaglia (brutto sintomo di fondamentalismo, direi) ha però l’obbligo di distinguere i nemici fra loro: c’è il nemico principale e quello secondario, c’è il nemico immediato da combattere subito e quello in prospettiva che può aspettare, quello più aggressivo e quello più disposto a trattare, quello assoluto che combatte per distruggerci e quello relativo ad una sola questione, quello più e quello meno pericoloso. Ed, in base al calcolo di convenienza, sceglieremo di combattere uno prima dell’altro o di dedicare più energie all’uno che all’altro, di concludere una tregua con qualcuno per dedicarci meglio all’altro. Anche fra gli eventuali alleati c’è da distinguere: c’è quello durevole e quello che è l’alleato di oggi ma anche il nemico di domani.

Di volta in volta, lo scontro sarà dettato dalle convinzioni ideologiche o dalla contrapposizione degli interessi, dai condizionamenti interni e dallo squilibrarsi del sistema in cui si è inseriti. Tutto questo cerchiamo di descriverlo con delle raffigurazioni spaziali di tipo lineare (destra-sinistra) o di altro tipo, ad esempio tridimensionale come nel “cubo” che proponevo in un articolo precedente. Ovviamente si tratta di raffigurazioni convenzionali. Dunque, nessuna offesa nel collocare anche il Movimento 5 stelle nel cubo (cosa che ha urtato la suscettibilità di qualche lettore), ma solo il tentativo di trattare quel movimento come tutti gli altri sullo spazio politico. “Ma noi stiamo sulla Luna, non c’entriamo nello spazio degli altri”. E invece no: se ti presenti alle elezioni sei sceso dalla luna e sei entrato nel campo di battaglia con gli altri. E, a ben vedere, non sei mai stato sulla luna, sul campo c’eri anche al tempo del referendum sull’acqua o del Vday: ovunque ci sia conflitto, si è sullo stesso piano perché le lame si incrociano solo con chi è alla stessa altezza. Piaccia o no.

Tutto ciò premesso, da che parte sta il M5s e come mai mi sono permesso di considerarlo a sinistra o, per lo meno, contiguo alla sinistra (suscitando l’irritazione di altro lettore)?

Come abbiamo detto (ma spiegheremo meglio in un pezzo prossimo) nel programma del M5s confluiscono tanto temi classici di sinistra quanto altri di tipo liberista, altri ancora che confinano con il più classico antiparlamentarismo, aspetti semi-anarchici e un marcato leaderismo, anche se di tipo particolare. Un mélange ancora in piena evoluzione e per questo abbiamo collocato il movimento nel “punto di confusione” (senza per questo voler offendere nessuno), in attesa di una sua più precisa decantazione. Da un punto di vista valoriale, il movimento rifiuta di collocarsi a destra o sinistra, ma non sempre la collocazione di un movimento nello spazio politico dipende da ragioni ideologiche, a volta fanno premio altri fattori, ad esempio le “polarità”: spesso a collocare un movimento in una posizione, piuttosto che un’altra è la scelta del suo “polare” cioè dell’avversario di cui ci si colloca al polo opposto. Ad esempio, l’Idv di Di Pietro, che da un punto di vista strettamente ideologico sarebbe un movimento di centro –se non di destra moderata-, viene percepito da molti come a sinistra del Pd (anche se per questo non ci vuole molto) per il suo radicale anti-berlusconismo che lo colloca al polo opposto ad esso. Ed a questo deve buona parte del suo successo elettorale dal 2008 al 2010, perché molti elettori imputavano al Pd troppa tiepidezza nell’opposizione al governo Berlusconi.

In altri casi a definire la collocazione è il quadro delle alleanze: i radicali, da un punto di vista valoriale –come partito libertario, anche se mai egualitario- dovrebbero essere considerati di sinistra, ma le infinite giravolte pannelliane e le ripetute alleanze con il polo berlusconiano, hanno seriamente rimesso in discussione questa caratterizzazione, collocando lungamente a destra il Pr. In altri casi a decidere è la base sociale del movimento: anche la Lega aveva iniziato con il ritornello del “né di destra né di sinistra”, ma la sua base di elettori ed iscritti era composta da lavoratori autonomi della grande provincia lombarda e veneta, da sempre elettori della Dc o di partiti di destra e la collocazione successiva della Lega è stata stabilmente a destra, nonostante qualche infedeltà a Berlusconi (come nel 1994). Ed anche i Verdi si dichiaravano estranei a quel tipo di concettualizzazione, ma dopo trovarono una base di ex militanti ed elettori radicali e della sinistra estrema e si sono collocati sempre in alleanze di centro sinistra.

Veniamo al caso di Grillo e dei suoi: a giudicare da un sommario esame degli interventi nel blog e dai pochi studi disponibili, dal punto di vista della base militante (i 200.000 aderenti telematici) si tratta nella maggior parte dei casi di persone prive di una militanza politica precedente, spesso giovani e, probabilmente, di provenienza ideologica eterogenea o debole. Ma c’è anche una minoranza molto rilevante di persone provenienti da esperienze come la Sinistra Arcobaleno, l’Idv, il Popolo Viola, i movimenti no Global, lo stesso Pd e che, quindi, hanno una estrazione di sinistra. Va detto, però, che la sua base elettorale si sta arricchendo di un settore di destra costituito da elettori delusi soprattutto dalla Lega.

Dal punto di vista delle polarità, il movimento di Grillo, pur polemizzando con tutte le forze politiche, ha sempre avuto in Berlusconi il suo bersaglio preferito ed anche questo lo collocherebbe a sinistra –per lo meno nella percezione esterna-. Ma va anche detto che Berlusconi oggi sembra un cadavere politico e, dal governo Monti in poi, Grillo preferisce pestare la sua clava sulla lucida cervice bersaniana piuttosto che sul senile parrucchino berlusconiano.

Sulle alleanze sembra che Grillo voglia correre solo, ma, se è da escludersi una possibile intesa con il residuo polo berlusconiano, con Casini, con il Pd e –almeno per ora- con la Lega, non sembra del tutto impossibile una intesa con De Magistris, con Di Pietro ed, a determinate condizioni, persino con Vendola.

Sulla base di queste considerazioni, ho collocato il M5s in un’area contigua alla sinistra, ma sono pronto a registrare ogni evoluzione. Colgo l’occasione per una precisazione a quanti ritengono che mi sia accodato al coro di quanti saltano sul carro del vincitore. Come studioso di scienze politiche e sociali non ho simpatia o antipatia per il M5s più che per qualsiasi altro movimento o partito, fedele al programma spinoziano “humana actiones nec ridere nec lugere neque detestari sed intelligere”. Come militante di sinistra sono aperto al dialogo con un movimento nascente che deve ancora evolvere. Come cittadino di questo sventurato paese guardo con cautissima (sottolineo tre volte cautissima) simpatia a questo movimento che oggi canalizza il disgusto sacrosanto dei cittadini verso questa parodia di politica offerta dai nostri politicanti.

Quanto al saltare sul carro del vincitore: sono negato per il salto in alto. Come dire? Non ne ho le “fisique du role”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.190) 9 agosto 2012 12:50

    il sol leone ci costringe a stare all’ombra, e dato che non si può rimanere inattivi a lungo , qualche bella masturbazione cerebrale non guasta, a questa si potrebbe anche dare una motivazione politica; Grillo è di destra p di sinistra? ahahah che stronzata, esistono ancora le destre e le sinistre? Ma dove vive l’autore di questo pezzo inutile? Vai da Bersani e fatti raccontare dell’ideologia della sinistra PDELLINA, oppure da Casini ecc . Grottesco! I partiti fanno a gare nel rottamare le ideologie e i ritardatari ...nel farle risorgere dal mondo dei morti...


  • Di (---.---.---.95) 9 agosto 2012 13:35

    Ma perché il sesso degli angeli deve essere sempre così di moda??

    O si parla della farfalla di Belen o di queste stronzate qua, ma crescete, su....
  • Di (---.---.---.111) 9 agosto 2012 15:39

    Oggi Josefa Idem ha definito Grillo ""una patacca"". Chiara, precisa, sintesi invidiabile, semplice non semplicistica. Ecco: le patacche sono di destra, di sinistra, si collocano, per loro stessa natura, in ogni dove..........(noi italiani ne siamo pieni e ce ne accorgiamo solo 20 anni dopo). ES
     

  • Di (---.---.---.198) 9 agosto 2012 17:08

    Cosa intendete per destra e sinistra?


    La nostra destra non è liberale, è statalista, cattolica e puttaniera allo stesso tempo

    La Sinistra non è laica e non è certamente preoccupata per i lavoratori, visto che la prima riforma del lavoro che ha annullato i diritti dei lavoratori è stata la legge Treu (i famigerati Co.Co.Co)

    E ancora la menate con destra e sinistra?

    Sono solo due oligarchie che hanno fatto (spero) il loro tempo
    • Di (---.---.---.244) 9 agosto 2012 17:18

      vedo che i commenti non tengono conto dell’articolo e di quel che c’è scritto: destra e sinistra sono in primo luogo delle convenzioni per descrivere lo spazio politico e non sono delle ideologie. Poi ci sono delle ideologie, dei partiti, delle persone che possono collocarsi in un certo modo in questo spazio (che, ripeto, resta una convenzione). Il fatto che poi i partiti siano affetti da un cronmico opportunismo per cui mescolano ideologie e comportamnenti nel modo più incoerente, non toglie nè che le ideologie esistano ed abbiano una funzione (quantomeno teorica) nè che torni utile avere un modo per descrivere lo spazio politico, le alleanze, le oscillazioni e tutto il resto. E’ più chiaro cosi? Eppure mi sembrava di averlo detto...

    • Di (---.---.---.142) 11 agosto 2012 10:04

      Se la questione è semplicemente l’appartenenza politica e non l’ideologia di base allora la risposta è scontata. Ne a destra ne a sinistra, non c’è neanche bisogno di dirlo, basta vedere l’indisponibilità agli apparentamenti delle liste m5s nelle ultime elezioni amministrative (compresa la mia città Civitavecchia).

       

  • Di (---.---.---.220) 9 agosto 2012 17:09

    Uno scritto interessante, dirimente e delucidante. Tuttavia non affronta un punto che sembra avvolto dalla solita nube di "intoccabilità" e che, proprio perché mai discusso apertamente, resta appeso nei meandri dell’inconscio civile e politico, nonostante poi nell’urna si sia sempre fatto sentire, e, se la situazione continua così, si farà sentire sempre di più: l’immigrazione, la globalizzazione, le nostre città ridotte a bronx irriconoscibili, una violenza ed una regressione civile senza precedenti nella storia. In una parola, il mondialismo che avanza per snaturare le identità e fondare l’impero dell’omologazione culturale e del sottocosto.

    Allora: questo discorso è di sinistra o di destra? Piazza Vittorio a Roma è di sx o di dx?
    Notizie come questa sono di sx o di dx?

    http://247.libero.it/focus/15694209...

    Le soluzioni, saranno di sx o di dx?! La sx è totalmente prona allo scempio, questo mi pare evidente dalle dichiarazioni dei suoi politici che continuano a predicare "porte aperte" e vangelo multiculturalista. Ma se è vero che le dicotomie sono indispensabili ad una sana democrazia, chi si occuperà di contrastare politicamente tali istanze?

    Beh, si sappia che chi lo farà beccherà un sacco di voti...ma deve far presto: chi promette lo Jus Soli avrà vinto un terno al lotto elettorale alla faccia di oltre 2000 anni di tradizione giuridica occidentale.

    Helmut Leftbuster

  • Di (---.---.---.229) 9 agosto 2012 17:32

    Conserverò questo articolo...ed i commenti, naturalmente...Vorrei solo dire che anch’io, quarantanovenne abitante di Palermo, provo la cautissima simpatia, tre volte sottolineata, per questo movimento. 

    Ho visto all’opera alcuni di questi ragazzi, credo di aver capito il rapporto che Grillo ha istaurato con tutti loro. Sicuramente funzionano meglio di presenza, o in rete, piuttosto che alla tivvù. 
    Credo bisogna aiutarli, perchè ci si è resi un pò tutti conto, sopratutto quanti stanno a tirare palle di merda che c’è ne è parecchia in giro, di gente, che pensa come quelli del movimento. Perchè ne condividono la deontologia, nell’amministrazione della cosa pubblica. Stato al servizio del cittadino, non il contrario. 

    Guerra agli sprechi, implementazione del circuito dell’informazione, ecologia, vivibilità. Scrollarsi di dosso il parassitismo statale. Amministrare la cosa pubblica è un fatto di conti. Da troppo tempo non tornano. E questo, non è più sostenibile.

    Per quanto riguarda chi deve dare patacche a chi, lasciamo stare...piuttosto mi dicano cosa è successo a Bellolampo, sulla trattativa stato-mafia, sul semi-presidenzialismo approvato al senato, sulla legge elettorale. Su quando andremo a votare e perchè Monti ha dato sei miliardi di euro alla goldman. Perchè lo spread è allo stesso punto di nove mesi fa. 

    Ditemi che ci fa cicchitto lì...e già che ci siamo, spiegatemi perchè lombardo annuncia per mesi le sue dimissioni e intanto continua nelle nomine, per sistemare tutti gli interim che aveva...Amministrare è un altra cosa...fin qui è solo medio evo, disastro sociale, bassa macelleria...
    opss!...mi stavo lasciando andare...
    Saluti
    Grazie
    and

    • Di (---.---.---.127) 15 agosto 2012 16:52

      Ho commentato l’articolo Lupi ed Agnelli di Arnaldi e sono colui che ha ripreso la definizione "patacca" per Grillo, Le devo una spiegazione….non lasciamo stare. Io, cittadino con senso civico e partecipativo dico: secondo: il programma del Movimento5Stelle è condivisibile; quando e se questo programma potrà passare dalla carta adapplicazione non sarà facile e forse incompleto nei risultati, ma va bene così, primo: il non statuto recita che il PADRONE di tutto è BeppeGrillo….eh NO! Padrone, anzi meglio dire PAPA e Movimento sono due termini che assieme non possono stare (non vorrei ritrovarmi con DUE PAPI ed il raddoppio dei DOGMI. I ragazzi che Lei incontra e che trova “funzionanti” domattina potrebbero essere sconfessati e buttati fuori senza spiegazione alcuna. Per quello che mi riguarda FINITO, io non rendo conto ad un PAPA,solo ai miei ideali/principi. Lei scrive di Lombardo: altro fondatore di Movimento (MPA). Se legge lo statuto almeno non è il PADRONE. Che negli ultimi 20 anni, partiti, movimenti ecc. siano nati, vissuti, cresciuti (e spariti per fortuna) dalla voglia di protagonismo e potere di uomini piccoli (non solo di statura) dovremmo saperlo; perché hanno potuto nascere?: perché agli italiani serve la Bandierina, (quella nazionale, l’unica che conta, va solo alle Manifestazioni), a noi serve il CARO LEADER, l’UOMO DEL DESTINO, il DEUS EX MACHINA, ci pensa LUI vedrai,vedrai…..!.Lo stiamo vedendo infatti. Essere cittadini, pretendere una seria informazione e informarsi lo possiamo fare: dalla piazza ed al voto. Lei chiede: ditemi…….. non avrà risposta, NESSUNA, ma, il prossimo anno, VOTI altri, anche il Mov5Stelle se Le va, poi però stia pronto a scendere in piazza e a rivotare, e voti contro chiunque non abbia dato risposte e non rispettato le promesse fatte in campagna elettorale e sulle quali Lei ha dato il MANDATO A RAPPRESENTARLA. Ci vuole tanto tempo?: abbiamo fatto strame di Principi, Costituzione, Territorio, e continuiamo a farne: spera che si risolva tutto con un LEADER? Lo risolveremo noi, col tempo, costanza, pazienza, senza però abbassarsi alla necessità… è necessario, l’Europa ce lo chiede……è necessario, la FIAT emigra…..è necessario, l’ILVA dà lavoro….è necessario, la TAV crea sviluppo (cavolata anche tecnica) eh no!! Noi dobbiamo ai nostri figli ed ai miei nipoti, di meno forse,ma molto meglio del Paese che stiamo sfasciando…NOI CITTADINI ITALIANI CHIARO???  NON ALTRI…….. Grazie, Enzo  

  • Di (---.---.---.195) 9 agosto 2012 19:02

    ma non comunica assolutamente nulla questo articolo. Sul più bello, quando finalmente, dopo masturbazioni cerebrali e citazioni in latino messe a caso (non parlo poi di quella in francese...), l’autore ci illumina sui 5 Stelle, due paragrafi striminziti e finisce? Mah...

  • Di (---.---.---.248) 10 agosto 2012 13:14

         X  TUTTI GLI INDECISI

    Alle prossime Elezioni Ho deciso di   tornare a votare 

     e dare la mia fiducia al (movimento 5 stelle ) 

    come si usa dire a  Firenze non c’è rimasto nemmeno gli occhi per piangere

    Non avendo niente da perdere anzi per la prima volta Ha  73 anni  

    direi di poterci guadagnare un  futuro 

     per i figli  e per tutti i giovani .

    le prossime Elezioni saranno il Banco di prova per il Nuovo che sta nascendo

    fungera  da (Spada di Damocle) sulla testa di chi ci ha sfruttato per 64 anni

    sarà di esempio  guadagnandosi sul campo la Fiducia

    del Popolo degli Onesti.  VITTORIO

     Da ignorante questa è l’unica risposta

    Che mi è venuta in mente 

    L’utopia è il bene  Che non c’è

    È la scintilla che manca a L’uomo per essere simile a Dio. VITTORIO

     

     

  • Di (---.---.---.107) 10 agosto 2012 13:33

    okkio ke una scintilla può far scoppiare la casa...

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