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Mini-bond: la scala per l’inferno del decreto sviluppo

Ed ecco arrivare l'ultima trovata da stregoni di questo governo: il Decreto Legge per la crescita che prevede anche strumenti finanziari appositamente pensati, dopo notti insonni, per le piccole e medie imprese come le cambiali finanziarie e le obbligazioni per PMI non quotate in Borsa (mini-bond).

Cioè anche le aziende medie e piccole non quotate in borsa, potranno emettere i minibond che altro non sono che cambiali e obbligazioni per autofinanziarsi. Quello che l'Europa non vuole fare con gli eurobond, per il veto della Germania che li considera negativi e non utili, il governo Monti lo vuole fare con le aziende in Italia. Il governo Monti, cioè, sogna la ripresa con le aziende che vendono obbligazioni, alla maniera della Parmalat.

Ma cosa sono i mini-bond? Non sono altro che obbligazioni e cambiali (sapete cosa sono le cambiali!?) che le imprese di piccole e medie dimensioni (ma non quotate in Borsa) potranno emettere per finanziarsi. Un canale alternativo di finanziamento che sarà però disponibile a patto che l’azienda rispetti alcuni requisiti: innanzitutto l’assistenza di uno sponsor, poi la certificazione dell’ultimo bilancio e infine la circolazione dei titoli tra investitori qualificati. Ad ulteriore agevolazione di questa versione “basso profilo” dei bond, ci sarà anche la possibilità da parte dell’azienda di dedurne gli interessi, godendo inoltre di alcune esenzioni fiscali proprie delle obbligazioni societarie. Un modo per rendere più appetibile questo strumento, sia dal lato di chi emette i mini-bond, sia dal lato di chi investe in queste obbligazioni, rese neutrali (nel confronto con gli altri strumenti di credito) anche per gli investitori esteri.
 
Bene, direte voi, ma sapete chi saranno gli sponsor? Guarda caso: banche, imprese di investimento, SGR, società di gestione armonizzate, SICAV e intermediari finanziari iscritti nell’elenco previsto dall’articolo 107 del Testo Unico Bancario che li supportino nell’emissione e nel collocamento, ed eventualmente seguano l’ammissione a quotazione dei titoli.
 
Sì, avete capito bene! Le solite banche a cui questo governo è incollato a scapito di tutti: imprese, lavoratori, pensionati. Banche che controlleranno tutto e vorranno i loro utili, ci mangeranno sopra come al solito facendo indebitare le piccole imprese che alla fine saranno comandate a bacchetta dagli sponsor che avranno decisioni di vita e di morte su di esse e così sui lavoratori in esse impiegati.
 
Siamo alla frutta. Da oggi anche i giochi della morra e del tresette, potrebbero entrare negli strumenti della cosidetta “crescita” tanto decantata tra squilli di tromba dal governo Monti: la scala per l'inferno.

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