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Milano e la TEM: vecchi rimedi e futuri problemi

Oggi, lunedì 11 giugno inizieranno i lavori per la costruzione della Tangenziale Esterna Milanese (TEM), un nuovo tratto autostradale che andrà ad aumentare ulteriormente la già vasta rete viaria della Lombardia. Nel frattempo il movimento che da oltre un anno si oppone alla realizzazione dell'opera, e denominato No-Tem, ha organizzato, ieri, 10 giugno un corteo di protesta nel comune di Melzo, paese in cui la tangenziale si collegherà all'autostrada Milano-Brescia (Brebemi).

La nuova infrastruttura è stata progettata per smaltire il flusso del traffico che congestiona l'area della periferia est di Milano e raccorderà l'autostrada A1 (Milano-Napoli) da Melegnano all'A4 (Torino-Trieste) all'altezza di Agrate Brianza, attraversando tre parchi naturali (Parco del Molgora, Parco Agricolo Sud di Milano, Parco Regionale Adda Sud), per un totale di 32 km.

Sul sito web ufficiale della TEM si trovano molti dati riguardanti il problema del traffico e del conseguente inquinamento della zona, la mappa dettagliata del percorso e tutta una serie di informazioni relative al progetto, alle società coinvolte nella realizzazione e sui comuni in cui verranno effettuati gli espropri delle proprietà che lasceranno spazio alla nuova tangenziale.

La TEM si inserisce in un progetto più ampio di miglioramento della viabilità in Lombardia. Infatti sono prossime alla realizzazione a Nord di Milano l'autostrada Pedemontana (67 km che collegheranno 5 province: Bergamo, Milano, Monza e Brianza, Como, Varese) e il completamento della Tangenziale Nord (Rho-Monza), mentre a est del capoluogo lombardo la nuova Tangenziale Esterna Milanese si collegherà all'autostrada Milano-Brescia (Brebemi). In totale sono previsti 180 km di nuove autostrade concentrate in Lombardia.

E' curioso vedere come il sito web ufficiale della Tangenziale Esterna Milanese dedichi un'intera pagina alla valorizzazione del territorio e dell'ambiente, con tanto di fotografie a carattere naturalistico, per promuovere un'opera così imponente che andrà a deteriorare ulteriormente il paesaggio lombardo.

Infatti, sin dal momento in cui sono stati presentati i primi progetti per la realizzazione della TEM sono subito sorti dei comitati e dei presidi, il più in vista dei quali è il Presidio Permanente Martesana, composti da agricoltori, allevatori, amministratori locali, ragazzi dei centri sociali, che si oppongono alla costruzione del nuovo tratto stradale. Essi confluiscono nel coordinamento No-Tem, il cui simbolo riprende quello della Val di Susa, solo che al posto del treno c'è disegnato un Tir schiacciato dalle dita di una mano. I No-Tem ritengono l'opera estremamente dannosa dal punto di vista ambientale e inutilmente costosa. Inoltre essi sostengono che il problema del traffico non verrebbe risolto, poiché tornerebbe a saturarsi nel giro di pochi anni.

Insomma, mentre in Europa si cerca di migliorare la viabilità attraverso il potenziamento dei mezzi pubblici di trasporto, a Milano e in Lombardia si pensa di costruire nuove strade. Neanche i grandi investimenti in vista dell'Expo del 2015 hanno fornito un'occasione per rinnovare una città e una regione dove il grigio del cielo pieno di smog si confondono sempre più con quello dell'asfalto e del cemento.

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