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Milan-Lazio 2-2: come inizio non c’è male

 

Nell’anticipo che inaugura la stagione 2011/2012 Milan e Lazio danno vita ad un match decisamente piacevole e movimentato, proprio quello che ci voleva dopo tre mesi abbondanti di astinenza da calcio.
 
Il Milan che, tranne Aquilani, viene schierato con la stessa formazione della stagione scorsa è chiamato subito ad un esame non facile, un primo banco di prova che deve misurare la solidità dei campioni d’Italia in carica, tra l’altro a pochi giorni da un altro esame, ancora più duro, la prima partita di Champions contro il Barcellona.
 
La Lazio, dal canto suo, deve dimostrare sul campo la correttezza di una campagna acquisti che sulla carta è sembrata da subito una tra le più intelligenti e mirate.
 
Alla fine, dopo novanta minuti intensi, le due squadre si sono divise equamente la scena e i punti in palio.
 
Nel primo tempo, dopo una buona azione non finalizzata al meglio da Aquilani, è la Lazio a prendere il controllo e per una buona mezz’ora non lascia respirare gli avversari, troppo lenti nell’imbastire la manovra. E così, già al 12’ arriva la prima rete in serie A di Miroslav Klose, uno degli affari estivi di Lotito: servizio preciso di Mauri, ottimo controllo al volo dell’attaccante tedesco, che elude l’intervento di Nesta, e tiro che batte Abbiati.
 
Poco dopo gli ospiti hanno un’altra buona occasione con l’altro attaccante arrivato in estate, Cissè, che approfittando di un errore di Nesta e Gattuso, appena entrato in area fa partire un tiro respinto da Abbiati proprio in direzione di Klose, che però a causa del disturbo provvidenziale di Antonini, sbaglia un facile tap-in.
 
Comunque lo 0-2 non tarda ad arrivare a testimonianza di come in questa fase la Lazio abbia dominato un Milan apparso frastornato: al 21’, ancora su assist perfetto di Mauri, Cissè anticipa gli statici centrali milanisti e di testa mette il pallone alle spalle di Abbiati. Anche per il Francese esordio con gol e nuova conferma della bontà della campagna acquisti.
 
Al 29’ però, il Milan ha un sussulto d’orgoglio: Aquilani pesca Cassano in area, lasciato troppo solo da Zauri, e il barese appoggia di prima al centro dove Ibraimovich deve solo spingere in rete. La Lazio accusa il colpo e il Milan ne approfitta già quattro minuti dopo con Cassano che, dopo l’assist a Ibra, mette la sua firma segnando di testa sugli sviluppi di un angolo il 2 a 2; ancora una volta è chiara la responsabilità di Zauri che si fa anticipare dall’attaccante del Milan, non certo uno specialista sui colpi di testa.
 
Si va così al riposo, ma non prima di aver visto Hernanes sprecare da centro area un rigore in movimento su ottimo assist di Konkò.
 
Quando le due squadre ritornano in campo sembra di assistere ad un’altra partita. Questa volta è la Lazio ad apparire lenta, quasi impaurita, come se l’essere stati raggiunti così rapidamente avesse tagliato un po’ le gambe ai giocatori ospiti. Il Milan invece spinge fin da subito alla ricerca del gol del sorpasso: Cassano, per due volte perfettamente innescato da Ibraimovich, prima sfiora il palo e nell’occasione successiva lo centra in pieno; poi, sempre lui, libera al tiro Boateng a centro area, ma il portiere laziale Bizzarri riesce a bloccarne la conclusione.
 
Questo assedio viene interrotto solo per un attimo dal solito Cissè che, rimasto da solo dopo l’uscita di uno stanco Klose, riesce comunque a tenere in apprensione la difesa avversaria: lanciato in contropiede anticipa il portiere e solo un grande intervento di Nesta, che in scivolata ne “mura” la conclusione,
gli nega la doppietta.
 
È solo un lampo e subito dopo il Milan riprende il controllo del gioco, pur se con meno lucidità poiché la stanchezza comincia a farsi sentire anche tra i rossoneri; le ultime due occasioni capitano sui piedi di Ibra, il quale lanciato a rete arriva forse un po’ in affanno davanti a Bizzarri e calcia centralmente addosso al portiere, e di Pato, entrato nell’ultimo quarto d’ora, che manda alto dal limite su perfetta torre di Ibra, esausto ma comunque difficilissimo da marcare per la difesa laziale.
 
Al fischio finale il Milan può recriminare per non aver giocato la prima mezz’ora dell’incontro, soprattutto per merito degli avversari che hanno tenuto ritmi altissimi; poi, sotto di due gol, ha iniziato a macinare gioco producendo occasioni su occasioni, raddrizzando il risultato senza però riuscire a dare il colpo di grazia. D’altra parte, il calo della Lazio è comprensibile: si trattava della prima partita ufficiale. Visto lo sforzo profuso nel primo tempo, si è verificato, come ha anche ammesso Reja nel dopo partita, un fisiologico accumulo di stanchezza che ha spinto il tecnico ad abbassare il baricentro della sua squadra, rinunciando a pungere in avanti per non rischiare ulteriormente dietro e riuscendo così a portar via da San Siro un punto prezioso.

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