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Michele Misseri ritratta ancora una volta: "Ho ucciso io Sarah"

"Questo rimorso non lo posso più portare dentro di me". “Ho ucciso io Sarah”. Queste le parole di Michele Misseri durante l’udienza della Corte d’Assise svoltasi poche ore fa nelle aule del tribunale di Taranto. 

“Sabrina si è sacrificata per me", ha continuato in lacrime il contadino di Avetrana che ha deposto in difesa della figlia e della moglie Cosima Serrano. “Le versioni in cui ha accusato Sabrina sono false” spiega il legale della giovane Misseri Franco Coppi mentre “lo zio di Avetrana” ripropone una nuova versione dei fatti avvenuti quel tragico 26 agosto del 2010. La ricostruzione è iniziata partendo dalle ore in cui Misseri, ritornando da una commissione in banca, accusava forti dolori alla testa per i quali avrebbe rischiato anche un incidente stradale:
“L'auto ha sbandato e stavo finendo fuori strada. Non so nemmeno io come sono riuscito a rimettermi in carreggiata. Peccato perché sarebbe stato meglio, la bambina si sarebbe salvata”.
Sulle precedenti dichiarazioni, il contadino pugliese si giustifica affermando che la ricostruzione dei fatti nel garage e il sopralluogo con la polizia non avrebbero valore, in quanto era "drogato", o meglio sotto gli effetti degli psicofarmaci che gli venivano somministrati in carcere. E sui dettagli del delitto ha specificato:
"Ho stretto Sarah con forza e a un certo punto ha cominciato a squillare il telefonino, che è caduto per terra. Non avevo visto che si era rotto, poi l'ho raccolto e messo nell'auto"
I colpi di scena non sono una novità nel caso dell’omicidio di Sarah Scazzi; Misseri inizialmente confessò di aver ucciso da solo la nipote perché aveva respinto le sue avances sessuali, poi accusò la figlia Sabrina, a cui addossò tutte le colpe. Da quel momento Michele Misseri risponde solo di concorso in soppressione del cadavere e non più di omicidio. Tornato in libertà, forse spinto dal senso di colpa, iniziò a rilasciare interviste televisive in cui si autoaccusava dell’uccisione della nipote. Questa volta però la dichiarazione è avvenuta nelle aule di un tribunale e ha colto di sorpresa anche l’avvocato di Misseri che in aula ha completamente stravolto la linea di difesa preparata dal suo legale, l'avvocato Armando Amendolito, il suo quarto difensore che, come i suoi predecessori, ha scelto quest’oggi di abbandonare la difesa del suo assistito.
 
Ecco il video del Corriere del Mezzogiorno che mostra come si presentava il "pentito" Misseri nelle aule del tibunale di Taranto.
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.86) 7 dicembre 2012 21:28

    Non vogliamo più dare credito al Misseri, visto le sue molteplici dichiarazioni contraddittorie che ha elargito in questi ultimi tempi. Infatti, prima si dichira colpevole dell’omicidio, poi, accusa la moglie e la figlia. Adesso ricambia versione, perciò, i giudici devono valutare bene queste Menzogne e tenere per buono l’ultimo verdetto finale, per fare giustizia alla povera Ragazza uccisa.

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