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Mi dispiace davvero per le sofferenze terribili che vi ho procurato

Nella vita di ogni uomo arriva un momento in cui cerchiamo di redimerci da tutti i nostri peccati, in cui chiediamo perdono per tutto ciò che di male abbiamo fatto. Ma a volte è troppo tardi, e le scuse non bastano e Ian McEvan è abilissimo a farci capire questa sensazione nel suo famosissimo bestseller intitolato “Espiazione”. Di questa fantastica opera letteraria il genio Joe Wright, famoso per aver diretto “Orgoglio e pregiudizio”, ci ha offerto fortunatamente la possibilità di vedere la trasposizione cinematografica di questo meraviglioso romanzo.

Le riprese, iniziate nel 2006 in Inghilterra, terminarono due anni dopo e il film fu presentato al 64esimo Festival del cinema di Venezia, facendo di Wright il più giovane regista ad inaugurare l’evento. Inoltre, il film ha ricevuto ben sette nomination agli Oscar aggiudicandosi il premio come miglior colonna sonora composta dall’italiano Dario Marinelli.

Il film narra le vicende di Cecilia (interpretata da una sempre ottima Keira Kneightley) alle prese con una storia d’amore con Robbie (James McAvoy), figlio della serva. Non sempre però la vita è rose e fiori, infatti Briony (Saoirse Ronan), sorella minore di Cecilia, crede ingenuamente che Robbie sia un maniaco sessuale che cerchi di violentare la sorella. Una sera, durante la scomparsa di un’amica, Briony trova il pretesto di accusare e far arrestare l’innocente Robbie che subirà ingiuste pene e che, anziché accettare il carcere, si offrirà di combattere in guerra a fianco dell’esercito francese. Cecilia morirà durante un bombardamento in una nave, mentre Robbie perirà durante un conflitto. Briony invece seguirà un percorso di pentimento che la porterà a diventare una famosissima scrittrice di successo grazie al suo ultimo capolavoro intitolato appunto “Espiazione” che ripercorre le vicende di Robbie e Cecilia dando però loro un epilogo più felice, facendoli rincontrare e dove trascorreranno insieme il resto della loro vita.

Il film è senza alcun dubbio un capolavoro, il regista padroneggia in modo meraviglioso la storia, il cast è senza dubbio il più adatto per l’interpretazione dei personaggi e la trama è intrisa di passione e amore, senza mai cadere però in un “buonismo melenso”. Il film si affida a due grandi tematiche: l’amore e la redenzione dei peccati. Quest’ultima è il filo conduttore di tutto il racconto, Briony percorre il sentiero dell’espiazione dalle proprie colpe, lascia che Cecilia e Robbia possano amarsi, anche se non nella realtà, senza alcuna intromissione, senza nessun pregiudizio, senza nessun atteggiamento di una bambina che all’epoca aveva ingenuamente equivocato qualunque cosa. L’apice di questo “percorso di pentimento” lo si tocca quando, durante una profonda scena del film, Briony si immagina vicino alla sorella Cecilia e a Robbie dicendo: “Mi dispiace davvero per le sofferenze terribili che vi ho procurato” non trovando però il perdono di nessuno. Con quest’avvenimento si capisce quanto la ragazza riconosca obiettivamente il peso delle sue colpe, il fatto di non poter rimediare, e di aver fatto forse fin troppo male.

Il peccato accompagna ognuno di noi, sia nella buona che nella cattiva fede, è un compagno con il quale dobbiamo confrontarci e soprattutto dobbiamo saper riconoscere. Ci saranno volte in cui sbaglieremo e delle altre in cui faremo del bene. Ci saranno i momenti in cui ci verrà chiesto di perdonare a altri dove saremo noi, lì, con il capo chino e gli occhi lucidi a dire con voce bassa quella semplice ma importante parola che a volte non viene detta o per paura, o per orgoglio: “Scusa”.

 

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