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Media e foto degli utenti - figuraccia di Repubblica

I casi di giornali online e di telegiornali che utilizzano foto e video prodotti dagli utenti senza riconoscere i dovuti credits si sprecano.

Ne avevamo parlato in occasione dell’incidente ferroviario di Viareggio ma quello era solo un esempio.

Oggi mi sembra che Repubblica abbia superato ogni decenza.

In questa pagina (rilanciata rumorosamente in home page) il giornale ha pubblicato ben 14 foto di utenti dichiarando in un breve testo:

"realizzati dai fotografi-utenti di Flickr".

Cara Repubblica, questo testo non è sufficiente per un paio di motivi che a me paiono evidenti. Prima di tutto il richiamo a "utenti di Flickr" equivale alla solita dicitura "video da Youtube", cioè indica uno strumento e non permette di risalire all’autore della foto. In secondo luogo mancano completamente i link (sia a Flickr che naturalmente alla pagina dell’autore).

Perchè dico che il caso supera ogni decenza?
Perchè qui non si tratta nemmeno di diritto di cronaca, di necessità imprescindibile di dare una notizia.


Il breve articolo (in realtà una didascalia sotto la prima foto) segnala soltanto l’esistenza di foto molto ben fatte che ingannano l’occhio umano. Il che vuol dire che il cuore della vicenda è proprio l’abilità dei fotografi.

In pratica sarebbe come realizzare un servizio su una partita di calcio, far vedere i gol, esaltare la prestazione dei protagonisti e poi non dire chi sono le due squadre in campo!

In questo caso, scusate se insisto, si tratta di un vero e proprio furto ai danni dei singoli utenti di Flickr. E Flickr è un sito che mostra in maniera evidente accanto a ciascuna foto i corretti termini per l’utilizzo scelti dall’autore (copyright o creative commons che siano).

Nota a margine.
Mentre ci siamo vorrei far notare all’autore del servizio (che non cito semplicemente perchè non è indicato) che nessuna delle 14 foto rub... inserite è stata modificata con Photoshop. Sono evidentemente dei semplici (ma molto ben fatti) giochi di pose su piani diversi. Niente di taroccato... solo ottime e simpatiche foto originali.

Insomma, oltre che illegale, il servizio si basa su un assunto sbagliato.

Aggiornamento: il testo del servizio ed il titolo sono stati nel frattempo corretti ma lo screenshot mostra in maniera evidente il primo titolo sbagliato. Lascio il testo in corsivo precedente anche se ora perde di significato.
La correzione mi sembra comunque un’ottima cosa.

(l’immagine è uno screeshot della pagina di Repubblica di cui si parla)

Questo è un articolo originale per Agoravox Italia.

Commenti all'articolo

  • Di lo scemo del villaggio (---.---.---.230) 30 luglio 2009 19:30

     fortunatamente i mainstream e i loro "giornalisti" servi del potere stanno crepando: vendono sempre meno copie della loro carta straccia fatta di veline, marchette e redazionali mascherati e inoltre i profitti della pubblicita’ stanno attualmente attraversando una caduta verticale.
     La repubblica ruba nel web cosi’ come mediaset (di quel nano bigamo, traditore e bugiardo) ha l’improntitudine di trascinare in giudizio You Tube.
     Per non parlare dei free press come epolis, veri e propri collages di pseudonotizie copiate, rubate, riciclate dal web. E ovviamente "aggratis". Prima o poi creperanno anche loro. (E con loro il regime)

     Giornali e tv ovvero i pilastri del regime attuale, vedono con terrore internet. Che li seppellira’. Speriamo presto.

     bell’articolo.

  • Di Certini Franco (---.---.---.16) 31 luglio 2009 10:01

    Compagni,
    intanto noto con stupore che manca UNa PaGINA DEDICATA AI FATTI PUGLIESI! Strano. Ad ogni modo, compagni, ho fatto una riflessione che voglio proporvi:
    la dadda.rio ha anmmesso candidamente di essere una escort, e di venire ogni volta ben retribuita per i suoi servigi.
    Mi domando: che motivo aveva di spu..ta.arsi e di sputt.ana.re i suoi clienti? Nessuno, credo, se voleva contiunare a lavorare.
    Sospetto quindi che "qualcuno" l’abbia (stra)pagata per rivelare le sue storie e filmare i suoi incontri.
    Niente di eccezionale, compagni. Ma il problema è poi: PERCHé "QUALCUNO" HA PAGATO LA DADDA PER RIVELARE I SUOI INCONTRI?
    MI sono risposto, compagni, che forse "qulcuno" voleva creare un polverone atto ad depistare l’inchiesta in corso sulla sinistra pugliese, compagni.
    Allora, compagni, LA MAGISTRATURA APPURI CHI HA PAGATO LA DADDA, se davvero c’è stato un consistente esborso di denaro, e LO METTA SOTTO INCHIESTA. Gli chieda il PERCHé. Un motivo ci sarà stato, no?
    Fila, compagni?

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