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Marina Serafini

Dottore in filosofia e dottore in scienze della formazione, ho conseguito diversi master e corsi di specializzazione in comunicazione, formazione, selezione del personale e project management. Affascinata dal mondo del web marketing e dello storytelling management. Da anni impegnata nella gestione di Risorse Umane, in area didattica e nel problem solving aziendale. Mi piace dire qualcosa parlando di altro, mi piace parlare dell'uomo...
 

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  • Primo articolo venerdì 08 Agosto 2016
  • Moderatore da domenica 09 Settembre 2016
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Ultimi commenti

  • Di Marina Serafini (---.---.---.59) 4 aprile 2023 13:26
    Marina Serafini

    Direi che, prima ancora di scomodare l’arte, questa assenza trova rifugio nell’uomo a livelli ancora più originari: l’in-essere-nel-mondo di heideggeriana memoria si perde nella pubblicità della chiacchiera e non consente all’originalità propria di emergere. La cultura si perde nei risoli della distrazione e nelle inondazioni dell’eccesso incontrollato, dove lo tzunami di input che la società dell’informazione alimenta distoglie lo sguardo da sé e dal mondo cui apparteniamo. "Conversazione" si, e "coappartenenza": una comunione strutturale di cui man mano l’uomo distratto si dimentica, e da cui si allontana cadendo in un sonno ipnotico alienante. Insoddisfatti, cerchiamo sempre oltre, senza ascoltare la terra che accoglie il nostro piede. Eppure è proprio da qui che dovremmo ripartire. dalla terra, dall’acqua, dall’aria e dal fuoco. E partire di ciò non è un ritorno al passato, ma il ritorno a se stessi, e a quel futuro che ci appartiene da sempre.

    E’ sempre un piacere riflettere tra le sue righe..

    Un saluto.

    Marina

  • Di Marina Serafini (---.---.---.220) 9 febbraio 2023 15:58
    Marina Serafini

    Carissima, fai bene a ricordare che IERI il Festival di Sanremo invitava a mettere fiori nei cannoni, perché OGGI, invece, ospita chi i cannoni li chiede e lo fa con insistenza. E sembra che, checché se ne dica, anche se non direttamente in presenza, riuscirà comunque a farlo, in barba al terribile significato che questa azione assume.

    I bambini muoiono, le donne muoiono, gli uomini muoiono, e con loro i propri mondi - che sono anche i nostri. L’umanità uccide se stessa, e lo fa nel proseguio di uno spettacolo tragicamente ammesso nella quotidianità pubblica. Nessuno stupore, nessun sentimento...solo chiacchiere da bar, purtroppo. Ci stiamo perdendo anche se continuiamo ad inneggiare alla civiltà e alla cultura. "Anime salve", cantava De Andrè...

  • Di Marina Serafini (---.---.---.172) 30 gennaio 2023 13:17
    Marina Serafini

    E purtroppo, questo animale addomesticato (male, oserei) continua a farlo, dispensando arroganza e finto amore, così come con molti altri esseri viventi della stessa propria specie.

    Io continuo a inorridire leggendo, anche su siti scientifici, informazioni relative ai cosiddetti "animali da compagnia". Finché non cambieremo testa, continueremo a non vederli per quello che sono: individui viventi con necessità e talenti. D’altronde, non siamo in grado di vederlo nemmeno nei nostri simili...

    Un saluto.

  • Di Marina Serafini (---.---.---.165) 2 agosto 2022 18:40
    Marina Serafini

    Gentilissimo, io non credo che l’essere umano sia cattivo, tutt’altro. Ritengo che ci sia un potenziale misto che consente la deviazione verso la naturale estensione dell’uomo verso il benessere proprio, e quindi anche verso la condivisione di uno stato di felicità. Lo dimostrano tante situazioni in cui, gratuitamente, molti si adoperano insieme con altri per il benessere comune. Lo abbiamo visto anche durante la chiusa da covid... e molte popolazioni di paesi poveri o di piccoli centri che ancora esperiscono cosa sia la coabitazione dimostrano da sempre. Credo piuttosto che il problema sia culturale, indotto, sobillato. Viene spinto quel pulsante e si attiva quella tendenza. Tendenza che pure purtroppo, ci è propria. In chi più e in chi meno. Le belle notizie interessano tutti, ma c’è a chi interessa di più non farle interessare.... interessi che vanno oltre l’umana coabitazione, in direzione spinti da un meccanismo monetario di nessuna valenza di esistenza...

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