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Parole

Gerolamo Cardano, nel 500, scriveva che non esiste nemico peggiore delle belle parole: esse seducono, e nel farlo inducono chi ascolta ad accogliere con ammirazione tutto ciò che raccontano.

La polemica prendeva spunto dalla personale disapprovazione verso i contenuti dei discorsi di Cicerone che, con la sua retorica e la sua filosofia, fu ammirato e ascoltato da molti. Cardano conosceva bene l'importanza dei sogni per gli uomini, e non accettava che se ne parlasse con superficiale qualunquismo, senza che se ne possedesse davvero l'argomento - ciò di cui accusava, invero, Cicerone.

Parliamo di un uomo importante, Cardano, che frequentava Leonardo e certi altri alchimisti; era scienziato, inventore, scrittore e medico. Al modo dei medici tradizionali, curava le persone dando massimo risalto al messaggio dei loro sogni: il messaggio che ognuno, in tal modo, invia a sé stesso, in un gioco comunicativo a volte oscuro, per una serie di motivi.

Nell'onestà dei suoi modi, costui scrisse addirittura la propria biografia (De vita propria, 1576) descrivendo gli eventi accaduti alla luce di quanto di volta in volta emergeva dai suoi sogni, che per anni ha trascritto e custodito in diari preziosi.

Cicerone: accreditato oratore, storico e filosofo.
Oggi diremmo: spin doctor, emotional marketer, storytelling manager.

Un La storia si ripete, così come certi sogni che tornano e ritornano a dirti che la fregatura è in arrivo. o che ci sei già dentro. "Sogno sempre la stessa cosa..." - e chissà perché! Non sei curioso di saperlo? Se non cambi la direzione, sempre contro quel muro vai a finire! Rigido impedimento alla libertà del percorso... Un alfabeto che ci appartiene da sempre, ma questo ci è difficile da ricordare...

Cardano richiama Sinesio di Cirene, filosofo, politico e scienziato del 400, che in una notte compose un trattatello per celebrare l'importanza e il valore dei sogni, evidenziandone anche gli aspetti politici, più propriamente democratici: tutti sognamo, indipendentemente dal ceto sociale o dalla condizione economica di appartenenza, e non esiste reggente o tiranno che potrà mai impedirlo.

Ogni uomo può dunque comunicare a se stesso la sua condizione, e con essa le opportunità e i modi per renderla migliore.

E di fatto ogni uomo lo fa, mentre dorme e quando è sveglio (i famosi flash, quelle immagini fugaci, un pensiero inatteso...) ma non è stato istruito ad ascoltarne il linguaggio, né a decifrarlo. 
Eppure, se é il sognatore che parla - ed è proprio così -, non dovrebbe essere tanto difficile...

Nei manuali di antropologia si riscontra la tendenza a contrapporre natura e cultura: spesso la seconda sovrasta la prima, oscurandola e relegandola nel buio scantinato della dimenticanza. Si rende ora qui necessaria, invece, una "cultura della natura": un modo di cogliere gli eventi tutti nella originaria prospettiva di ciò che ci fa essere uomini; costitutiva, e quindi propriamente naturale.

Di cosa abbiamo bisogno per stare bene, cosa ci serve per vivere? E queste immagini che mi si presentano quando sono meno distratto dalle cose e dalle attività diurne, mentre sono solo con me stesso nel silenzio del mio riposo, mi parlano di vita o no? Mi parlano di crescita, di stasi, o di regresso?

Come viene descritto - in quelle fantastiche sequenze filmiche - ciò che ho fatto seguendo il mio modo di pensare?

Basta meno di quanto si creda: la disponibilità a mettersi in discussione e una certa volontà decisionale. Non è che uno ci deve credere per dogma: si tratta solo di provare e vedere che ne segue.

Quando si parla di sogni intervengono molti schemi mentali precostituiti e tanti pregiudizi dovuti alla terribile banalizzazione che si è data dell'argomento nell'attuale non-cultura.
Comprensibile: troppi ciarlatani in giro!

E come si fa a sapere se quei maccheroni sono buoni oppure no? Li si assaggia.

La tanto citata Comunità Europea ha sancito da anni la necessità di riconoscere alla cultura e alla formazione il ruolo fondamentale di consentire all'umanità di evolversi. Inoltre è recente la ratifica da parte di 80 stati convenuti sulla necessità di consentire il libero accesso ad internet a tutti gli individui, affinché possano affrancarsi dall'ignoranza, e sviluppare se stessi come persone e come cittadini. Perché possano scoprire, attraverso l'esercizio della libertà, di essere uomini nati per essere liberi e responsabili: ciò di cui la comunità ha realmente bisogno per evolversi e farlo nel modo migliore.

Democrazia, libertà, uguaglianza e responsabilità: parole che possono essere soltanto condivise.

Ma Cardano, dall'attualità del suo tempo, strizza l'occhio con fare burbero e ci rimanda alla realtà di ciò che viviamo oggi della Comunità Europea: qualcosa di un pò meno bello rispetto all'idea così demagogicamente millantata, che si racconta come comunità di cittadini di paesi diversi, coesa nel rispetto, nella promozione e nella tutela dei suoi membri...

Ogni giorno sentiamo storie che rimandano il contrario: migrazioni non gestite; sprechi economici; totale assenza di verifica del rispetto delle regole; violenza e soprusi in provvedimenti incongrui e ingiustificabili; accordi essenzialmente paradossali. Imposizione di modi totalmente irrispettosi, se non indifferenti, delle diversità strutturali di chi é chiamato ad ubbidire.
Quindi... Quale "cultura", e che tipo di "formazione"?

Sembra di udire parole di Orwelliana memoria: "La legge è uguale per tutti, e per alcuni anche di più".

Eccolo, il rispetto e l'attenzione per l'individuo, piccola cellula dell'importante organismo comunitario, nutrito e cresciuto per garantire ai suoi membri una vita che sia dignitosa, libera dall'ignoranza (la cultura é declamata a gran voce come diritto-dovere), in un contesto che ne favorisca l'acquisizione di strumenti garanti alla persona di raggiungere una propria autonomia di pensiero e di azione, fino ad acquisire le necessarie competenze per fare impresa di sé stessi.

In un tale contesto illuminato, si valorizza finalmente ciò che è definito "il capitale umano", primo necessario mattone per la realizzazione di una comunità socialmente ed eticamente funzionale.

Cardano sarebbe pieno di sdegno.

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