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Magistratura italiana: verità e omissioni

La Costituzione italiana assegna alla Magistratura il privilegio dell'autogoverno, cosicché essa si autogestisce senza rispondere a nessun altro che non a se stessa. Gestione del personale, organizzazione del lavoro, retribuzioni e rendiconti dei costi sono opzioni autonome prese dal Consiglio Superiore della Magistratura e fuori dal controllo dei cittadini.

La Magistratura italiana è stata messa sotto accusa per molti motivi: gli stipendi e l'orario di lavoro dei magistrati, i costi, la lunghezza dei processi, la politicizzazione

A fronte delle critiche ricevute l'ANM, Associazione Nazionale dei Magistrati, ha pubblicato un documento "La verità dell' Europa sui magistrati italiani" basato su dati raccolti dalla Comunità Europea e ove vengono confrontati i sistemi giudiziari dei paesi membri della U (rapporto CEPEJ 2008). 

È un documento dettagliato ma è talmente lacunoso da essere sospetto, perché le verità citate sono solo alcune delle verità dell' Europa.

Il fatto che i magistrati non hanno un orario di lavoro viene così motivato "essi sono equiparati a dirigenti che non hanno orario di lavoro". Succede però che i dirigenti, almeno quelli delle aziende private, avendo dipendenti lavorano in ufficio ben oltre l'orario di lavoro, invece i magistrati non hanno dipendenti e di fatto sono sul luogo di lavoro per poche ore alla settimana! 

Il rapporto ANM è interessante più per ciò che trascura che per ciò che esamina. Si parla del carico di lavoro dei magistrati e del loro stipendio per mostrare che la magistratura italiana non è sovrapagata e non è vero che produce poco. È una difesa corporativa con gravi omissioni perchè non si parla dell'argomento più importante: cioè del servizio reso ai cittadini. Ai cittadini interessa il costo che debbono subire per ottenere giustizia e il tempi di attesa per ottenere tale giustizia. 

Ho avuto esperienza di dovermi difendere da una pretesa di usocapione avanzata da un erede contro gli altri. L'usocapione richiede 20 anni di possesso incontestato per essere praticabile. Orbene le proprietà in oggetto provenivano da una altra successione di meno di 20 anni prima: una causa, inconsistente di partenza, durata 8 anni e per la quale mi è stato presentato una parcella di oltre 12mila Euro, quasi equivalente al valore del contendere! Come potere chiamare giustizia civile un processo che costa come il valore del contendere e che richiede anni prima di arrivare ad una risoluzione! 

Alla omissione del confronto tra la durata dei processi in Italia rispetto alla durata media negli altri paesi europei provvede peraltro un altro rapporto della UE del marzo 2013 da cui risulta che il tempo medio di durata dei processi in Italia è il più lungo tra i 27 paesi della UE, ecccetto Cipro e Malta. Questo report documenta anche come processi lunghi significhino alti costi per il cittadino.

Il documento ANM cita perciò solo alcune delle verità dell'Europa.

Colpisce il numero dei processi attivati in Italia: una quantità impressionante! Sembrerebbe perciò che gli Italiani siano il popolo più litigioso del mondo, ma pensando all' esempio che segue appare che la moltiplicazione dei processi non è tanto colpa del cittadino ma della Amministrazione della Giustizia. Ho avuto esperienze personali istruttive al proposito.

Per un inquilino che non pagava, ho dovuto fare tre preocedimenti distinti. La prima per lo sfratto, la seconda per liberare l' appartamento, la terza per ottenere un decreto ingiuntivo di pagamento che ha portato a risultato zero. Ogni volta pagando spese di tribunale, ufficiale giudiziario ed avvocati! Una giustizia che ha richiesto 3 cause, oltre 3 anni ed un costo assurdo.

Interessante è l'analisi della produttività dei magistrati italiani espressa come rapporto tra il numero di nuove cause aperte ogni anno ed il numero dei magistrati in organico. Risulta che i magistrati italiani sono tra i più produttivi in Europa. Può trattarsi di un dato falso perché in Italia a lato dei magistrati ordinari esiste una magistratura Onoraria con 1981 Giudici Onorari e 2092 giudici di pace che sono fuori organico ma smaltiscono cause.

ANM dichiara che i magistrati italiani non hanno né benefit né altri emolumenti, dimentica però di precisare che i magistrati italiani possano ricoprire altri incarichi retribuiti

Nella classifica mondiale stilata dal World Economic Forum la giustizia italiana è valutata al 68esimo posto nel mondo! Ai cittadini italiani è reso un servizio di Giustizia peggiore di quello di molti paesi del terzo mondo: peggiore per esempio di Egitto, Cile, Costa Rica, Gambia, Pakistan, Slovenia e perfino dell'Iran.

Il CSM ha un bilancio quasi impossibile da reperire e talmente lacunoso da non potere essere neppure chiamato "bilancio". Cosicché i giudici così solerti nelle indagini alle imprese dovrebbero anzitutto auto-indagarsi. 

Il CSM ha 27 consiglieri e 20 autisti e auto blu ed i Consiglieri ricevono, oltre lo stipendio, 75mila Euro l'anno di indennità di carica oltre i rimborsi spese e gettoni di presenza. Sono talmente oberati di lavoro che sono presenti 4 giorni alla settimana per sole 3 settimane al mese.

Il CSM ha un regolamento di Amministrazione e Contabilità del 15 dicembre 2005 che all'articolo 25, comma 1, definisce le indennità riconosciute ai propri membri per la partecipazione ai diversi Comitati di Gestione. Come se partecipare ai Comitati di Gestione non faccia parte del lavoro dei membri del CSM ma sia un lavoro extra. Vi è scritto che "l'indennità spetta per non più di 3 sedute giornaliere". Dal momento che non è scritto se tale limite è al mese, se ne potrebbe dedurre che un membro del CSM può ogni giorno chiedere tre indennità! Magari per sedute che durano 30 minuti!

Sul sito web del CSM è introvabile il resoconto dettagliato delle spese. Se la Magistratura vuole davvero evitare di essere messa sotto accusa dalla opinione pubblica perché non comincia con il rispettare gli obblighi di trasparenza di bilancio?

Il secondo passo sarebbe motivare perché nelle classifiche internazionali sulla Giustizia l'Italia risulta al 68mo posto ma soprattutto agire per cancellare questa ingiustizia ai cittadini italiani.

Dare risposta ai cittadini italiani è opportuno e doveroso perché le classifiche internazionali mica le ha fatte Berlusconi!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.102) 25 luglio 2013 18:41

    Un articolo schifoso e pieno di balle. Se la causa le è costata troppo si trovi un altro avvocato che costi meno e non scarichi la colpa a chi fa il processo che interesse a tirarla per le lunghe non ne ha nessuno. La magistratura tutta(requirente,inquirente e giudicante) o è autonoma e indipendente e non gerachica o non è magistratura(e l’italia su questo punto è avanti anni luce rispetto agli altri paesi e non indietro come vogliono farci credere paglliacciprezzolati e politicanti ladri). Il magistrato lavora alla mattina in tribunale e al pomeriggio il lavoro lo fa casa come gli insegnanti delle scuolemquando preparano e correggono i compiti. In tribunale il giudice non c’è, intanto perché mancano gli spazzi dove stare a scrivere le sentenze che scrive a casa nel pomeriggio,e poi perché se tiene udienza dalla mattina alla sera i provvedimenti quando li scrive?(di notte?!?!) I magistrati onorari sono anch’essi magistrati sottoposti al csm quindi anche loro sono come gli altri( e siccome sono pagati in base agli atti semmai sono proprio loro che tirano le cause per le lunghe...e poi si informi che il rito davanti al giudice di pace(onorario) e molto più semplice di quello davanti al tribunale(fatto da magistrati di carriera) e quindi dura di più e fanno meno procedimenti(e poi come da ovvio è normale che ci siano più cause piccole che di elevato valore). Il processo breve o lungo a seconda delle convenienze era proprio di berlusconi(e questo non lo devono dire gli organi internazionali per capirlo).in conclusione...si occupi di architettura che per il diritto la sua conoscenza serve a poco se non a nulla.

    • Di (---.---.---.114) 25 luglio 2013 21:57

      Quoto quanto scritto da chi mi ha preceduto e aggiungo: se la giustizia è ingolfata è anche perché il personale che affianca il lavoro del magistrato è sotto organico in modo cronico. Per fare un paragone terra terra è come avere una fabbrica piena di ingegneri e manager, con un grande giro di commesse da gestire ma solo un paio di operai, per quanto il lavoro dei cancellieri non è certamente semplicemente manuale. Ed è voluto che sia così, inutile prendersi in giro, perché così la giustizia non funziona (non può funzionare) e questo fa comodo a molti.


      Aggiungerei che se per sfrattare un inquilino moroso (non ricordo bene i termini della causa da lei lamentata ma il mio ragionamento vale a prescindere dal caso specifico) ha dovuto fare tre cause è perché la legge lo consente. Se non le sta bene, può prendersela con chi sta in parlamento, perché son loro che, in sede legislativa, permettono certe lungaggini. I giudici devono applicare la legge e se la legge prevede tre gradi di giudici o la possibilità di fare tre cause, loro si devono adeguare.



       
    • Di (---.---.---.156) 25 luglio 2013 22:34

      Questi commenti sono opinioni rispettabili. Nessun fatto citato nell’ articolo viene peraltro negato, anzi le risposte confermano alcuni fatti. Conosco magistrati che personalmente stimo molto , ciò non toglie che il servizio reso nel complesso ai cittadini sia come risultato peggiore di quello di paesi del terzo mondo. Il giudizio internazionale è chiaro ed i risultati sono fatti non opinioni personali.

    • Di (---.---.---.174) 25 luglio 2013 23:30

      Anche il fatto che sia la legge a prevedere 3 gradi di giudizio è un fatto. Come lo è la carenza di organico delle cancellerie e la sproporzione tra carichi di lavoro e personale preposto a lavorarci.


      Sono fatti, ugualmente comprovabili.
  • Di paolo (---.---.---.84) 26 luglio 2013 09:49

    E’ un articolo che delinea bene una situazione di fatto sotto gli occhi di tutti : la giustizia in Italia non funziona o funziona con tempi non conformi ad un paese civile .


    Ritengo inoltre che è del tutto plausibile che un organismo autonomo e autogestito come la Magistratura possa essere pieno di luci ed ombre ,direi che rientra nella normalità disfunzionale e di eccesso di privilegi che interessa tutte le istituzioni, nessuna esclusa .

    Da qui però a colpevolizzare soltanto una categoria (i giudici) ,che deve comunque rimanere un potere autonomo non sottoposto a controllo dell’esecutivo ,attribuendone in toto la responsabilità (68 ° posto) mi sembra quanto meno azzardato se non del tutto fuori luogo.

    Eccesso normativo,con leggi (fatte dal Parlamento) spesso confuse se non in contrasto , zeppe di cavilli disseminati ad hoc per consentire scappatoie giuridiche , una pletora sterminata di avvocati alla ricerca del garbuglio ,sia per ragioni difensive(vedi Berlusconi) che per gonfiare le proprie parcelle , cancellieri e amministrativi che procedono ,peraltro con mezzi totalmente insufficienti, a passo di lumaca ,per non parlare di veri e propri favoreggiamenti (reati)a terzi ,organi tecnici (CTU) che si trastullano per anni per lucrare sulla parcella ,arrivando a complicare anche l’evidenza ,strutture inadeguate e spesso disseminate sul territorio senza una logica di efficienza ................

    Questo è il contesto ,l’esito di un giudizio dipende da questa somma di fattori e allora aspettare oltre vent’anni per una banalissima causa civile(è il mio caso) per avere riconosciuto un diritto è quasi scontato .Neanche la legge Pinto (imposta dall’Europa) ,che riconosce il giusto risarcimento per iter processuali assurdi , ha risolto nulla.

  • Di pierobonicellidellavite (---.---.---.222) 1 agosto 2013 22:41

    Non posso che essere d’ accordo con Lei e ringrazio dei completamenti. Ho scritto vari articoli e molti riguardavano i politici italiani. In ogni articolo è affrontato un unico argomento. Ogni ente o istituzione ha proprie responsabilità specifiche e deve assumersele. Non si può solo dare la colpa agli altri. Il Paese sarebbe migliore se ciascuno facesse del suo meglio, nonostante tutti gli ostacoli di leggi astruse e burocrazia asfissiante. Ogni cittadino italiano è esattamente in questa situazione.
     Aggiungo un fatto personale relativo al risarcimento danni di un grave incidente di auto. La causa è durata 6 anni. Venni convocato il 6 ottobre di tre anni fa a testimoniare come parte lesa a 500 km da casa. Data ed orario comunicatimi dall’ avvocato con tre giorni di preavviso. Ho comprato il bigliettto del treno , partenza alla 1 di notte per arrivare alla mattina in tribunale . E scoprire che l’ udienza era stata spostata di 5 mesi perchè il giudice doveva partecipare ad un seminario a Roma!

    • Di (---.---.---.239) 2 agosto 2013 02:02

      Data e orario comunicatimi dall’avvocato.


      Il suo avvocato è stato avvisato dell’udienza con 3 giorni di preavviso oppure ha avvisato LEI con tre giorni di preavviso?


      E per fissare la nuova udienza è servito un giudice sostituto oppure è stata una sciatteria della cancelleria?
  • Di (---.---.---.211) 19 settembre 2013 14:21

    LADRI COME I POLITICI

  • Di (---.---.---.151) 21 settembre 2013 19:46

    Sono un reduce della prima guerra mondiale.

    Se sono un reduce della prima guerra mondiale, e grazie al giudice del lavoro del tribunale di Teramo, Alessandro Verrico, anzi il giudice Alessandro Verrico mi considera un militare accasermato della prima guerra mondiale.

    Voglio raccontare la mia storia che farà rimanere tutti sbalorditi, storia che per quando pazza e particolare e stata narrata da giornali locali e nazionali. Ho inteso una causa contro INPS, per il riconoscimento dei contributi figurativi per i periodi di incorporazione nell’esercito italiano. Il giudice Alessandro Verrico da ragione all’INPS e mi condanna a pagare euro 1.650 più iva e accessori. 

    Il giudice Alessandro Verrico motiva la sentenza con una norma abrogata, non più vigente, inapplicabile. il giudice Alessandro Verrico cita il regio decreto 1827 del 1935, che distingueva i militari italiani della prima guerra mondiale, in chi si trovava in zona di guerra, e chi era accasermato, dal 25 maggio 1915 al 1 luglio 1920.  Secondo il giudice Alessandro Verrico, io non trovandomi in zona di guerra. o in combattiento contro i soldati austriaci nelle trincee, dal 25 maggio 1915 al 1 luglio 1920, ragion per cui non ho diritto ai contributi figurativi, anzi per il giudice Alessandro Verrico, io ero un militare accasermato, e questi militari non avevano nessun diritto alla contribuzione figurativa, quelli in zona di guerra si. Il giudice Alessandro Verrico mi considera un militare accasermato della prima guerra mondiale, ma il giudice Alessandro Verrico non ne azzecca una, e vive al di fuori della realtà, o forse in un mondo di visioni e di sogni.

    Il giudice Alessandro Verrico deve innanzitutto imparare che non si motivano sentenze con morme abrogate, e anche capire che io nel 1915-20 non ero ancora nato, e la mia non esistenza mi impediva di essere un militare accasermato, infatti io sono nato il 22 settembre 1962, molti anni dopo la grande guerra.

    Diversamente da altri lavoratori, che prendono miseri stipendi, tanto che non riescono ad arrivare a fine mese, per non parlare di precari, e disoccupati, il giudice del lavoro Alessandro Verrico e un super stipendiato dallo stato, lui la crisi non la conosce, buon per lui, ma almeno si comporti con coerenza in armonia con la giurisprudenza, e no a star li nei tribunali a beffare i cittadini.

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