Alcuni – pochi – ricorderanno la scandalosa vicenda del portale “italia.it” che doveva portare nel mondo il turismo italiano con una serie di contenuti e servizi che, a detta dalle poche campagne promozionali, doveva stupire il settore turistico ad ogni latitudine.
Questo progetto, costò la considerevole cifra di 45 Mln di euro – presi direttamente dalle tasche degli Italiani – e vide luce per il brevissimo tempo di una campagna di immagine del Governo Italiano, per cadere poi nell’oscurità totale: italia.it pochi lo hanno visto. E nessuno può vederlo oggi perché gettato in un cantuccio ed oscurato prima ancora di poterne comprendere le peculiarità.
Staff di informatici, agenzie di grafica (per il solo logotipo, vennero pagati 100.000 euro), Comuni italiani coinvolti (anche per finanziamenti concessi per la gestione a livello locale del portale) 16 milioni di brochurés di presentazione inviate agli italiani e poi…un bel niente. Nulla di fatto. Soldi cacciati per giocare un po’ col Web, che fa gola sempre più e fa girare un bel po’ di idee a chi ha capito che è un canale da sfruttare a tutto tondo.
Alla luce di un flop così caro economicamente, lo spauracchio che lo scandalo possa essere bissato esiste. Forti probabilmente del fatto che lo scandaloso portale fantasma Italia.it sia sconosciuto alla maggioranza dei cittadini italiani, spunta dal forziere delle idee da cui trarre un bel po’ di denaro un nuovo progetto, che di nuovo in realtà ha una sola cosa: il nome.
In odore di internazionalizzazione, si rispolverano metodiche e strategie di Comunicazione da globalizzazione. Si tralasciano nomi patriottici e si inventano slogan che dovrebbero essere d’impatto per il mercato internazionale. Ecco quindi, apparire durante una diretta notturna sul TG4 in piena tornata elettorale, il Ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla che presenta il “nuovo” portale italiano per il turismo, che di nuovo appunto ha il nome “Magic Italy” e di vecchio qualcosa che ha a che fare con i soldi dei contribuenti: altri 10 Mln di euro da impiegare per lo sviluppo del portale in questione.
Intanto, meritevole di nota il fatto che, si sia scelta la fascia notturna per presentare il progetto: palesa la volontà che pochi telespettatori venissero messi a parte del progetto Web. Non si comprende infatti la motivazione per cui, un progetto che – da quanto riportato dal Ministro Brambilla - “vede il Premier Berlusconi coinvolto in prima persona nello sviluppo dello stesso, a partire dalla scelta del nome” non venga presentato ai contribuenti - sostenitori economici inconsapevoli dello stesso progetto - in maniera chiara ed efficace, con informazioni che non debbano essere relegate alle fasce notturne e con una mancanza totale nelle pagine delle maggiori testate nazionali.
Ed è necessario scartabellare fra documenti e note per scoprire che, già a Gennaio del 2009, il Ministro Brunetta aveva siglato un protocollo di intesa con il Ministro Brambilla per lo sviluppo del progetto Web ed il conseguente finanziamento di 10 Mln di euro.
Dalle dichiarazioni televisive notturne del Ministro Brambilla, sembra che il progetto verrà presentato durante una conferenza stampa a fine Giugno, e che la “previsione” legata a questa idea sarà un aumento del PIL legato al canale del turismo dal 10% al 20%. Una previsione davvero stuzzicante, considerando il perdurare della crisi economica nazionale e la discesa delle quotazioni turistiche che ci vedono protagonisti di un calo storico nell’accoglienza di turisti stranieri sul nostro territorio.
Ma non è questo il punto. Il Ministro Brambilla ha comunicato che il progetto verrà presentato a fine Giugno. Ben venga, a patto che stavolta non si resti nel limbo dell’incertezza e della non messa in atto di un percorso che all’atto pratico potrebbe seriamente contribuire al rifiorire dell’economia nazionale legata al turismo.
Certo, in molti avrebbero preferito venire a conoscenza del fatto che 10 Mln di euro di denaro pubblico fossero impiegati semmai per sollecitare comparti che stanno risentendo di tagli su tagli, come l’istruzione pubblica, le pensioni, la sanità, la sicurezza.
Ma ponendo il caso che questa volta non si bissi lo scandalo di Italia.it potremo – almeno stavolta – sperare che attraverso i nuovi canali del web sempre più presi in considerazione dalle Istituzioni, si possa svelare la rinascita economica del nostro Paese.