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 Home page > Attualità > Politica > Ma davvero la sinistra è minoritaria in Italia?

Ma davvero la sinistra è minoritaria in Italia?

Sarebbe interessante fare un sondaggio per sapere quante/ italiane/i – sono favorevoli.

di Ennio Cirnigliaro

– alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario

– all’introduzione di un salario minimo intercategoriale

– all’introduzione di un’imposta patrimoniale

– alla ripubblicizzazione progressiva dei servizi

– a riformare i trattati europei che impongono politiche di austerity con il ricatto del debito

– alla pianificazione ecologica dell’economia a partire dall’ inserimento della regola verde in Costituzione (non consumare più di quanto la biosfera nazionale può rigenerare, in attesa della creazione di una regola verde su scala globale)

– allo sviluppo di nuovi e più moderni rapporti di proprietà che diano più potere a chi lavora, sottraendo milioni di persone ai ricatti dei pre- potenti locali e delle multinazionali

– a estendere i diritti civili a quella fetta di cittadine/i che ne sono esclusi a partire da un dibattito culturale ampio e diffuso

– a ridurre le spese militari e a estendere le spese per sanità e istruzione.

Allo stato attuale, non esiste alcun sondaggio che metta insieme tali elementi e purtroppo non esiste neppure un programma politico che intorno a tali elementi si faccia proposta culturale, strutturata sui territori ed elettorale. Forse la sinistra è minoritaria perché da tempo non sa più fare la sinistra, imprigionata com’ è nel complementare male del settarismo e dell’unitarismo senza idee.

Quando, finalmente, tutte e tutti usciremo dalla gabbia del “voto utile”, ossia dalla profezia che si autorealizza nel momento in cui si sceglie di non votare a sinistra perché la sinistra non prende voti e quando usciremo dalla speculare convinzione per cui, sapendo di non contare niente, si sceglie di non contare, potremo riprendere un cammino che non solo il proletariato (parola antica ma quanto mai attuale in un tempo di scomposizione e frantumazione della classe operaia, rifluita nei mille rivoli pre e post moderni del precariato al tempo del capitalismo della sorveglianza), ma anche il Pianeta esige.

Il capitalismo non farà prigionieri. Impariamo a non imprigionarci da soli prima di combattere.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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