Lufthansa Italia al via, Cai ferma al palo

Pronta al via Lufthansa Italia con sede Malpensa, sono previste 150 assunzioni ed un trend di crescita costante. In questo momento di totale sbandamento dell’Alitalia, Lufthansa ne approfitta cercando di conquistare nuove rotte e nuovi clienti, forte certamente della lunga e radicata  tradizione di compagnia aerea d’eccellenza che la caratterizza.

Dovrebbe essere assunto personale Italiano ed è prevista anche la realizzazione, sempre a Malpensa, di un centro di verifica e controllo degli aeroplani. Insomma Lufthansa in questo momento di sbando inizia, saggiamente, a colonizzare Malpensa.

La domanda che ognuno di noi si pone è: “ ma non sarebbe stato meglio vendere subito Alitalia ad AirFrance o a Lufthansa?”. La risposta che mi viene da dare è certamente sì, salvare una compagnia, un’azienda o una banca prossime alla bancarotta è una follia e una stortura del sistema. Tali aziende una volta salvate, comunque, non avrebbero la capacità di riprendersi veramente  perché il marcio di solito sta alla base, nelle fondamenta. La cosa difficile è però distinguere un’azienda completamente marcia e quindi da abbandonare da una con solide basi e bisognosa solamente di un cambio radicale al vertice.

Ora, purtroppo, credo che mentre sia stato saggio salvare la Parmalat, dove il marcio stava solamente al vertice e la base era ed è granitica, è stato un colossale errore procrastinare la fine naturale di Alitalia, che inesorabilmente finirà per dover essere completamente liquidata. Ho la sensazione che Cai non sarà mai una vera compagnia aerea ma solo un abbozzo di essa e che per la nostra compagnia di Bandiera ci sia poco da fare.

Magari i fatti smentiranno la mia opinione e a quel punto farò ammenda per l’errore di valutazione, ma anche sforzandomi non credo che le minuscole ali della nostra compagnia aerea siano sufficienti a prendere il volo. Tutto il campanilismo possibile e l’amor di Patria non giustificano la sgangherata e antieconomica procedura di salvataggio di Alitalia.