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 Home page > Attualità > Cronaca > Lucio Magri: ancora vilipendio dei defunti su Il Giornale

Lucio Magri: ancora vilipendio dei defunti su Il Giornale

I primi due commenti alla notizia della morte di Magri su Il Giornale segnalano ancora un volta la redazione, che pre-modera i commenti, come un’avanguardia di quella civiltà giudaico-cristiana che tanto è stata sbandierata negli anni recenti. Un’idea di civiltà abbastanza rozza da poter essere strumentalizzata al fine di coltivare una base elettorale facilmente manipolabile a colpi di slogan e sufficientemente troglodita da identificare l’avversario politico come antropoligicamente diverso e malvagio, quindi degno e meritevole di ogni oltraggio, anche da morto.

Una base elettorale che poi si riduce così, perché se ad esercitare la funzione didattica ed esemplare propria delle classi dirigenti sono chiamati Bossi, Berlusconi e soci, il risultato non può che essere un orrore del genere.

Come nel caso della morte di D’Avanzo e di altri, la redazione consente e legittima l’insulto e il vilipendio a una persona appena deceduta, la danza sguaiata sul cadavere del nemico. Un comportamento troppo costante e sistematico per poter essere considerato accidentale, si tratta di un vero e proprio marchio di fabbrica, di una tipicità culturale orrenda che Sallusti e Feltri possono rivendicare con orgoglio, l’orgoglio degli sciacalli:

 

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Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.140) 29 novembre 2011 19:29

    Immonda e’ la realta’ che stiamo vivendo e dalla quale Lucio ha avuto il coraggio di separarsi trattandosi di un mondo costituito dalla stessa materia contenuta nella Vostra scatola cranica :merda!

  • Di Il Gufo (---.---.---.35) 30 novembre 2011 03:45

    Addirittura medico spergiuro ed assassino! E pensare che magari è protestante e di tutte ’ste pippe da cattolici medievali se ne sbatte da cinquecento anni...

    P.S.
    Non vorrei essere troppo critico ma ancora li leggete i commenti sul Giornale?

  • Di Cesarezac (---.---.---.123) 1 dicembre 2011 12:37
    Cesarezac

    Qualsiasi suicidio esprime una insopportabile sofferenza di fronte alla quale le persone parenti o amici del suicida, ma anche le istituzioni devono chiedersi se hanno fatto il possibile per salvare il suicida. Quasi sempre, sottolineo il quasi, si tyratta di depressione che è una patologia della psiche assai grave sebbene sottovalutata. Possono essere preda della depressione persone che appaiono privilegiate dalla sorte mentre altre persone, pur perseguitate dalla sorte in misura tale da sembrare insopportabile, ci appaiono se non soddisfatte, serene.
    In ogni caso è cosa spregevole e inaccettabile la mancanza di rispetto nei confronti di qualsiai suicida. Oltretutto, l’atto estremo del togliersi la vita potrebbe avere il significato di auto eliminazione in punizione di un percorso di vita ritenuto gravemente errato, un’auto condanna tanto severa da essere non appellabile. 

  • Di (---.---.---.165) 1 dicembre 2011 14:49

    I commenti nel Giornale sono al limite darwiniano dell’involuzione...
    A parte che la Svizzera ha il sistema democratico più vicino al popolo, con la Democrazia Diretta e la partecipazione popolare a praticamente tutte le questioni importanti per il Paese, a parte che siamo all’ottavo posto nella classifica dei più virtuosi Paesi per l’indice di corruzione, mentre l’Italia precipita al 69 posto preceduta da Ghana, Slovacchia, Montenegro, Turchia... (e dovrebbe guardare bene in che fascia è, se guarda alle grandi potenze democratiche o piuttosto alle repubbliche delle banane)...
    A parte che abbiamo festeggiato i 500 anni di Confederazione, mentre l’Italia con tutti i problemi del caso 150 di Unità appena fatti e vedremo tra 350 anni se sarà ancora unita...
    Abbiamo un sistema federale funzionale nella solidarietà tra Cantoni dove anche noi, svizzeri italiani minoranza tra le minoranze, siamo felici di appartenere a una Nazione del genere, a parte qualche xenofobo leghista naturalmente, soprattutto guardandoci attorno.
    Per quanto riguarda la vicenda Magri, siamo fieri di poter dire agli italiani che il popolo del Canton Zurigo ha appena CONFERMATO il diritto alla morte per chi vuole morire. Il tutto può apparire difficile da comprendere per i bigotti italiani papisti ma difendiamo il DIRITTO all’autodeterminazione!!!
    Chi vuole morire deve poterlo fare con dignità!
    E Magri che tante volte ho avuto il piacere di leggere sul Manifesto aveva tutto il diritto a morire come voleva, dove voleva e in tutta dignità.

  • Di (---.---.---.70) 1 dicembre 2011 18:02

    Chi può affermare senza ombra di dubbio che la decisione di porre fine alla propria esistenza non fosse la manifestazione più palese della depressione di cui soffriva?Chi puo affermare che fosse lucido nella sua tremenda determinazione e non desideroso solo di liberarsi insieme alla vita di un pensiero ossessivo? Ritengo che si sarebbe dovuto aiutarlo ad uscire dal suo tunnel...e non accompagnarlo sino al punto di non ritorno.E’mostruoso questo parlare di autodeterminazione laddove milioni di persone combattono,per sopravvivere,affrontando sofferenze inenarrabili.Non si processa l’uomo che fu e ul suo valore,si è tutti concordi sulla sua sofferenza psicologica dovuta alla perdita della cara moglie.Qualcuno si scandalizza per quelle persone che vengono lasciate morire tra le corsie di ospedali senza neppure cercare di lenirne farmacologicamente la sofferenza?Adele Cusanelli.

  • Di (---.---.---.171) 2 dicembre 2011 18:52

    due commenti VERGOGNOSI

  • Di Renzo Riva (---.---.---.77) 5 dicembre 2011 00:37
    Renzo Riva

    Mio intervento su Rivoluzione Liberale
    http://www.rivoluzione-liberale.it/...
    Che vi piaccia o no questa è qualcosa di più di un’opinione.

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