• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Luce

Conduco una vita concitata, sono concitata, la vita è concitazione: lascio girare queste parole in attesa di rispondere alla domanda di un amico. 

Sto rispondendo a me stessa, alla domanda che continuo a pormi da un po' di tempo, e che mi perseguita da quando ho saputo della nascita della mia nipotina. La notizia è arrivata a sorpresa, e mentre la voce di mio fratello suonava nelle orecchie, ero spaesata ma in modo bello, e sentivo lacrime scendermi sul viso. L’animo pervaso da una emozione che non capivo. E tutti a dire che è normale “perché è la famiglia”, ma questo lo so già. Ci sta dell’altro, qualcosa che va oltre la “normalità di un evento che pure è straordinario.

Una certa inquietudine mi ha accompagnata per giorni, finché mi sono trovata a vivere una situazione analoga: presenziavo al matrimonio di una coppia di amici. L’evento inanellava più di 10 anni di convivenza – quella che appariva alla mia mente come una formalità che non avrebbe portato alcun cambiamento alla loro situazione.

Osservavo la mia amica, radiosa nel suo bel vestito, adornata di fiori ed emozionatissima. Li osservavo mentre si scambiavano gli anelli e si guardavano con tenerezza, poi lei si è girata verso di me e aveva gli occhi bagnati. Si sono bagnati anche i miei, e qualcosa di invasivo si è posizionato nella mia gola.

 Insomma, che succede? Non trovo strano il fatto di emozionarmi, ma strano era quel tipo di emozione. Anche stavolta, si trattava di qualcosa che andava oltre.

Pensa e ripensa, credo di esserci arrivata: si tratta di questo tempo, e della vita.

Da mesi ormai la nostra attenzione è focalizzata su disgrazie, cattive notizie e allarmismi dovuti a stati pandemici, alla diffusione di virus sconosciuti, a crisi geopolitiche, economiche e climatiche. Io stessa non faccio che documentarmi e devo ammetterlo, effettivamente, che si respira un’aria plumbea, come se il nostro mondo fosse coperto da un cielo torbido, denso e brutto. E sinceramente, ritengo che lo sia. Ma sono caduta anche io nell’ipnosi di massa: ecco cosa è successo, ecco le lacrime… Finalmente una crasi! È accaduto qualcosa di bello, di vivo e di umano, qualcosa che nasce dalla felicità e la genera a sua volta, e finalmente la luce del sole, quel sole che ci appartiene e che domina il cielo, si è lasciata mostrare. Un evento distrattivo rispetto al grigio ha rovesciato la visione: qualcosa di brutto, ora è chiarissimo, si è immesso in qualcosa di bello, quel qualcosa che si chiama vita, la nostra vita. E noi, assorbiti, contribuiamo ad alimentarlo e a coprire noi stessi di malessere.

Guardavo quell’esserino di pochi giorni: una personcina in miniatura, perfetta, emotiva, dagli occhi luminosi, in continuo movimento tra una espressione e l’altra. Osservavo i genitori, stanchi ed estasiati, e sentivo il mio cuore. La vita ci dona bellezza: semplicemente, te la trovi dinanzi. E poi lo dimentichi, così indaffarato a fare lo slalom tra le bruttezze che, prevalentemente, ci siamo costruiti intorno. Un’amica si impegna, con il compagno che ama, a proseguire insieme il viaggio comune, e nel suo viso una luce bella, che non le avevo mai visto.

Ecco che certe formule, in passato per me indifferenti, assumono oggi un valore profondo: rituali, cerimonie, gestualità, e frasi a volte considerate banali: è la rete delle nostre emozioni, che ci unisce e ci fa respirare.

E’ la nostra vita, da esseri umani, ed è tempo di riappropriarsene.

 

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.34) 28 luglio 2022 08:31
    Doriana Goracci

    solo GRAZIE cara Maria Serafini.

  • Di Mario Barbato (---.---.---.201) 30 luglio 2022 10:51
    Mario Barbato

    I media fanno a gara per riempire le cronache di cattive notizie perché attirano l’attenzione morbosa della massa e fanno guadagnare di più. Le belle notizie vengono trascurate perché, paradossalmente, è come se non interessassero a nessuno. L’essere umano è cattivo dalla nascita, pertanto viene attratto solo da tutto ciò che è male. Brutto mondo. 

  • Di Marina Serafini (---.---.---.165) 2 agosto 2022 18:40
    Marina Serafini

    Gentilissimo, io non credo che l’essere umano sia cattivo, tutt’altro. Ritengo che ci sia un potenziale misto che consente la deviazione verso la naturale estensione dell’uomo verso il benessere proprio, e quindi anche verso la condivisione di uno stato di felicità. Lo dimostrano tante situazioni in cui, gratuitamente, molti si adoperano insieme con altri per il benessere comune. Lo abbiamo visto anche durante la chiusa da covid... e molte popolazioni di paesi poveri o di piccoli centri che ancora esperiscono cosa sia la coabitazione dimostrano da sempre. Credo piuttosto che il problema sia culturale, indotto, sobillato. Viene spinto quel pulsante e si attiva quella tendenza. Tendenza che pure purtroppo, ci è propria. In chi più e in chi meno. Le belle notizie interessano tutti, ma c’è a chi interessa di più non farle interessare.... interessi che vanno oltre l’umana coabitazione, in direzione spinti da un meccanismo monetario di nessuna valenza di esistenza...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità