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 Home page > Attualità > Politica > Luca Abbà se l’è meritata?

Luca Abbà se l’è meritata?

Uno come me, per raccogliere ogni giorno notizie e punti di vista, cerca di attingere alle fonti giornalistiche più diverse. A quelle on line, naturalmente, per non spendere una fortuna in edicola, e a quelle dei più diversi orientamenti politici. A suo tempo infatti mi era stato insegnato che anche nelle argomentazioni più lontane dalle tue può sempre esserci un frammento di verità, un qualcosa che ti aiuta a riflettere, a meglio articolare il tuo pensiero, o anche - perché no? - a cambiare almeno parzialmente le tue posizioni.

L'ho sempre pensata così e mi sono di conseguenza sobbarcato l'ingrato compito di leggere anche pubblicazioni come il Giornale e Libero. Credendo ogni volta di aver letto il peggio del peggio e scoprendo - dopo - di essermi sbagliato. Davvero sembra non esserci limite al peggio quando si tratta dei giornali della destra italiana, inconsistenti e feroci.

L'ultimo episodio a proposito del gravissimo incidente accaduto a Luca Abbà, uno dei più noti leader del movimento No Tav, che ieri, 27 febbraio, è caduto da un traliccio ad alta tensione su cui si era arrampicato per protestare contro l'esproprio manu militari dei terreni su cui dovrebbe passare la scellerata linea ferroviaria ad alta velocità.

Mentre il Giornale ha scelto la derisione e l'insulto, cosa che non affatica il cervello e fa contenta la tifoseria, Libero è riuscito a fare di "meglio", lanciando fra i suoi lettori un sondagggio con questa domanda: "Luca Abbà, fulminato su un traliccio mentre protestava, se l'è meritata?".



Non credo che servano parole per un'iniziativa infame come questa: si commenta da sola. Ma una domanda vorrei proprio farla a Belpietro e ai suoi seguaci, seguendo il filo del loro ragionamento. In Afganistan da anni siamo impegnati in una guerra che non ci riguarda e che ogni tanto, purtroppo, fa vittime anche fra i soldati italiani. Questi soldati non sono là perché obbligati (non c'è più da anni il servizio militare obbligatorio) ma per scelta, in quanto volontari. Come Luca che era là, sul traliccio, per scelta. Con la differenza che per Luca si tratta di motivazioni ideali, etiche, mentre per i nostri volontari in Afganistan si tratta di motivazioni economiche, molto ben retribuite.

Ma quando purtroppo uno di questi militari muore o viene ferito avete mai letto su Libero che "se l'è meritata"? E il disgustoso Giornale non gli ha mai certamente dato del "cretinetti", a tutta pagina, in prima. Anzi, ogni volta a destra e a manca si versano fiumi di retorica sui "nostri ragazzi", sui nostri "eroi". E' troppo chiedere a questi due giornali un minimo di deontologia prefessionale, un minimo di coerenza?

 

LEGGI ANCHE: Le 150 ragioni dei No Tav (che PD, Il Giornale, Libero e La Stampa ignorano)

Questo articolo è stato pubblicato qui

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.142) 28 febbraio 2012 19:43

    Che io sappia il buon luca abba non ha deciso volontariamente di immolarsi facendosi fulminare dal pilone per protesta (in stile monaco tibetano per intenderci), è stato un incidente (tragico, ma pur sempre un incidente). La polizia non lo ha obbligato a salirci ne gli ha lanciato gavettoni d’acqua.. dunque perchè dire che è stato quasi un omicidio? Perchè bloccare le autostrade e danneggiare i treni arrecando cosi danno alla collettività per difendere gli interessi di 4 valligiani che non vogliono casino vicino a casa? Più che legittimo ovviamente non volere la Tav vicino casa ma la vera Collettività non è la val susa, bensì il popolo italiano (circa 60 milioni di abitanti). Una nazione non può permettere che ogni minoranza casinista blocchi il bene comune per i propri interessi locali. Si può DIALOGARE, ma quando si fanno danni insensati l’unica soluzione è sbattere in galera i responsabili. Cordiali saluti

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.54) 28 febbraio 2012 17:06

    Fanno schifo, grazie per ricordarlo. Purtroppo credo che come questi, tra i normali e bravi cittadini italiani, siano in tanti a pensarla cosi’ dimenticando che se godono di democrazia (o quel qualcosa che vagamente gli somiglia) in Italia lo devono proprio al sacrificio di tanti che come Luca hanno rischiato la loro vita per il bene della collettivita’ .

  • Di (---.---.---.54) 28 febbraio 2012 17:08

    Il commento era mio. Annalisa Melandri

  • Di (---.---.---.142) 28 febbraio 2012 19:43

    Che io sappia il buon luca abba non ha deciso volontariamente di immolarsi facendosi fulminare dal pilone per protesta (in stile monaco tibetano per intenderci), è stato un incidente (tragico, ma pur sempre un incidente). La polizia non lo ha obbligato a salirci ne gli ha lanciato gavettoni d’acqua.. dunque perchè dire che è stato quasi un omicidio? Perchè bloccare le autostrade e danneggiare i treni arrecando cosi danno alla collettività per difendere gli interessi di 4 valligiani che non vogliono casino vicino a casa? Più che legittimo ovviamente non volere la Tav vicino casa ma la vera Collettività non è la val susa, bensì il popolo italiano (circa 60 milioni di abitanti). Una nazione non può permettere che ogni minoranza casinista blocchi il bene comune per i propri interessi locali. Si può DIALOGARE, ma quando si fanno danni insensati l’unica soluzione è sbattere in galera i responsabili. Cordiali saluti

    • Di (---.---.---.125) 29 febbraio 2012 11:40

      Il problema non è che non vogliono il Tav vicino casa, il TAV glielo fanno sopra la casa. I militari hanno di fatto OCCUPATO DELLE PROPRIETA’ PRIVATE senza che l’esproprio si sia realizzato: si deve seguire un iter ben preciso (comunicazione, valutazione del rimborso, accordo...), beh, NON HANNO FATTO NULLA DI TUTTO CIO’, hanno militarizzato delle proprietà private. QUESTO E’ IL PUNTO, altro che storie!

    • Di (---.---.---.50) 1 marzo 2012 01:31

      In effetti sono fortunati proprio perché l’esproprio è avvenuto in modo non conforme alla legge. Hai idea del risarcimento che beccheranno in sede giudiziaria, proprio per il danno subito nel non poter far valere i propri diritti in quanto l’azione è avvenuta fuori termini di legge (a quanto pare?).

      Io ne ho idea perché mi è successo e ti assicuro che la cifra che ho visto riconosciuta in sede di accordo davanti a tribunale civile, quindi ben inferiore al danno riconoscibile da un magistrato, molto inferiore, è stata di sicuro molto più alta del valore del terreno, perché ha pesato più il danno del valore del fondo.

      Questi in Val Susa sono seduti su una pentola d’oro, proprio per le modalità di esproprio che lamentano. Spero che in sede di rimborso saranno in grado di mostrare la solidarietà che chiedono in questo momento, condividendo parte dei proventi delle loro battaglie (legali questa volta).
  • Di (---.---.---.189) 28 febbraio 2012 20:22

    E anche tu hai le tue ragioni... che dire,se non che condivido l’articolo di Annalaura e la sua opinione corretta riguardo ai militari italiani, ma non posso dare torto al commento delle 19:43.

  • Di (---.---.---.29) 29 febbraio 2012 00:45

    certo che se l’è meritato!!!ma è normale che uno sale su un traliccio elettrico per protestare?????questa è l’idea della protesta pacifica?siete ridicoli, come ridicolo è il paragone con i militari, che svolgono un’attività lecita secondo il diritto internazionale (che penso tu ignori completamente). Secondo te invece uno può salire su un traliccio elettrico????

    Pur non condividendo la linea editoriale di libero e Il Giornale, condivido quanto detto
    • Di (---.---.---.105) 29 febbraio 2012 11:44

      Ma ve lo volete mettere in testa che i NO TAV stanno difendendo le loro PROPRIETA’ PRIVATE?? private, PRIVATE CAXXO!!! non hanno ancora realizzato gli espropri e impediscono alle persone di raggiungere le LORO PROPRIETA’!!!!! i militari stanno agendo nell’illegalità! se domattina ti arrivano i celerini sotto casa e ti dicono di andartene SENZA NULLA A CAMBIO tu non ti incaxxeresti????? ma stiamo fuori???

    • Di (---.---.---.50) 1 marzo 2012 01:33

      Senza nulla in cambio?! Ma sei serio?! Non funziona come dici.

  • Di (---.---.---.135) 29 febbraio 2012 03:10

    La Polizia di Stato in Italia e’ derivata dalle camicie nere reintegrate dopo la II Guerra mondiale, gli abusi fatti da quell’epoca sono ormai innumerevoli. Questo avviene primariamente perche’ il popolo italiano e’ un di tendenze estremiste e dal carattere acceso. Secondariamente perche’ l’italia e’ ancora una dittatura, dove non e’ possibile che il popolo prenda decisioni sulla propria sorte. Da ventanni alcuni personaggi che dovrebbero tutelare il diritto sono anche responsabili di intimidazioni,minacce,violenza privata e migliaia di incendi dolosi di auto in tutta Italia, questo allo scopo di diffamare e svilire la pratica sana del dissenso e del referendum. Infatti, se fossimo un paese civile, vista l’incapacita’ cronica e la disonesta’ dei politici, degli industriali, dei sindacalisti, dei giornalisti e dei funzionari pubblici in genere, dovremmo esprimerci annualmente su almeno 50 quesiti di legge da approvare o abrogare. L’Italia non e’ una democrazia, e’ un paese di criminali al governo e di fazioni di fanatici nella societa’ come nelle istituzioni, un pasticcio dove anche la chiesa puo’ sguazzare liberamente. 

  • Di (---.---.---.99) 29 febbraio 2012 07:03

    Io eviterei paragoni suggestivi ma sbagliati. Analizziamo.


    Un nostro soldato non è obbligato a partire in missione. Ok. Ma sta lavorando, non è che si arrampica per pura iniziativa personale compiendo un gesto che non ha alcuna utilità sociale, perché da che mondo è mondo arrampicarsi sui tralicci difficilmente porta a qualcosa di buono.

    Volendo fare paragoni sensati, si potrebbe paragona un militare in missione ad un qualsiasi lavoratore che faccia un mestiere pericoloso. E il gesto di arrampicarsi su un traliccio ad una qualsiasi bravata potenzialmente pericolosa. Il sondaggio è pessimo, ma da qui ad osannare il gesto... non è che ci voglia una laurea per capirne la pericolosità, che sommata all’inutilità dell’azione (appendere una bandiera?!) compone un quadro decisamente sconfortante.

    Chiamarlo incidente è poi fuorviante: gli incidenti non sono sono rischi calcolati, ma appunti eventi accidentali. Salire su un traliccio è come gettarsi a mare con una pietra attaccata ai piedi, non è che ci voglia molto a capire come va a finire se non ci si riesce a slegare in tempo.
  • Di radi33 (---.---.---.6) 1 marzo 2012 00:46

    In effetti la considerazione è perfettamente coerente. Abbà è un idealista pragmatico e coerente con le proprie idee è già solo per questo va apprezzato. Il tema della costruzione di questa linea ferroviaria è un argomento molto caldo per varie ragioni: la prima è che la sua costruzione è oggi completamente fuori contesto, specialmente dopo l’indirizzo economico dato dal governo Monti, sia sul piano della spesa, sia su quello dell’utilità. Vogliono la decrescita della classe media e dei ceti più deboli e l’arricchimento contestuale degli azionisti dei gruppi mondiali. La Tav, localmente, sosterrà per gli anni della sua costruzione, un’economia locale oggi già affossata dalla precedente crisi economica e dalla delocalizzazione delle aziende; in secondo luogo vi è l’interesse economico di gran parte dei partiti tutti assoldati per fornire la copertura politica all’opera. Infine questa vicenda è un saggio della determinazione con la quale questo governo di golpisti gestirà l’Italia nei prossimi mesi, ipotecando le elezioni politiche, se vi saranno, anche solo con l’attuale, schifosa legge elettorale.

    Insomma, Abbà è divenuto seppure per suo malaugurato caso e indotta distrazione (in quanto inseguito da un arrampicatore delle forze dell’ordine) un eroe. Il primo eroe della rivoluzione italiana del secondo millennio, in difesa della libertà.

    Il terzo ed ultimo punto è costituito da un argomento che da troppo tempo giace sotto la cenere, sempre volutamente ignorato: è tempo che si pervenga ad una chiarificazione sulle reali attese della gestione sociale, economica e finanziaria di questa nazione. Alcuni dei commenti a questo articolo manifestano ben oltre gli accenti di stupido qualunquismo tenuti dal Giornale e da Libero, la concezione ideale di parte della popolazione. Non vi sono spazi ora per condivisoni d’intenti o approcci ideali, perchè la differenza di visione è profondamente diversa e fondata su valori antitetici. E sarà proprio l’azione di questo governo ad innescare il detonatore di una crisi violenta, le cui conseguenze ricadranno su tutti ed anche su chi oggi medita di trarre grandi profitti da opere inutili e dai sacrifici dei soliti onesti. 

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