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Libro contro il razzismo: A morte i razzisti

È uscito ad agosto un provocatorio libro dal titolo che non può che colpire: “A morte i razzisti”.

L’autore è lo scrittore e attore teatrale Alessandro Ghebreigziabiher, ed è edito dalla casa editrice tedesca Oakmond Publishing.

“A morte i razzisti” è un interessante e originale romanzo contro il razzismo.

Per cominciare a farvene un’idea potete vedere qui di seguito il book trailer:

Il romanzo racconta le avventure di Malick, un ragazzo di vent’anni come molti della sua età, o quasi. In quel “quasi” si cela il tutto che definisce la trama di questa storia, e che altrettanto determina l’infanzia del protagonista, gli sguardi affrettati e i pensieri vuoti del suo prossimo, l’onda anomala di risentimento che si scatena in lui, e tutte le occasioni mancate a un ragazzo il cui peso va ben oltre l’effimera superficie.

Quel sopravvalutato tutto è solo un colore che colore non è. Perché l’idea che si possa ridurre la tonalità della pelle di un essere umano a una sola, singola parola – che sia nero, bianco o giallo - è uno strabiliante abbaglio.

Il naturale vestito che ricopre una creatura pulsante di vita vera, giammai manipolabile o strumentalizzabile come potrebbe accadere nel titolo del solito quotidiano discriminante, è straordinariamente mutevole e inafferrabile, in quanto indissolubile da ogni singola emozione e ciascun sentimento che attraversa il corpo, il cuore, la mente, vene e capillari, polmoni e tutti gli organi, reali o immaginari.

Ecco perché un ragazzino di tredici anni assorbe ogni sopruso degli intolleranti suoi coetanei o meno. Ed ecco perché, sette anni dopo, decide di vendicarsi di ogni razzista che ha creduto di poterne uscire impunito da questa vicenda.

 

A chi fosse interessato, ecco la trama in sintesi:

Malick è un giovane di origini africane e, fin da bambino, ha dovuto subire discriminazioni per il colore della pelle, oltre a forme di bullismo reiterato da parte di alcuni compagni di classe più grandi. Da un giorno all’altro decide di vendicarsi. Durante un viaggio in metropolitana assiste all’ennesimo atto di intolleranza da parte del branco verso un cittadino straniero e non riesce a rimanere indifferente. È così che uccide il suo primo razzista.

Da quel momento matura in lui l’idea che non si tratti di un evento casuale, ma l’inizio di una vera e propria missione: sterminare tutti i razzisti, cominciando da coloro che hanno ferito i suoi sentimenti, e dei quali non ha affatto dimenticato facce e nomi.

Tutto si risolve, ovvero si svela, nel finale, mentre il nostro ha alla sua mercé il suo primo nemico: il bullo Claudio.

Sarà quello il momento in cui scoprire la verità e, forse, guarire.

 

Note sull’autore:

Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, drammaturgo, attore e regista teatrale, è nato a Napoli nel 1968 da padre eritreo e madre italiana, ovvero tra due sud, come ama definirsi. È tra i coordinatori del network internazionale di storytelling Red Internacional de Cuentacuentos e membro di Professional Storyteller. Nel 2005 ha creato il Laboratorio di teatro narrazione Il dono della diversità e dal 2006 è il direttore artistico dell’omonima Rassegna. Nel 2016 ha creato la rete internazionale di narratori Storytellers for Peace. A morte i razzisti è il suo ottavo romanzo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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