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Libia: vi ricordate che siamo in guerra?

I nostri aerei continuano a bombardare la Libia insieme agli alleati, ma la Libia è sparita da giornali e televisioni. Si parla di crisi e i telegiornali sono pieni di servizi sul meteo, sulle code in autostrada e sui cani abbandonati, ma nessuno trova nemmeno un piccolo spazio per discutere della guerra in Libia, che prosegue a prescindere dall'attenzione che le dedicano i nostri media.

Sul campo la situazione non sembra però evolvere come auspicato. Alle notizie relative a vittorie militari dei ribelli si contrappongono quelle che vedono gli stessi ribelli in crisi e responsabili di diverse stragi di civili. Dopo l'eliminazione del comandante militare, il generale Younes, accusato di essere un traditore in combutta con Gheddafi, i ribelli sono sempre più divisi, tanto che hanno sciolto il Consiglio Nazionale Transitorio e nominato un nuovo governo, dicono loro "per ripartire con un nuovo spirito".

I sei mesi dall'inizio della ribellione sembrano trascorsi inutilmente ed essere serviti solo a smorzare l'entusistico attivismo di Sarkozy, che nei suoi discorsi pubblici ormai si dimentica opportunamente della Libia e della guerra che ha fortemente voluto. Non è servito a molto il riconoscimento da parte occidentale del nuovo governo e nemmeno sono serviti i generosi finanziamenti e le consegne di armi in violazione dell'embargo aulle armi dell'ONU, contenuto nella stessa risoluzione che autorizzava la nuova coalizione di volenterosi a difendere i civili dalle ire del dittatore libico. Risoluzione peraltro subito violata interpretando il mandato in senso molto più estensivo, fino ai bombardamenti a caccia di Gheddafi e quelli sugli uffici governativi e la televisione di stato. Anche il divieto alla presenza di truppe straniere sul campo è stato violato senza troppi problemi, senza peraltro riuscire a demotivare il regime o a conseguire risultati significativi.

I ribelli poi si sono dati a feroci rappresaglie sui civili, provocando una spaccatura nell'opposizione a Gheddafi e il suo rafforzamento, visto che in molti libici cresce il timore che la cacciata del leader si tramuti in una carneficina di quanti gli erano vicini e visto che molte tribù e città ora guardano con occhi diversi alla ribellione, che ormai moralmente appare a tutti, anche agli osservatori occidentali, molto simile al regime che dici di voler abbattere perché oppressivo e sanguinario.

Nel paese circolano molte milizie armate, che in nome della rivoluzione fanno un po' come gli pare e spesso fanno malissimo, mentre i diffusi proclami di vendetta fanno temere il peggio. In un paese che ha vissuto oltre quarant'anni di dittatura chiunque è virtualmente esposto all'accusa di aver collaborato con il regime. Sullo sfondo procede stancamente l'unica trattativa tra il regime e i ribelli, quella imbastita dall'Unione Africana, che prevede una cessazione delle ostilità e un'evoluzione verso un sistema politico aperto attraverso un accordo tra le due parti, al quale non dovrebbero prendere parte Gheddafi e la sua famiglia.

Pare che l'idea, un tempo osteggiatissima, cominci a farsi largo tra le fila dei ribelli, che all'entusiasmo e alle certezze iniziali hanno oggi sostituito dubbi e timori sul futuro del paese e della loro avventura. Nel nostro paese c'è poco interesse per come sta andando e per come andrà a finire, se ne riparlerà solo se e quando arriveranno nuove ondate di profughi , per ora nel silenzio dei media e dei partiti, parlano solo le nostre bombe.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.229) 14 agosto 2011 14:42
    Pere Duchesne

    Sarebbe interessante conoscere la fonte delle notizie che dà. Allo stesso modo, potrei scrivere che invece il fronte Gheddafi è in completo disfacimento, ma non lo faccio, perchè non ho notizie. E quali azioni hanno condotto i nostri aerei? E quando?
    Quando si ha a che fare con paesi arabi, la disinformazione è la norma: si ricorda quanta gente ha scritto, anche su Agoravox, inneggiando alla libertà dei popoli arabi, alla vittoria dei giovani? e come sta finendo il tutto? C’è qualcuno che sinceramente pensa che Mubarak viene processato perchè i giovani lo hanno voluto? è bello avere illusioni, ma non si può pretendere che altri ci credano.
    Cordiali saluti

  • Di Mazzetta (---.---.---.102) 14 agosto 2011 15:05
    Mazzetta

    Se fa lo sforzo di cliccare sulle parti in rosso può accedere alle fonti, una delle quali è il New York Times. Nel CNT libico di giovani ce ne sono pochi, ci sono per lo più esponenti del regime di Gheddafi. Evidentemente lei ha tali preconcetti che è spinto a credere che tutti siano al suo livello, io preferisco informarmi il più possibile prima d’esprimere opinioni, se devo parlare a caso preferisco tacere. Un metodo che le suggerisco caldamente.

  • Di Ambrogio Ercoli (---.---.---.56) 15 agosto 2011 09:03

    Al di là di ritenere attendibile come fonte un giornale, va all’articolo sicuramente il merito di tenere viva l’attenzione su una guerra in cui l’Italia, alla faccia della sua costituzione, è tutt’ora impegnata. Guerra che non ricordo se è stata dichiarata, ma che sicuramente non è di difesa del territorio, di peace keeping o altre motivazioni amene. Guerra di cui si sa meno del necessario, nata per interessi di parte ed in cui ci siamo deliberatametne schierati dalla parte di quelli che credevamo i sicuri vincitori. Come in tutte le guerre. In ogni caso, in guerra siamo, come dice il ministero della difesa.

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.211) 15 agosto 2011 09:58
    Pere Duchesne

    Complimenti per le fonti: New York Times!! hai detto poco, un altro giornale, e non mi sembra poi così "oracolo", soprattutto negli ultimi anni. E’ come se il TG1 citasse come fonte TG3 o LA7, o viceversa. Sicuramente, nella sua onniscente informazione, mi saprà dire di quanti membri, e quali, è formato il CNT libico, perchè se dice che i giovani sono pochi, deve per forza saperlo. Ciò che voglio dire è che quando si tratta di poloitica in un paese arabo, per di più tribale come la Libia, è impossibile fare previsioni, se non per pura ideologia, e per questo le sue informazioni e le sue fonti fanno ridere. Una cosa è altamente probabile, e cioè che il CNT non sia migliore di Gheddafi e della sua cricca. Quello che è certo che c’è in corso una guerra in cui siamo purtroppo e insensatamente partecipi, e della quale nulla sappiamo di certo. Mi vuole dire quali sono le azioni a cui partecipa o ha partecipato l’aviazione italiana e da dove ha tratto l’informazione, Lei che è un maestro? Non mi dica dal New York Times, per favore.

  • Di Mazzetta (---.---.---.123) 15 agosto 2011 13:43
    Mazzetta

     Certo che si conoscono nomi e carriere dei membri del CNT, sono repribili persino su Wikipedia.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Nation...

    Poi basta prendere i nomi dell’esecutivo, inserirli in Google e come per magia emergono le carriere e le gesta dei suoi membri, incredibile, vero?

    Qui che fa ridere c’è solo la sua caparbietà nello sputar sentenze senza nemmeno aver capito quello che ha letto. E sì, il NYT è sempre particolarmente attendibile quando critica l’amministrazione americana, e non potrebbe essere altrimenti, forse lei non lo sa, ma pur avendo bevuto alcune balle dell’amministrazione Bush il NYT ha rivelato numerosi scandali che la riguardavano, compresi gli sbugiardamenti di numerose "bugie di guerra", ed è stato tra i pochi media al mondo a scusarsi con i lettori per aver diffuso le balle sulle WMD

    Ma non pensi che mi limiti al NYT nell’esplorare le fonti. Sul CNT e sulla formazione dell’opposizione libica le consiglio ad esempio questo http://www.atimes.com/atimes/Middle... non recentissimo, ma passato del tutto inosservato.

    Poi, forse lei potrà non crederci, ma è mia abitudine leggere e soppesare quotidianamente molte fonti e seguire questo genere d’eventi passo dopo passo e non improvvisare, scrivo di esteri ormai da anni e non certo per compiacere qualcuno, ma solo per diffondere informazioni che ritengo credibili

    Mi pare che lei non voglia sapere pur di preservare le sue convinzioni, se -lei- non ha notizie non vuol dire che le notizie non esistano o non siano reperibili.

    Quanto ai bombardamenti il nostro Ministro della Difesa ha ribadito l’allineamento dell’Italia agli alleati e quindi chi effettivamente abbia sganciato una bomba piuttosto che un’altra non rileva, essendo tutti sotto un unico comando e condividendo tutti le stesse responsabilità, o pensa ogni alleato possa sottrarsi al comando a seconda dei gusti e degli obiettivi che questo assegna per i bombardamenti?

    È evidente che la missione ecceda i limiti della risoluzione ONU e che quindi sia illegale, farlo notare non significa parteggiare per il regime, che chi scrive condannava anche quando era blandito dall’Occidente, significa semplicemente informare e riflettere sulla realtà, schivando proprio quei preconcetti che lei chiama a difesa della sua ignoranza dei fatti e che invece, evidentemente, animano la sua sterile polemica.

    Certo che si conoscono nomi e carriere dei membri del CNT, sono repribili persino su wikipedia.
    http://en.wikipedia.org/wiki/Nation...

    Poi basta prendere i nomi dell’esecutivo, inserirli in Google e come per magia emergono le carriere e le gesta dei suoi membri, incredibile, vero?

    Qui che fa ridere c’è solo la sua caparbietà nello sputar sentenze senza nemmeno aver capito quello che ha letto. E sì, il NYT è sempre particolarmente attendibile quando critica l’amministrazione americana, e non potrebbe essere altrimenti, forse lei non lo sa, ma pur avendo bevuto alcune balle dell’amministrazione Bush il NYT ha rivelato numerosi scandali che la riguardavano, compresi gli sbugiardamenti di numerose "bugie di guerra", ed è stato tra i pochi media al mondo a scusarsi con i lettori per aver diffuso le balle sulle WMD

    Ma non pensi che mi limiti al NYT nell’esplorare le fonti. Sul CNT e sulla formazione dell’opposizione libica le consiglio ad esempio questo http://www.atimes.com/atimes/Middle... non recentissimo, ma passato del tutto inosservato.

    Poi, forse lei potrà non crederci, ma è mia abitudine leggere e soppesare quotidianamente molte fonti e seguire questo genere d’eventi passo dopo passo e non improvvisare, scrivo di esteri ormai da anni e non certo per compiacere qualcuno, ma solo per diffondere informazioni che ritengo credibili

    Mi pare che lei non voglia sapere pur di preservare le sue convinzioni, se -lei- non ha notizie non vuol dire che le notizie non esistano o non siano reperibili.

    Quanto ai bombardamenti il nostro Ministro della Difesa ha ribadito l’allineamento dell’Italia agli alleati e quindi chi effettivamente abbia sganciato una bomba piuttosto che un’altra non rileva, essendo tutti sotto un unico comando e condividendo tutti le stesse responsabilità, o pensa ogni alleato possa sottrarsi al comando a seconda dei gusti e degli obiettivi che questo assegna per i bombardamenti?

    È evidente che la missione ecceda i limiti della risoluzione ONU e che quindi sia illegale, farlo notare non significa parteggiare per il regime, che chi scrive condannava anche quando era blandito dall’Occidente, significa semplicemente informare e riflettere sulla realtà, schivando proprio quei preconcetti che lei chiama a difesa della sua ignoranza dei fatti e che invece, evidentemente, animano la sua sterile polemica.

  • Di Pere Duchesne (---.---.---.172) 16 agosto 2011 10:05
    Pere Duchesne

    Sono a bocca aperta, basito: WIKIPEDIA!! wow, un sito web, doppio wow, queste sì che sono fonti!. Abbiamo idee molto diverse sull’attendibilità del web, evidentemente, ma ognuno è libero di credere quello che vuole.
    Credo comunque che se ha voluto dire che nella guerra civile in Libia non avremmo mai dovuto entrarci, non posso che essere d’accordo. Quello che mi ha infastidito, è il tono sicuro con cui ha sparato informazioni sulle quali nessuno ha le idee chiare, nemmeno la CIA e i vari servizi segreti, perchè, se le avessero, la guerra sarebbe già finita.
    Ma Wikipedia lo ha detto. e pure il NYT che quando dice stupidate, poi chiede scusa, ma intanto ha fatto disinformazione, e qualcuno ha preso per oro colato le informazioni sbagliate.
    Prendo atto comunque che sulle azioni dell’aviazione italiana ne sa quanto me: cioè niente. Si limita a dire che se ci siamo, facciamo quallo che ci comandano, magari anche se non abbiamo le attrezzature adatte.
    Credo sia inutile continuare la polemica, può fare a meno di rispondere, tanto non andrò più a vedere. Lei è convinto di dover dire certe cose, perchè ha fonti sicure. Buon per lei.

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