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Via Berlusconi? Da oggi si può: arriva il "Lodo 89"

 

Allora. Reggetevi più forte che potete, legate le mani, stringete i denti e procuratevi un paio di occhiali da sole. Un paio di bustine di Oki, se serve. La lettura è ostica, nei contenuti. Indigeribile. Ma una via d’uscita. Si tratta del Lodo 89.

Ma cos’è questo nuovo lodo? Due minuti.
Il debito pubblico, quest’anno, all’ultima rilevazione ha raggiunto e superato i 1800 miliardi di euro. Cifre illeggibili, visivamente, dico. 30 mila euro a italianoè stato calcolato di recente. In tre parole: possiamo cantarcela come vogliamo, scegliere di scegliere o di non contare, leggere Chomsky o guardare Saviano al lunedì, ma ’sto tetto di cemento armato sopra resta.

Sì, ma questo nuovo lodo? Due minuti.


Secondo l’ultima rilevazione di Forbes, il patrimonio di Silvio Berlusconi si attesterebbe sui 9 miliardi di dollari. E si parla di quello potabile, quello noto – senza per questo voler insinuare niente, ma tra off shore e proprietà diversamente intestate la cifra potrebbe salire bellamente. Per non parlar d’altro. La proposta.

Siamo al nuovo lodo? Due minuti.
Calcolato l’andazzo col debito pubblico, la situazione finanziaria paludosa, l’immenso patrimonio del premier, la sua situazione giudiziaria, la pervicace intenzione strumentale di restare a palazzo Chigi, eccovi la proposta. Appena stilata, ancora fumante:

Il cavaliere del lavoro e presidente del Consiglio Silvio Berlusconi potrà essere sollevato dalle accuse a lui rivolte dalla magistratura per tutti i reati imputatigli, a patto che devolva il 75% del suo patrimonio al risanamento del debito pubblico. E con questo, è da intendersi anche il capitale – liquido, immobile, sublimato – probabilmente sommerso, che gli verrà automaticamente sanato estinguendone ogni addebito legale. Da allegare, inoltre, la sua piena e più totale rinuncia alla vita politica e sociale del paese.

Via, rotta Antigua. Ma pure Lesmo, Porto Rotondo, Arcore. Una sanatoria ad personam, sì. Una bestemmia civile, un calcio nelle palle della giustizia, volgarità massima per ripianare piccola parte del debito nazionale, forse di un decimale. Prendetelo come un risarcimento danni. Eppure l’unica via per ricordarci di lui come di un brutto ricordo, senza ripercussioni fisiche. Remember the claimLodo 89. Vinciamo tutti.

Solo che – non so perché – ma mi sa che il problema è un altro.
U‘

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.126) 22 novembre 2010 17:10

    Non ci stò , anche se è solo una provocazione , proprio non ci stò . Neanche se la contropartita fosse tutto il patrimonio . Siccome non potrebbe restituire anche tutta la goduria di cui ha beneficiato ,l’unica alternativa accettabile e’ il carcere con isolamento diurno , menù ridotto al limite della sopravvivenza ,cambio biancheria 1 volta al mese , niente tv e , soprattutto , un altoparlante in sottofondo che trasmette in continuo le dichiarazioni di Di Pietro .


    paolo
  • Di pv21 (---.---.---.217) 22 novembre 2010 20:08

    Basta chiacchiere. 3 settimane per dare sostanza ad un governo di “ricostituzione” del sistema paese. Tempo sufficiente per formalizzare le convergenze” su alcuni obiettivi prioritari. Dalla riforma della legge elettorale al contrasto alla corruzione, dalla lotta all’evasione al taglio degli sprechi. Una agenda di temi pressanti e trasversali per un governo in grado di gestire le urgenze economiche con l’apporto di personalità “autorevoli” apprezzate in campo internazionale. Un programma da realizzare nell’arco di alcuni mesi in vista del ritorno al corpo elettorale.
    Fatti e non parole. Sta alle forze più responsabili assumere, in tempo utile, l’onere di concretizzare una maggioranza parlamentare.
    NB > La storia insegna che la Febbre del Tribuno non rinuncia a dettare i propri interessi fino agli esiti più imprevedibili …

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