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Agorà Digitale: proposta l’abolizione del monopolio SIAE. Presto un emendamento contro il beauty contest

Update: per un errore nella titolazione, avevamo scritto che il monopolio Siae era stato cancellato. La realtà è che vi è stata una proposta di Agorà Digitale approvata dai parlamentari presenti all'incontro. Ce ne scusiamo sentitamente e vi chiediamo, nel caso in cui l'abbiate condiviso, di riportare anche questa nota.

 

E' stato presentato ieri mattina, durante la conferenza stampa #liberalizziamoilfuturo il pacchetto di proposte di emendamento al decreto legge liberalizzazioni, finalizzati ad affrontare gli "ostacoli all'innovazione e lo sviluppo del mercato digitale in Italia". la conferenza è stata voluta ed organizzata da una serie di organizzazioni: Agorà Digitale, Articolo 21, Associazione Italiana Internet Provider, Associazione Italiana per l'Open Government, Assoprovider, Altroconsumo, Istituto per le Politiche dell'Innovazione, Libertiamo, Stati generali dell’Innovazione e lo Studio Legale Sarzana.

Tra le proposte spicca quella sull'abolizione del monopolio SIAE, emendamento accettato all'unisono dai partecipanti; è interessante notare la trasversalità degli schieramenti rappresentati dai politici che hanno lavorato al paccheto: Donatella Poretti (Radicali) , Felice Belisario (IDV), Beppe Giulietti (Misto) e Vincenzo Vita (PD), Jonny Crosio (Lega Nord), Lucio Galan (PDL), Flavia Perina (FLI), Vincenzo Vita (PD).

Di pari passo con la SIAE si è deciso anche di rivedere il "diritto d'autore", dal Decreto-liberalizzazioni del Governo Monti, articolo 39, comma 2.:

"Al fine di favorire nuove imprese nel settore della tutela dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori, mediante lo sviluppo di un pluralismo competitivo e consentendo maggiori economicità di gestione nonché l'effettiva partecipazione e controllo da parte dei titolari dei diritti

Sul monopolio SIAE (che è "una liberalizzazione tout court", precisa il testo della conferenza #liberalizziamoilfuturo) viene ampliamente dimostrato come questa nuoccia ai giovani autori costretti ad iscriversi:

La SIAE impone ai suoi iscritti la corresponsione di una quota pari a 128,52 euro di registrazione, con un'aggiunta di 89,70 euro a titolo di quota annuale... un mandato quadriennale alla SIAE determinerebbe una spesa di 588,32
euro, ed una di 1767,13 euro come tassa istruttoria e, in aggiunta, un corrispettivo annuo di 495,72 euro. Le tasse di registrazioni per gli autori delle opere letterarie e figurative sono pari a 128,52 euro ed una quota annuale di 89,70 euro, altrimenti sarebbe prevista una quota annuale di 147,80 per il conferimento di un mandato alla SIAE.

Tra le altre proposte spicca un emendamento vincolante atto a bloccare subito il tanto discusso beauty contest per l'assegnazioni delle reti televisive; al suo posto un'asta che privilegi "usi innovativi delle frequenze nel settore Internet e delle telecomunicazioni".

Tra gli altri emendamenti, sul sito di Agoradigitale si legge:

"L'obbligo di apertura dei dati pubblici anche per uso commerciale per favorire imprese innovative, l'abbattimento delle tasse ai piccoli imprenditori del settore della banda larga, l'apertura degli archivi digitali delle biblioteche e la liberalizzazione degli sconti sui libri (quest'ultima norma raccoglie però il sostegno della sola senatrice radicale Poretti) e l'abbattimento dell'IVA sugli ebook".

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