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Legge 40 e Imu sulla Chiesa, il governo è sempre più clericale

Mercoledì in serata, alla chetichella, il governo Monti ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo che ha smontato un altro pezzo della contestatissima (e clericalissima) legge 40. Fin da subito, le gerarchie ecclesiastiche erano scese in campo facendo pressing sul governo affinché ricorresse contro la Corte di Strasburgo. E questo governo ‘clerical-tecnico’, dopo varie rassicurazioni dal pio ministro per la Salute Renato Balduzzi, ha eseguito le richieste del mandante. Proprio allo scadere dei tre mesi dal 28 agosto, data della sentenza. E a seguito dell’ennesima scudisciata di Avvenire.

Un ricorso contro l’Europa

Nelle scorse settimane anche l’Uaar aveva sostenuto un appello all’esecutivo affinché non facesse ricorso, sottolineando il comportamento ambiguo e reticente delle istituzioni. Perché appunto è in gioco il diritto all’autodeterminazione delle donne e uno stato più laico. Il caso riguardava Rosetta Costa e Walter Pavan, portatori di fibrosi cistica e con già con una bambina affetta da questa patologia. La coppia aveva chiesto la procreazione assistita e la diagnosi preimpianto, pratica vietata dalla legge 40 (ma ammessa ormai da tante sentenze di tribunale), e si era rivolta alla corte di Strasburgo perché durante l’ultima gravidanza della donna le analisi aveva riscontrato che il feto sarebbe nato malato. E la Cedu ha riconosciuto che esiste una netta contraddizione nel sistema italiano, dove è vietata la diagnosi prima dell’impianto di embrioni ma è poi consentita l’interruzione di gravidanza in caso di gravi patologie.

Il governo ha motivato la decisione con il fine di salvaguardare l’integrità e la validità del sistema giudiziario italiano. In realtà proprio i giudici, con una serie di sentenze, hanno smantellato quella legge voluta soprattutto dai clericali. Ignazio Marino, medico e senatore Pd, ha commentato ieri quando si rincorrevano le voci sul ricorso: “sarebbe sorprendente che un governo tecnico ed europeista non fosse altrettanto tecnico ed europeista quando ci sono da tutelare i diritti e la salute delle persone che desiderano avere un bimbo”. E ha rimarcato che esiste una discriminazione tra coppie che possono permettersi viaggi all’estero — dove la diagnosi preimpanto è consentita — e quelle che non possono.

Mentre l’opinione pubblica, come rilevato dai sondaggi, è in maggioranza a favore della possibilità di ricorrere all’aborto e alla pillola RU486, nonché per la ricerca sulle staminali embrionali. Tutte tematiche cui la Chiesa si oppone fermamente. Ora la questione passerà alla Grande Chambre.

Imu, ancora interventi perché la Chiesa non paghi

Anche sul fronte Imu la musica non cambia. Con una soluzione ‘tecnica’, il governo ha riproposto con lievi modifiche il regolamento bocciato per due volte dal Consiglio di Stato, pubblicandolo sulla Gazzetta Ufficiale. Sempre con l’accortezza di garantire alla Chiesa margini di privilegio e scappatoie con la cosiddetta ‘mini Imu’, al posto del ‘lodo Cl’ proposto dai pidiellini-ciellini Gabriele Toccafondi e Maurizio Lupi ma cassato dall’esecutivo.

Dopo i lamenti delle scuole private cattoliche, anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo è intervenuto in loro soccorso. Durante un convegno a Roma la deputata Luisa Santolini (Udc) ha chiesto al ministro di esonerare le scuole paritarie dal versamento dell’imposta sugli immobili. E lui ha prontamente risposto che si farà “latore” della richiesta con Mario Monti. Da parte cattolica, specie dagli ambienti di Comunione e Liberazione, viene infatti diffusa la vulgata secondo cui la scuola paritaria faccia ‘risparmiare’ miliardi di euro allo Stato. Argomento che abbiamo già mostrato quanto invece sia fallace e mal posto.

Ora si scopre che anche il controverso regolamento sull’Imu sarà blindato diventando una legge, con un emendamento dei relatori Carlo Sarro (Pdl) e Carlo Pegorer (Pd). Di modo che, in vista delle probabili contestazioni, non possa essere scardinato presso il Tar come un qualsiasi atto amministrativo. E anche questa volta, si fa il contrario di ciò che ha chiesto l’Europa, considerando che nei confronti dell’Italia è tuttora aperta una procedura di infrazione in materia di concorrenza proprio per gli aiutini fiscali agli immobili della Chiesa e di altri enti. Per la quale si rischi una salatissima multa, che ovviamente saranno i cittadini italiani a pagare. Un’ennesima prova di quel consociativismo clericale bipartisan con leggi, leggine ed emendamenti per fare regali Oltretevere a spese di chi versa le tasse e non ha agganci in paradiso.

Il governo dimostra ancora una volta di essere ben poco laico e sempre più distante dalla società. Speriamo che il prossimo esecutivo sia meno ‘clerical-tecnico’ e più vicino alle esigenze dei cittadini. Le ultime decisioni dimostrano quanto sarà importante far sentire la propria voce come laici in vista delle prossime elezioni. Per chiedere ai candidati e partiti se intendono inchinarsi alla retrive direttive del Vaticano piuttosto che ascoltare le esigenze dei cittadini.

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