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 Home page > Tribuna Libera > Le scuse tardive di Borghezio sul caso Norvegia

Le scuse tardive di Borghezio sul caso Norvegia

Giungono tardivamente le parole di scusa esternate dal parlamentare europeo Mario Borghezio, rappresentate della Lega a Bruxelles ieri a Radio 24 di fronte ad un attonito Cruciani.

Un tono pacato che conforma le sue parole ed il suo rammarico per quanto espresso nei giorni scorsi sul caso degli attentati in Norvegia, dove affrancava esplicitamente il pensiero dell'attentatore Breivik, risultando in tal un recupero in calcio d'angolo.

Questo inaspettato intervento stona profondamente con i fatti e con le farneticanti affermazioni che accompagnano questo personaggio politico dal passato ombroso, legato nelle parole e nelle frequentazioni a gruppi ultranazionalisti ed alle loro filosofie.

L'esplosione mediatica delle sue affermazioni dei giorni passati ha raggiunto un ampia esposizione a tal punto da aver scavalcato i confini del ns paese, con l'amplificazione dei media internazionali che ha indotto anche esponenti del ns Governo come il ministro Frattini a condannare quanto espresso da Borghezio.

Anche la magistratura di Milano ha aperto un inchiesta 'informativa' sulla vicenda con il primario proponimento di ascoltare le sue affermazioni registrate nelle trasmissioni, proponendosene il vaglio, ma al momento l'Europarlamentare non risulta nel registro degli indagati.

A questo punto il peso mediatico esterno cresciuto a dismisura sulle spalle di Borghezio ed il dissenso all'interno della Lega è stato insopportabile per il parlamentare leghista costringendolo alla resa.

Nelle prossime ore altre testate ed organi istituzionali comunicheranno il messaggio di scuse di Borghezio amplificandolo ad ampio raggio, cercando di smorzare il disappunto generato su questa vicenda.

Tutta la vicenda che ha esposto alle critiche Mario Borghezio, non ha certamente messo in buona luce verso l'opinione pubblica internazionale il suo schieramento politico, cioè la Lega.

Inoltre per il nostro paese già falcidiato da cadute di credibilità per le vicende giuridiche che ne stanno travolgendo le sorti ai livelli più alti delle istituzioni e dei gruppi politici, non ci voleva un altro colpo basso come questo, che non ci fa risollevare verso l'olimpo delle virtù.

 

Articolo originale.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.6) 29 luglio 2011 19:47

    Crociata padana >

    Bossi contro l’intervento in Libia avvertiva che “ci porteranno via petrolio e gas e verranno qua milioni di immigrati”.
    Il 28 aprile La Padania titolava con il credo Leghista “bombe uguale più clandestini”. La Russa si impegnava, d’accordo con gli Alleati, a tornare a “neutralizzare” i radar libici. Frattini notava che “serve intensificare la pressione militare” per poter far partire l’iniziativa politica.

    Sono già passati 3 mesi ed a Lampedusa sono approdati poco più di 13000 migranti “spediti” da Gheddafi. Molti, ma neanche 1/3 di quei 50mila “profughi” che, secondo Maroni, avrebbero “invaso” il paese. Una “goccia” rispetto agli oltre 1 mln di esuli (fonte Onu) già fuggiti dal Rais.
    Per Bossi “tutti i clandestini arrivano dalla Libia”, ma forse Gheddafi è più occupato a non farsi cacciare.

    Allora Maroni scopre che “costa bombardare”. Se alla Francia la guerra costa 1 milione al giorno, per Bossi l’intervento in Libia ci è già costato 1 miliardo.
    Quindi “finiti i soldi devono finire le missioni”.
    Nel paese del Barbiere e il Lupo in nome della sicurezza si fanno cose davvero singolari …

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