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Le liberalizzazioni che servono all’Italia (prima parte)

Dopo la manovra "lacrime e sangue" è arrivato il momento che il governo Monti affronti di petto le misure necessarie alla crescita ed al rilancio economico dell'Italia.

Un paese che ha bisogno urgente di riforme liberali che possano introdurre nuove forme di concorrenza in settori tradizionalmente rigidi e poco sensibili alle modifiche strutturali. Analizziamo dunque, settore per settore, le misure che potrebbero incidere positivamente sul sistema paese, attualmente inserite nel provvedimento "Cresci-Italia", che dovrebbe essere varato definitivamente tra il 20 e il 23 gennaio. 
 
Oggi prendiamo in considerazione il settore dell'energia e dei taxi. La seconda parte riguarderà Poste e Ferrovie
 
ENERGIA E CARBURANTI 
 
Gli interventi dovrebbero riguardare diversi settori: elettricità, gas e carburanti. Per quest'ultimi il governo pensa di recuperare la norma che consentirebbe ai gestori dei punti vendita di carburante al dettaglio di rifornirsi liberamente da qualunque produttore e rivenditore. 
 
E' prevista l'eliminazione dei vincoli sulla vendita di prodotti "non oil" e una misura per incentivare la diffusione di operatori indipendenti dalle compagnie petrolifere, anche in un'ottica multi-marca, e per la diffusione di impianti completamente automatizzati. 
 
La terza proposta dovrebbe consentire ai gestori di approvvigionarsi sul mercato in piena libertà, dalle compagnie a una sorta di "borsa" pubblica o un rivenditore all'ingrosso. I benzinai potranno così decidere di acquistare i carburanti (almeno il 20%) presso i grossisti meno cari. 
 
Infine presso le stazioni sarà anche possibile vendere giornali, tabacchi e altri beni di consumo. 

I vantaggiSecondo gli esperti, nel medio termine una razionalizzazione della rete dei carburanti può avere un effetto positivo sulla riduzione dei listini (nonostante siano in gran parte condizionata dalla componente fiscale, indipendente dalla liberalizzazione).
 
La difesa delle categorie: Come per taxi e farmacie non mancano le opposizioni al decreto (ci sono stati colloqui informali tra Claudio De Vincenti, sottosegretario allo sviluppo economico e rappresentanti dell'Unione petrolifera). Contrario Sergio Gigli, segretario generale Femca-Cisl: "A chi giova una tale liberalizzazione se mette a rischio migliaia di posti di lavoro, indebolisce l'Italia nell'approvvigionamento in un settore strategico e non ha effetto sulla diminuzione del costo dei carburanti?"

TAXI

Le misure previste dal governo prendono spunto dalle indicazioni del presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella e puntano sulla rimozione delle restrizioni alla multi-titolarità delle licenze dei taxi.
 
La seconda proposta intende incentivare l'aumento del numero delle licenze, almeno nelle città dove il servizio risulta più carente, con l'introduzione di adeguati meccanismi "di compensazione" una-tantum per non penalizzare eccessivamente gli attuali titolari. L'Antitrust ha suggerito di assegnare ai tassisti una nuova licenza che potrebbe essere venduta, con l'aggiunta di licenze part-time e maggior flessibilità negli orari. 
 
Il governo potrebbe anche spingersi oltre, fino all'introduzione di un obbligo come quello, in caso di chiamata telefonica del taxi, di girare la prenotazione alla vettura più vicina al cliente, riducendo così costi e attese. 

I vantaggi: Una maggiore liberalizzazione potrebbe incrementare il numero di taxi in circolazione. Allo stesso tempo una più accentuata competizione migliorerebbe il servizio attraverso innovazioni tecnologiche e riducendo i tempi di attesa.
 
La difesa delle categorie: Secondo i tassisti, ovunque si è liberalizzato il settore si è verificato un accaparramento delle licenze da parte di chi possiede maggiori disponibilità di capitali, formando così una sorta di oligopolio che striderebbe con un mercato appunto più libero. La controproposta della categoria punta su politiche di miglioramento della fluidità di circolazione dei mezzi pubblici per migliorarne il servizio. 

Dopo le proteste a Termini e Fiumicino, che hanno per l'ennesima volta penalizzato pesantemente i cittadini, il 23 gennaio è stato proclamato lo sciopero nazionale. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.134) 17 gennaio 2012 18:23

    Ma che significa? Liberalizzare Taxi, benzinai e farmacisti significa salvare l’Italia? A me sembra un apocalittica presa per il culo. Le liberalizzazioni devono investire globalmente una società moderna, perché è solo così che i soggetti che le subiscono, nel contempo possono sfruttarne anche i vantaggi. Liberalizzare significa credere che, fissate le regole, i cittadini possono muoversi all’interno di queste senza che sia necessario farsi preventivamente autorizzare per qualsiasi cosa. Significa avere leggi chiare e certe, norme intuibili da tutti e a cui tutti devono sentirsi vincolati. Significa che la presenza dello stato si deve avvertire nel pretendere l’assoluto rispetto di queste norme, arbitro supremo e non giocatore in campo, attraverso un robusto rafforzamento della giustizia, finanziabile grazie ad un drastico ridimensionamento degli apparati burocratici e di tutti gli enormi costi relativi. Solo così sarà possibile contemporaneamente ottenere una drastica riduzione della corruzione, che affonda le sue radici nello stato burocratico e nella economia della autorizzazione preventiva, e uno sviluppo imprenditoriale forte, sostenuto anche da investimenti internazionali. O liberiamo energie nuove o saremo destinati a rincorrere un benessere che ci apparirà invece sempre più lontano. Taxi, edicolanti, farmacisti e benzinai. Ma fatemi il piacere !!!

    Un modello tedesco che abbiamo a 2 ore di auto dal confine potrebbe esserci di aiuto: accanto ad una grande libertà di impresa, un modello di welfare invidiabile.


  • Di Libero Mercato (---.---.---.235) 9 febbraio 2012 17:56
    Libero Mercato

    Dovrebbe leggere anche la "seconda parte" che riguarderebbe interventi più strutturali e di sistema. C’è molto da fare in Italia sul terreno delle liberalizzazioni e nessuno ha detto che toccare alcune categorie più protette di altre "salverebbe l’Italia..." come lei ha scritto, ma abbiamo sottolineato la loro utilità, se non altro perchè sarebbe preferibile apportare piccole modifiche piuttosto che lasciare tutto com’è (ha mai provato a prendere un taxi alla stazione Termini di Roma?). 

    In secondo luogo, siamo perfettamente d’accordo sul fatto che bisogna snellire l’apparato statale, rimuovere le inefficienze, ridurre gli sprechi, combattere la burocrazia, liberare risorse produttive, rendere più efficiente e rapido il sistema giudiziario, eliminare la corruzione, ecc... 
    Non mi sembra che il governo Monti stia completamente ignorando queste tematiche... 

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