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Le leggende dell’atletica leggera: 3a puntata

EZEKIEL KEMBOI (KENYA, 1982) SIEPI

Leggendario siepista keniota, è stato 2 volte Campione olimpico (Atene 2004 e Londra 2012) e 4 volte - quota record - Campione mondiale (Berlino 2009, Taegu 2011, Mosca 2013 e Pechino 2015). Vanta anche 3 Argenti iridati.

 

HANNES KOLEHMAINEN (FIN, 1889) 5000, 10000, MARATONA...

Fu tra i mostri sacri della sua epoca. Capace di primeggiare dal mezzofondo al fondo (come avrebbe fatto un giorno un certo Emil Zatopek, di cui tratteremo più in là), toccò l'apogeo a Stoccolma 1912, trionfando nei 5000, 10000 e nel cross individuale (2° posto nel cross a squadre). Otto anni dopo, ad Anversa, sarebbe arrivato l'Oro nella Maratona.

 

ROBERT KORZENJOWSKI (POL, 1968) MARCIA

È stato il più forte marciatore della 50 km di sempre. Ha vinto ben 4 Titoli Olimpici fra il '96 ed il 2004 (di cui 3 nella 50 km, record), centrando una storica doppietta con la 20 km a Sydney 2000. È sinora l’unico atleta della 50 km a diventare 3 volte Campione del Mondo (1 Bronzo); è stato altresì 2 volte Campione d’Europa. Si ritirò nel 2004.

 

CARL LEWIS (USA, 1961) 100, 200, SALTO IN LUNGO

Carl Lewis rappresenta uno dei rarissimi casi di atleta capace di furoreggiare in ben 3 specialità dell'Atletica Leggera, due di velocità – 100 e 200 metri piani – ed una relativa ai concorsi, ovvero il Salto in Lungo. In entrambi i casi lo si può considerare fra i più forti di tutti tempi, e proprio per il suo essere stato una leggenda in più di una specialità lo si può ritenere il più grande, almeno per quanto concerne l'Atletica. Il suo boato lo ebbe ai Mondiali del 1983, vincendo l'Oro nei 100 metri, nella Staffetta e nel Lungo. L'anno dopo avrebbe stupito il pianeta aggiudicandosi ben 4 Ori ai Giochi di Los Angeles, trionfando nei 100, 200, Staffetta e Lungo, eguagliando l'impresa di Jesse Owens, il solo, sino a quell'anno, ad aver vinto nell'Atletica 4 Ori in una sola Olimpiade (se si escludono Nurmi, Ritola e Kraenzlein). Ai Mondiali di Roma 1987 arrivò secondo nella finale dei 100 m, battuto dal canadese Ben Johnson, che in quella gara ottenne il record mondiale con il tempo di 9"83. Si rifece nelle gare di Salto in lungo e della Staffetta, dove conquistò l'Oro. Alle Olimpiadi di Seul deluse le attese, arrivando secondo sia nei 100 (battuto da Johnson) che nei 200, vincendo però nel Lungo. Successivamente accadde un fatto senza precedenti: Ben Johnson venne trovato positivo ai test antidoping e ammise di aver fatto uso di sostanze dopanti anche negli anni precedenti. In seguito a queste dichiarazioni Johnson fu squalificato e le sue medaglie d'oro del 1987 e 1988 furono ritirate; di conseguenza Lewis ricevette il titolo di Campione Mondiale e Olimpico nei 100 metri (il primo a vincere i 100 in due edizioni consecutive dei Giochi). Inoltre i record di Johnson furono cancellati e il 9"92 realizzato da Lewis nella finale olimpica divenne il nuovo record mondiale della specialità. Ai Mondiali del 1991 Lewis, dato da molti esperti in lieve declino, riuscì a vincere l'Oro (il terzo consecutivo) nei 100 metri con tanto di record mondiale (9''86) e la Staffetta, arrivando secondo nel Lungo. Ai Giochi di Barcellona '92 avrebbe vinto l'Oro in Staffetta e nel Lungo. Ai Mondiali del 1993 vinse un Bronzo nei 200, chiudendo praticamente la carriera ai Giochi di Atlanta 1996, portando a casa il quarto Oro olimpico consecutivo nel Lungo, il secondo di sempre dopo il discobolo Al Oerter a conquistare 4 Ori di seguito nella stessa specialità. In totale ha ottenuto in carriera ben 9 Ori Olimpici (record condiviso con Paavo Nurmi e Usain Bolt), di cui 7 individuali (record assoluto se si esclude Ewry), oltre a 1 Argento. Ai Mondiali vanta 8 Ori (5 individuali), 1 Arg ed 1 Bro. In una ipotetica classifica dei più grandi dell'Atletica leggera, Carl precederebbe, a mio parere, U. Bolt, E. Zatopek, S. Bubka, M. Johnson, J. Owens, P. Nurmi, K. Bekele, P. Snell, L. Viren ed A. Oerter. In una graduatoria assoluta relativa agli sport individuali lo porrei al 3° posto, alle spalle di M. Phelps, N. Nadi, davanti a F. Coppi, G. Bartali, Cassius Clay, U. Bolt, R. Laver, E. Merckx e Joe Louis.

 

PIETRO MENNEA (ITA, 1952) 100, 200

Pietro Mennea lo si può ritenere senza indugio il più grande velocista bianco di tutti i tempi, nonché fra i più grandi velocisti all time. Nel 1979, alle Universiadi in Messico, corse i 200 metri piani in 19 secondi e 72 centesimi, stabilendo un incredibile record Mondiale (strappandolo a T. Smith, che nel 1968 toccò i 19.83) che resistette ben 17 anni (record di longevità nei 200), sino all’avvento dell’americano Michael Johnson (1996, Trials, 19’’66). Il suo tempo è tuttora, pensate, record Europeo, e non sfigurerebbe in una finale olimpica. Dal punto di vista tecnico l'italiano Mennea (originario di Barletta) aveva una partenza dai blocchi relativamente lenta ma progressivamente accelerava riuscendo a raggiungere velocità di punta superiori a qualunque atleta. Questa partenza lenta ha relativamente penalizzato le sue prestazioni sui 100 metri, mentre le gare sui 200 si concludevano spesso con rimonte ai limiti del prodigioso, come la finale delle Olimpiadi di Mosca, in cui fece registrare un’impresa pazzesca raramente ammirata in pista. A livello individuale ai Giochi si è fregiato di 1 Oro ed 1 Bronzo (un Bronzo anche in staffetta; è l'unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive, dal 1972 al 1984, record che nemmeno Usain Bolt è riuscito ad eguagliare...), ed è stato Bronzo iridato (Argento in staffetta). La Freccia del Sud agli Europei vanta 3 Ori ed 1 Argento (ed 1 Arg ed 1 Bro in staffetta). Si ritirò nell'88, dopo esser stato portabandiera azzurro ai Giochi di Seul.

 

EDWIN MOSES (USA, 1955) 400hs

Considerato il più forte ostacolista di tutti i tempi (400 hs), nel corso della sua luminosissima carriera s'è fregiato di 2 Titoli Olimpici (1976 e 1984; saltò i Giochi del 1980, dov'era il grande favorito, a causa del boicottaggio USA; fu Bronzo 1988) ed altrettanti Titoli Mondiali, rimanendo imbattuto per 10 anni (122 gare cons. dal 1977 al 1987). Stabilì il record mondiale della sua specialità quattro volte (sino a giungere a 47''02), detenendolo ininterrottamente per 16 anni (dal 1976 al 1992).

 

 

 

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