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Lavapiés: il quartiere lesbico di Madrid dove nessuno è "diverso"

Uno spazio più discreto, normale, senza i riflettori puntati addosso. Questo è Lavapiés, il quartiere rosa di Madrid dove vedere due donne camminare mano nella mano non è un problema per nessuno, nemmeno per i commercianti della zona che oramai convivono con questa nuova identità di quartiere.

"Lavapiés sta diventando un multietnico quartiere rosa. Sempre più gay e lesbiche si trasferiscono nella zona ", spiega Boti Garcia, presidente della Federazione Stato di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali (FELGTB), e residente locale dal 1994 a El Pais.

Lavapiés è dunque una piacevole novità, anche se non troppo recente; già 39.895 tra gay e lesbiche vivono in questa zona e, ricorda Gabriel Abraham proprietario dell'unica sauna gay nella zona:

"Negli anni Ottanta e Novanta, Lavapiés è stato il nido di gruppi di protesta per l'omosessualità come L'LSD Gay e Lesbica Radicale".

Probabilmente il “successo”, se così lo si può definire, di questo quartiere sta proprio nella suo non voler essere un luogo fuori dal normale o con stravaganze particolari ma anzi fa del basso profilo la sua forza.

Ben diversa è infatti la situazione nel quartiere di Chueca, da molti definito snob ed eccessivamente esuberante. Si svolgono continui gay pride e più che un quartiere è diventato un polo attrattivo di grande valore commerciale che ne ha svalutato, probabilmente, le radici morali.

Il presidente del Collettivo di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali di Madrid (COGAM) , Agustín González, non è d’accordo con le definizioni spesso negative che vengono attribuite a quartieri come Chueca e sostiene la diffusione di realtà diverse che possano soddisfare ogni esigenza

"È bene aprire più spazi per i gay di Madrid e i quartieri già esistenti andrebbero completati con varie strutture per il tempo libero per i diversi tipi di pubblico".

 

Foto logo: tag sui muri di Lavapiés, Galex/Flickr

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