La sfida di vivere con solo 100 cose
Consumare, di per sé, non è un gran verbo.
Implica, al tempo stesso, voracità e spegnimento.
Eppure ci dicono che la crescita si riattiverà solo se riprendiamo a consumare.
Ma ora, davanti al baratro delle disuguaglianze e allo spettro della povertà, vogliamo ancora continuare a consumare ciò che in realtà non possiamo permetterci?
Il sistema non si rassegna e continua a vederci e volerci consumatori.
Negli Stati Uniti imperversa "100 thing challange" di Dave Bruno, la sfida di vivere con solo 100 cose, né più né meno. E moltissima gente ha iniziato a vuotare soffitte e cantine, disfarsi (anche vendendo o barattando, non necessariamente gettando via) di tutto ciò che in un passato recente sembrava loro indispensabile e che presto è diventato inutile perché soppiantato velocemente dal nuovo.
E' solo questione di riconoscere, finalmente, che abbiamo abbastanza. E' questione sociale, politica ed etica; i tre vincoli -sempre più fragili- da cui il mercato vorrebbe sganciarsi definitivamente. Dipende anche da noi, dalle nostre scelte di vita quotidiana, impedirlo.
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