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La settimana dei mercati

A poco più di una settimana dalla terribile catastrofe che ha sconvolto il Giappone, la Borsa di Milano registra una perdita del 3%l'indice complessivo europeo Stoxx 600 ha perso il 2,9%, l'indice Nikkei della Borsa di Tokio è caduto del 10,2% e l'S&P americano è sceso solo dell'1,6%.

La giornata di venerdi è stata caratterizzata da forte volatilità sui mercati azionari, condizionati dal susseguirsi di notizie di segno contrapposto e di difficile valutazione.
 
Gli indici sono rimasti tutto il giorno in territorio positivo, ma le oscillazioni sono state consistenti.
 
A fine seduta di venerdì 18 marzo, Milano ha chiuso in rialzo dello 0,2%, Londra +0,4%, Parigi +0,7%, Francoforte +0,2%.
 
L'accordo fra i Paesi del G-7 per frenare il rialzo dello yen, rischia di costituire un problema in più per la sofferente economia giapponese. Grazie a vendite coordinate da parte delle banche centrali (anche di Bankitaklia), lo yen si è indebolito contro il dollaro scendendo a 81,05, da 78,89 della sera precedente.
 
Il dollaro, però, si è indebolito contro l'euro, salito a 1,4171, da 1,402 della sera precedente.
 
Il petrolio a fine seduta registra un lieve arretramento dopo i grandi balzi della giornata di giovedì 17 marzo: il Wti è scambiato a 101 dollari al barile (-0,2%), il Brent a 114 dollari (-0,6%).
 
Nella giornata di venerdì 18 marzo i titoli che sono saliti di più in Europa sono stati quelli del settore auto (Stoxx +2,4%).
 
A Milano si è messa in luce FiatIndustrial +2,7%, sostenuta da indiscrezioni su trattative con Daimler per la cessione di Iveco.
 
La controllante Exor (EXO.MI) è salita dell'1%.
Positiva anche Pirelli (PC.MI) +2,1%, mentre Fiat (F.MI) ha chiuso in lieve calo (-0,3%).
 
Eni (ENI.MI) -0,3% è penalizzata dalla forte presenza in Libia dove, in un modo o nell'altro, le cose non sembrano girare in modo a lei favorevole. Certamente dietro l'ardente desiderio di Francia e Gran Bretagna di difendere il popolo libico bombardando le postazioni di Gheddafi c'è anche il disegno di favorire le proprie compagnie petrolifere.
Saipem (SPM.MI) è invece salita dell'1,9%.
 
In volo TXT E-SOLUTIONS (TXT.MI): +12,09%. Centrobanca ha confermato 'buy' e alzato il target price a 12,1 da 7,27 euro.
In un report a commento della cessione di Txt Polymedia a Kit Digital, il broker scrive che, nonostante il balzo del 30% registrato giovedi, "c'è ancora un notevole potenziale di crescita", perché "il prezzo pagato è del 50% superiore all'intera capitalizzazione di Txt prima dell'annuncio", i multipli del deal "sono molto superiori ai massimi del settore", Txt potrà vendere le azioni Kit Digital ottenute nel quadro dell'accordo "prima possibile" e, infine, l'operazione costituisce "una fantastica opportunità per ampliare le attività core".
 
Giornata di forte rialzo per Parmalat (PLT.MI) +4%, dopo la notizia dell'ingresso di Lactalis con il 14% del capitaleCampari ha guadagnato l'1,2%.
 
Fondiaria-Sai (FSA.MI) ha guadagnato il 2,8% in un quadro di assoluta confusione su cosa succederà del gruppo Ligresti. La controllante Premafin (PF.MI) è caduta in ribasso del 4,5%.
 
Forte ribasso di Lottomatica (LTO.MI) -5,4%.
 
Netto ribasso di StM (STM.MI) -2,63%, che rischia di trovarsi in un mercato dei chip sotto pressione a causa del terremoto in Giappone.
 
Le migliori blue chip della settimana:
 
Parmalat +10%
Enel Green Power +5,8%
Tod's +4,7%
Prysmian +1,8%
Ansaldo +1%
 
Le peggiori blue chip della settimana:
 
StM-8,0%
Telecom Italia -6,0%
Luxottica -5,8%
Intesa -5,4%
Generali -5,3%
 
Sauro Dozzini
Libero Mercato 

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