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La senatrice Stefania Pezzopane si scopre paladina dei meno deboli

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Senatrice Stefania Pezzopane
Il Messaggero, 11 agosto 2014

Grande e immenso il Renzi première pensée, l'amico di tutti gli scout e di chi poi di lui se la sentisse di fare scouting. In un film di Sean Penn, La promessa, tratto dal romanzo di Dürrenmatt, non si trascura di rimarcare tutti quei totem della borghesia contrapponendo alla raziocinante spietatezza del capitalismo la contraddittorietà delle possibilità e l'incombente probabilità di uno sconvolgimento sociale. Un tema assai caro allo scrittore svizzero, che ha voluto rimarcarne i tratti in un altro dei suoi racconti: La visita della vecchia signora.

L'abusato apologo renziano del “ho tanta (80) voglia di regalare euro” a chi già ne ha abbastanza tanti da spenderli in “stronzate effimere”, pur di tentare di rilanciare i consumi, invece di darli ai “morti di fame” che, inevitabilmente, li userebbero - meschini - per le bollette, senza reali ripercussioni sull'economia reale... non vale la pena ripeterlo ancora. Il solito gioco delle tre carte.

Chi sembra non capire è la senatrice Stefania Pezzopane. Un politico locale abruzzese, balzato alle cronache (assieme al datore di mano al Barack Obama delle Americhe, il commercialista Gianni Chiodi, ex governatore consigliere di minoranza oggi) grazie e purtroppo al sisma che nel 2009 martoriò la città de L'Aquila.

Apparentemente e ininfluenti amministratori della cosa pubblica - data la scarsezza di rilevanza nell'esposizione mediatica nazionale - nelle pieghe burocratiche che aggrediscono i cittadini, i quali se li sono visti imporre durante le ultime consultazioni elettorali, continuano imperterriti a “pontificare” attraverso pagine e pagine delle cronache locali indifferenti alle obiezioni prodotte con la disperazione lacerante che solo il grido sordo e immerso in una solitudine troppo rumorosa (Cit. Bohumil Hrabal) può rendere reale.

Alla vigilia di ferragosto, la senatrice Pezzopane, con un messaggio a chiare lettere, ha voluto rassicurare, sul loro futuro lavorativo, i tanti precari d'annata impiegati negli uffici tecnici del Comune e della Provincia dell'Aquila. Tra questi, molti dipendenti della Abruzzo Engineering.

Le parole della renziana doc non lasciano dubbi sull'interpretazione:

“Il lavoro per la nuova legge sulla ricostruzione sta andando avanti e quando, a breve, verrà a L'Aquila il Presidente Matteo Renzi, saremo a buon punto per la presentazione. Il testo di legge sicuramente valuterà con attenzione tutte le situazioni dei precari che lavorano negli enti locali e negli uffici speciali, nell'ambito della ricostruzione".

“Le polemiche servono solo ad armare gli uni contro gli altri i lavoratori, speculando, in zona Cesarini e in maniera spregiudicata, su timori e speranze. È facile strumentalizzare la precarietà. Più difficile è fare cose concrete. Le proroghe concesse finora ai precari sono il risultato dei miei emendamenti in Senato. Se non li avessi fatti, oggi oltre 100 persone avrebbero perso il loro posto di lavoro”.



“In ogni caso, tutto sarà fatto nell'ambito delle maglie concesse dalle norme esistenti. Norme a cui il legislatore non può sottrarsi” 

Il Messaggero dell'11 agosto 2014


E ci mancherebbe altro, fare il tutto a dispetto della normativa vigente! Questo ci manca... Ci manca?

Un problema sottinteso, ma non tanto e piuttosto sottovoce, è quello della rotazione dei lavoratori posti in cassa integrazione. La rotazione si rende necessaria per non gravare con la riduzione delle retribuzioni soltanto su alcuni lavoratori. E, comunque, non sarebbe un problema secondario il fine subdolo di porre un freno a eventuali iniziative datoriali finalizzate a liberarsi di quei dipendenti di solito etichettati come scomodi.

Queste problematiche rimandano a commi e lemmi, 7 e 8 dell’art. 1 della legge n. 223 del 1991.

“I criteri di individuazione dei lavoratori da sospendere nonché le modalità della rotazione prevista nel comma 8, devono formare oggetto delle comunicazioni e dell’esame congiunto previsti dall’art. 5 della legge n. 164 del 1975”.


A capirla tutta, questa norma, la facoltà di scelta dei dipendenti da sospendere è del datore di lavoro. E comunque questa prerogativa andrebbe posta in essere esclusivamente nel rispetto e nell'assoluta correttezza, nella buona fede e, soprattutto, in una esatta congruenza con la causa integrabile senza contravvenire al principio di non discriminazione.

Nel caso di violazione dei criteri di rotazione ai singoli soggetti spetta il risarcimento del danno quantificato nella somma risultante dalla differenza tra quanto il lavoratore avrebbe percepito a titolo di retribuzione e quanto invece ha ottenuto a titolo di integrazione salariale.

L’azienda che per motivi tecnico organizzativi non intende adottare la rotazione lo deve far presente nell’istanza al Ministero del Lavoro con la quale richiede l’intervento della CIGS spiegando in modo preciso e dettagliato le ragioni della richiesta in modo tale da fornire all’Amministrazione tutti gli elementi per valutarne la legittimità.

L’inosservanza dell’obbligo di comunicazione e l’indisponibilità all’esame congiunto si traducono nella illegittimità della sospensione dei lavoratori con la conseguenza che questi ultimi potranno chiedere la reintegrazione nel posto di lavoro e il pagamento delle differenze salariali.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.215) 16 agosto 2014 12:45

    Inghippo fiscale >


    RENZI intende riscrivere lo Statuto dei Lavoratori non per togliere dei diritti, ma per dare garanzie ai meno tutelati.

    Intanto cominci a capire (scoprire) chi in concreto sta incassando gli 80 euro dei lavoratori stagionali (barman, camerieri, commesse, ...).


    Ecco un indizio.

    Come 8+2 costa in totale 10 anche (8+0,80)+(2-0,80) dà un costo di 10.

    Ovvero. A parità di compenso “totale” del lavoratore è il datore che incassa il risparmio.


    Se permane qualche dubbio basta rivolgersi ai sindacati di settore.

    Scoprire dov’è l’inghippo è necessario come acquisire la Legenda per un Delitto

  • Di Rosa Esposito (---.---.---.171) 16 agosto 2014 13:30
    Rosa Esposito

    L’articolista parla chiaro: Renzi ha dato soldi a chi ha gia’ uno stipendio, che siano barman, camerieri, commesse... 80 euro avrebbero fatto comodo a chi, come me, non ha entrate. Continui pure a difendere l’indifendibile. 

  • Di (---.---.---.215) 16 agosto 2014 19:44

    Altre due parole >

    Stiamo parlando di contratti stagionali a scadenza.

    Se il compenso "totale" (globale) di "tutta" la prestazione data non cresce gli 80 euro, messi in paga, in concreto non entrano nelle tasche del lavoratore.

    E’ il datore che di fatto incassa (risparmia) tale bonus.

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