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Letteratura e AI: provocazione o necessita’?

Immagini generate con Gemini chatbot Prompt di Domenico Attanasii

Quando l’AI scrive la prefazione: esperimento narrativo o glitch letterario?

Cosa accade quando una macchina introduce un’opera letteraria? Quando si prende il diritto di spiegarla, contestualizzarla e chiuderla con un commento finale?

Mi sono posto questa domanda mentre scrivevo un romanzo satirico che esplora il confine tra scienza, medicina e morale. Un’opera che si muove tra il grottesco e il filosofico, tra la speculazione e il cinismo. Eppure, ho voluto fare un passo oltre: ho affidato la prefazione e la postfazione a un’intelligenza artificiale.

Un esperimento tra realtà e paradosso

L’idea non è nata per caso. Se la medicina moderna non guarisce più ma si limita a prolungare il declino, se la scienza è sempre più mediata dagli algoritmi, allora perché non estendere questa logica anche alla letteratura? Perché non lasciare che una macchina cerchi di interpretare ciò che, per definizione, dovrebbe essere un’esclusiva della sensibilità umana?

Nel mio esperimento, l’AI:

Ha analizzato il testo e ha generato una prefazione "autonoma", basata su pattern logici e semantici.

Ha strutturato la postfazione con una sintesi critica, evidenziando temi e toni, senza mai aver "compreso" veramente il significato profondo dell’opera.

Il risultato? Sorprendentemente coerente, ma inquietante. L’AI ha costruito un’introduzione credibile, ma priva di vissuto. Ha chiuso il libro con osservazioni precise, ma senza esperienza diretta del senso.

Se suona intelligente, lo è davvero?

E qui nasce la vera domanda: se una prefazione AI suona autorevole, conta il fatto che non sia stata scritta da un essere umano?

Siamo già abituati a ricevere consigli algoritmici su cosa leggere, cosa guardare, persino su cosa pensare. Ma accettiamo che una macchina possa scrivere un’analisi critica senza aver mai realmente vissuto il testo?

E se in futuro le AI non si limitassero a scrivere prefazioni, ma cominciassero a recensire libri, selezionare premi letterari, determinare cosa merita attenzione e cosa no?

Forse siamo già oltre quel punto.

Letteratura e AI: provocazione o necessità?

Il mio esperimento non è solo un gioco di stile. È una riflessione su ciò che ci attende nel rapporto tra umanità e intelligenza artificiale.

L’AI può davvero spiegare un’opera umana? O stiamo solo creando un’illusione di comprensione?

Siamo pronti a farci raccontare dai computer ciò che abbiamo scritto?

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