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La scelta di Matteo Renzi per la Farnesina

Né la giovane età anagrafica né il sesso femminile costituiscono una garanzia di capacità, preparazione, determinazione, volontà di innovare dei ministri. Aver puntato su età e sesso come carattere determinante della qualità della squadra di governo tradisce le priorità mediatiche di Renzi.

Concordo con Giovannangeli, che sull'Unità scrive: "È forse la bocciatura più eclatante. Di certo, è la discontinuità più marcata. E questo in uno dei ministeri chiave: quello degli Affari Esteri."

La defenestrazione della Bonino, peraltro il ministro del governo Letta più gradito dall'opinione pubblica, è il fatto più eclatante e incomprensibile di questo già poco comprensibile cambio di governo. 

Infatti, ponendo a confronto chi esce e chi entra dicastero per dicastero si notano solo marginali differenze in termini di competenza e orientamento politico. Salvo per la Bonino, quasi che il suo allontanamento sia l'unico fatto rilevante in grado di giustificarlo. Oltre al cambio di Presidente del Consiglio, ovviamente.

Se questo è vero, e mi sembra difficile da contestare, c'è da chiedersi perché ad una personalità di peso come la Bonino: una personalità ben conosciuta e apprezzata anche sul piano internazionale, benvoluta dall'opinione pubblica, sia stata tolta la responsabilità degli Esteri per affidarla ad una giovanissima funzionaria di partito, semisconosciuta in Italia e tanto più a livello internazionale.

Il prezzo politico pagato per questo cambio non è lieve: si sono deluse le aspettative dell'opinione pubblica; si è perso qualcosa in termini di prestigio e credibilità sul piano internazionale; si è introdotta una discontinuità nella politica estera dell'Italia in un momento delicato per gli equilibri internazionali.

Un prezzo alto come questo deve avere un corrispettivo adeguato, altrimenti l'operazione di Renzi sarebbe stata folle. L'unica spiegazione è che il risultato che Renzi ha ritenuto meritare il prezzo pagato per la sostituzione della Bonino sia la fine del corso da lei impresso alla politica estera di questo paese.


In quello che ho scritto non c'è traccia di dietrologie, c'è solo l'esposizione dei fatti e alcune ovvie considerazioni.

Il predessore di Emma Bonino al Ministero degli Esteri (qualcuno se lo ricorda Giulio Maria Terzi di Sant'Agata, detto Giulio Terzi?) ha condotto il suo incarico in modo tale da legittimare il dubbio se esistesse ancora una politica estera italiana o se la Farnesina fosse diventata una succursale del Dipartimento di Stato USA: un ufficio di passacarte molto ben pagati.

La Bonino ha ridato dignità alla Diplomazia italiana, conferendogli carattere, energia, valori, idee, determinazione. Questo ha fatto sì che dopo Frattini e Terzi l'Italia avesse di nuovo una sua identità ben caratterizzata e un suo peso specifico sul piano internazionale.

Una politica estera le cui linee guida fondamentali erano il forte europeismo; il riconoscimento e il rispetto del diritto e delle istituzioni internazionali; la concezione del ruolo della diplomazia come strumento per la risoluzione pacifica dei conflitti; il rispetto non strumentale, non ipocrita, dei diritti umani.

I risultati più visibili si sono avuti soprattutto nella crisi siriana, dove la capacità di elaborare idee originali e il coraggio di proporle dimostrato dalla diplomazia italiana hanno contribuito a sventare una nuova sanguinosa avventura al seguito degli USA.

La fine di questa politica estera è ciò che Matteo Renzi ha ritenuto un valido corrispettivo per l'alto prezzo pagato. Ed è francamente improbabile che una giovane funzionaria di partito, quale è Federica Mogherini riesca a prendere le redini di un mondo complesso quale è quello che fa capo alla Farnesina e a costruirsi la sua rete di conoscenze internazionali in un tempo che non faccia andare l'Italia fuori sincronia con la situazione internazionale. 

È invece altamente probabile che la neo ministro sia costretta a farsi guidare da qualche "esperto alleato" al quale Renzi saprà affidarla. La Bonino ha saputo difendere gli interessi, la dignità, l'indipendenza diplomatica dell'Italia; la Mogherini ben difficilmente riuscirà a fare altrettanto. Renzi ha preferito la seconda soluzione.

Che abbia già iniziato a pagare qualche cambiale ai suoi sponsor?

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.93) 25 febbraio 2014 23:32

    Beh, in diplomazia e politica estera raramente ci sono misure oggettive dei meriti.

    Ma in Italia abbiamo avuto un episodio indiscutibile: la deportazione di Alma Shalabayeva e di sua figlia minorenne.
    Il ministro degli interni si è comportato in maniera indecente e servile, addossando poi le sue colpe ad un suo dipendente. Il ministro degli esteri ha cercato di rimediare alla figuraccia dell’Italia ed è riuscito ad ottenere il rimpatrio.
    Quale dei due è stato riconfermato da Renzi e quale "rottamato" ??

    GeriSteve

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 28 febbraio 2014 09:51
      Fabio Della Pergola

      Sono assolutamente d’accordo con l’articolo di Persio Flacco...il che un po’ mi preoccupa!

    • Di Persio Flacco (---.---.---.122) 1 marzo 2014 12:27

      La vicenda della "deportazione di Alma Shalabayeva e di sua figlia minorenne", come la definisci, non è limpida per diversi motivi. 
      A mio parere l’inconsueta energia posta nel recuperare la signora
      Shalabayeva da parte di un Paese come l’Italia, che normalmente rimpatria senza troppi patemi circa 5.000 immigrati irregolari ogni anno, è sospetta.
      Il sospetto, ma è ben più di un sospetto, è che l’episodio più che riguardare astratti principi di civiltà e di rispetto dei diritti umani rientri nei casi in cui agisce la direttiva imperiale sulla sacralità dei "dissidenti" che agiscono nei Paesi "non amici".

      Il marito della signora infatti, quel Mukhtar Ablyazov: prima imprenditore, banchiere, ministro poi accusato di reati finanziari e ricercato anche in UK e Francia, è un dissidente dell’attuale regime kazako. Probabilmente è per questo che qualcuno, la dove si puote ciò che si vuole, considera la signora Shalabayeva un immigrato diverso dagli altri, meritevole di un’azione diplomatica mai riservata che io sappia, a nessun altro nelle stesse sue condizioni.
      Forse, tra tanti, hai scelto il caso in cui la Bonino MdE ha meno brillato per indipendenza politica e tutela degli interessi del suo Paese.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 3 marzo 2014 15:45
      Fabio Della Pergola

      Come abbiamo già avuto modo di discutere e come sa chiunque, gli immigrati violano una legge dello Stato che, per quanto infame e da abolire -come mi auguro- al più presto, tuttavia esiste. Un immigrato illegale compie quindi un reato secondo il nostro ordinamento.

      La signora Shalabayeva aveva invece - ed ormai è cosa ratificata ai massimi livelli essendo stato abolito il decreto di espulsione - un passaporto valido con visto per tutta l’area Schengen altrettanto valido. Quindi stava in Italia legittimamente, non avendo compiuto alcun reato.

      La differenza sta formalmente qui. E, quindi, qui sta formalmente il reato di espulsione illegale e sequestro di persona cui qualcuno dovrà rispondere prima o poi. Ma, certamente non Emma Bonino. Che funzionari dello Stato violino le leggi dello Stato stesso che li paga è insopportabile in qualsiasi paese a meno che non si tratti di questa italietta da barzelletta.

      L’espulsione degli altri immigrati illegali è invece un atto legittimo dal punto di vista formale, che può essere eliminato solo cambiando la legge. Quindi è altra cosa.

    • Di Persio Flacco (---.---.---.217) 3 marzo 2014 20:32

      E’ meno preoccupato ora?

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.12) 5 marzo 2014 13:40
      Fabio Della Pergola

      beh, essere d’accordo con Persio Flacco è sempre molto preoccupante, ma cercherò di convivere con la mia preoccupazione.

  • Di paolo (---.---.---.191) 1 marzo 2014 14:03

    Cari amici ,perdete di vista il vero motivo che ha determinato l’esclusione della Bonino . Un motivo che prescinde dalle qualità riconosciute di Emma ( indiscutibili) .

    Il vero motivo è che questa compaggine governativa è caratterizzata da una precondizione : la cattolicità . Sono una formazione di cattolici ,alcuni anche integralisti .E’ un governo che puzza di sacrestia lontano un miglio .

    Questo governo è stato salutato con entusiasmo dall’ Osservatore Romano e padre Giacomo Costa ,direttore della rivista dei gesuiti " Aggiornamenti sociali " (guarda la combinazione l’imprinting di Renzino ) , ci ricama un : " abbiamo sentito i valori della tradizione democratica (leggi democristiana ) ....... siamo rassicurati ... sui temi della famiglia ecc.. ".
    Emma Bonino ,laica e radicale , anticlericale , liberista e libertaria non poteva far parte di questo governo clericale .
    Poi ci aggiungi che è stata anche bellamente scaricata dal PD nel nome del renzismo imperante.
    ciao

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